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Juve – Spal: obbligatorio riconfermarsi

È dal lontano 1968 che Juventus e Spal non si affrontano in Serie A.
Da allora, la squadra ferrarese ha vissuto stagioni con alterne fortune, tra B, C e D, intervallate, peraltro, da due fallimenti in epoca recente, l’ultimo solamente nel 2012.
L’exploit delle ultime due annate ha consentito ai biancazzurri di compiere un inaspettato doppio salto e di tornare al vertice del calcio italiano dopo quasi mezzo secolo di assenza.
È, dunque, una partita dal sapore vintage, ma che sulla carta potrebbe apparire scontata: Juventus rinvigorita dalla trasferta di Udine, Spal in fondo alla classifica insieme al derelitto Benevento e le mura amiche dell’Allianz Stadium a fare da cornice a questa sfida.

I bianconeri tornano in campo dopo la goleada alla Dacia Arena, goleada che ci ha dato diverse indicazioni e che è stata definita come possibile partita della svolta: una reazione forte, che ci ha permesso di assistere al secondo tempo più concreto ed efficace della stagione.
Da una parte, certamente, ci sono ancora degli scricchiolii durante la fase difensiva, ancora da registrare: emblematico l’inizio traballante dei centrali juventini, con Rugani che regala una palla sanguinosa ai ragazzi di Del Neri, i quali trafiggeranno per la prima volta Buffon, complici anche le incertezze di Chiellini in chiusura.
Dall’altra, però, è impossibile non prendere atto di tutta una serie di elementi particolarmente incoraggianti, che compensano ampiamente quanto detto sopra.
Sicuramente, un Khedira come quello di domenica, apparso già in crescita di condizione settimana scorsa contro lo Sporting, saprà essere molto utile nel prosieguo della stagione.
Non potrà sempre segnare tre gol, ma il suo dinamismo e i suoi inserimenti consentiranno ad Allegri anche di poter adottare soluzioni tattiche diverse, magari già contro la Spal, anche a partita in corso.

L’assenza del croato, se da una parte obbligherà Higuain – anch’egli in netta crescita di condizione, reduce forse dalla miglior partita della stagione – a guidare nuovamente l’attacco, dall’altra aprirà un buco sulla fascia sinistra, buco che verrà colmato da Douglas Costa, in cerca di fiducia e buone prestazioni, dopo un inizio a luci e ombre.
Le altre scelte di formazione non sembrano particolarmente condizionate dal fatto che sabato faremo visita al Milan, in uno degli incroci più sentiti di questa stagione, e quindi l’11 di Udine verosimilmente subirà un restyling limitato.

Buffon e Chiellini non giocano e quindi, complice un Benatia ancora claudicante, ecco che Rugani e Barzagli avranno il compito di guidare la difesa. Da segnalare il rientro fra i convocati di De Sciglio, un “nuovo acquisto” importante anche e soprattutto in ottica Champions: sicuramente gli mancherà il ritmo partita, ma magari potremo vederlo per uno spezzone; stesso discorso per Marchisio. I maggiori dubbi di formazione sono proprio nel centrocampo e Allegri ha fatto trapelare ben poco in conferenza stampa. Riposo iniziale per Pjanic con Bentancur titolare? Khedira reggerà la terza partita di fila dopo il suo recupero?

La Spal, invece, che non è partita male a inizio stagione, con 4 punti conquistati nei due incontri di agosto, ha probabilmente raccolto meno di quanto seminato nelle 7 giornate successive, con un solo misero punto ottenuto in casa contro il Crotone.
Si tratta, però, di una squadra che ha comunque fatto faticare le altre “big” del campionato, con il Napoli e l’Inter che hanno prevalso e chiuso la partita solo negli ultimi minuti, mentre contro il Sassuolo domenica scorsa si è dovuta arrendere solo per un pasticcio del centrale Vicari, che ha aperto una prateria per il gol di Politano.
Un 3-5-2 discretamente solido, con l’attacco guidato dall’ex Borriello, che dovremo attaccare con pazienza, sapendo che la Spal a Torino è venuta per piazzare le barricate davanti alla propria porta, e consapevoli che bisogna fin da subito dare inizio a una nuova striscia di risultati utili consecutivi allo Stadium.

Buona partita!

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