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Juve – Torino 2-1: and in the end…

Premetto al “pubblico indispensabile” (cit.) che io questa partita l’ho vista a singhiozzo, causa festicciola di compleanno di un amico di mio figlio, inspiegabilmente messa di sabato alle 17:00 (sto meditando di distribuire a tutti quelli che conosco un calendario con le partite della Juve con sopra scritto “Ecco, sapete quando non rompermi i coglioni).
A parte questo piccolo dettaglio un po’ di partita l’ho vista, soprattutto ho sentito alla radio mentre tornavo a casa (roba alla Fantozzi) il finale quindi basta ed avanza per scrivere un post partita.

In sintesi, come diceva il grande Nando Martellone (se non sapete chi è cercate su google e domani a confessarvi subito), bucio de culo!
Possiamo parlare di tutto, del gioco che manca, degli infortuni, della classifica che langue, della confusione tattica, dei miracoli di Buffon che c’hanno fatto evitare una sconfitta sicura…ma stasera no, almeno io non ne ho voglia.
Sarà che questo periodo di magra mi sta facendo capire fino in fondo quanto sia bello e difficile vincere anche una singola partita, sarà che vedere la mia Juve in confusione non mi fa neanche più incazzare ma solo demoralizzare, ma confesso che al gol di Cuadrado è come se quel macigno che ci portiamo addosso da mesi fosse diventato incredibilmente più leggero.
Poi, lo so, ci sono tante e troppe cose che non vanno ma non lo scopriamo certo adesso, in fondo la partita contro il Sassuolo c’è stata solo tre giorni fa; ma stasera no dai, ho voglia solo di godermi i tre punti in modo molto provinciale, scordandomi di tutto il resto.
E’ un po’ come quando d’estate si muore di caldo con l’afa che non ti fa dormire la notte e all’improvviso arriva un temporale che ripulisce l’aria rendendola più fresca, e magari la sera ti capita pure di aver voglia di coprirti con le lenzuola: lo sai che tempo un giorno o due e il caldo tornerà, magari anche più opprimente e sicuramente qualcuno te lo avrà detto, ma intanto pensi a goderti il momento, al resto ci penseremo poi.

Tornando alla partita, da quello che ho visto (poco) e sentito (molto), il primo tempo è stato molto buono poi nella ripresa siamo calati, forse anche per paura; siamo ancora in fase sperimentale (e chissà quanto diavolo ci rimarremo) e come dicevo mercoledì scorso non siamo ancora una vera e propria squadra.
Le note liete: il ritorno al gol “alla Pogba” di Pogba, Dybala che in attacco si danna ottenendo buoni risultati, i tre minuti di Alex Sandro, la botta di culo nel vero senso della parola di Cuadrado ma soprattutto la forma strepitosa di Buffon, il vero match winner di stasera.

Ora la parola d’ordine è una sola: continuità, a partire da martedì prossimo.
Una vittoria in Germania (anche se il Borussia quello là sta andando davvero forte) ci spianerebbe la strada per la qualificazione agli ottavi e ci permetterebbe di concentrarci sul campionato, quindi massimo impegno e massima concentrazione, il resto verrà da se.
Ma pensiamoci da domani, per ora godiamoci questo secondo derby di fila vinto sul filo di lana o in zona Cesarini.
Che non a caso giocava nella Juve, come ricordava il sito ufficiale.
Perché il motto fino alla fine non lo abbiamo scelto a caso.
Keep the faith alive e forza Juve!

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