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Juventus – Torino: coppa o campionato, il derby è derby

La partita che non vorrei giocare mai: troppe botte sui campetti di periferia; troppe caviglie “massaggiate”…perché quello lì è un gobbo; troppi agguati per vendicarsi. Ora che l’età consiglia maggior pacatezza, al bar finisce in sfottò e conseguente risata (a denti stretti), ma quante volte le parole si sono librate per il cielo con la pesantezza del condor!

Che importa se si tratta di campionato o di Coppa Italia? Il derby sotto la Mole è derby a prescindere, carognoso, malmostoso, rancoroso, tra parenti nababbi e rami poveri della città. Ogni volta che si aggrovigliano casacche a strisce e color del sangue (rh negativo, manco a dire) scatta l’appello alle due anime che connotano Torino. Dottor Jekyll e mister Hyde, Frankenstein e il mostro, la Crocetta e Borgo San Paolo. Fifty, fifty e la si smetta una buona volta con la balla secondo cui “a Torino sono di più i granata”. Ma dove? Certo, che se non si trovano a Torino, dove si vogliono trovare?

Oltretutto il quarto di Coppa Italia è da dentro o fuori e questo aumenta l’adrenalina. Si gioca all’Allianz Stadium, impianto in cui, a maggior ragione, è assolutamente vietato concedere il benché minimo gioire a “quelli là”. Mihailovic si presenta in vesti dimesse, quasi lacere per via di infortuni e defezioni. Si limita a una formazione quasi obbligata e con lacune evidenti. Bene, sia chiaro: non mi fido, oh, se non mi fido. Allegri gira e rigira la rosa, ma lascia inalterato il modulo, sarà meglio!

Del Toro metto in evidenza una difesa coriacea, della Juve la fase offensiva. Ai granatini mancano Ljajic, Belotti ed Edera (forse il più pericoloso); il Pipita tira il fiato, così come Khedira e Benatia. In casa Juve si cala una difesa da paura (per noi, non per gli avversari: prevedo super lavoro per Szczesny. E la tensione sale).

Il Toro si tutela schierando 2 portieri: Milinkovic e Savic, all’occorrenza anche per le punizioni. A 4 dietro, De Silvestri, N’Koulou, Burdisso e Molinaro (vecchio ex); in mezzo torna Baselli (al quale viene espressamente richiesto di evitare mosse da Kung fu), con Valdifiori e Rincon (ex fresco); in avanti Iago Falque (ex in primavera), Niang e Berenguer, liberi di fare casino.

La Juve è affezionata ormai al portierone polacco; Sturaro (perchè no?), Rugani, Chiellini (capitano, mio capitano) e Asamoah nell’assetto difensivo (che brividi!); Marchisio, Pjanic e Matuidi a centrocampo; Douglas Costa, Dybala (prima punta come col Genoa sempre in Coppa) e Mandzukic a mo’ di Obelix.

Arbitra Doveri con V.A.R. Mariani, l’esatto contrario del duo di Crotone – Napoli. E sappiamo di che cosa è capace, questa coppia di giacchette. Sarà utile una perlustrazione manuale in zone poco nobili del corpo.

Per una volta non ci sarà differenza tra spettatori allo stadio e spettatori a casa. Tutti saranno senza commento, visto che nella redazione R.A.I. non pare vero poter scioperare durante la trasmissione dell’unica competizione distribuita dal “servizio pubblico”. Meglio così, a giudicare dalle cronache “schierate” che ci è toccato sentire.

Chi passa affronterà il Napoli in semifinale. Come dite? L’Atalanta? Non ci credo, che fine ha fatto il Brasile di Fuorigrotta, l’ Olanda di Mergellina? Eliminato in casa? Non ci posso credere. Sarà stata colpa dell’enorme fatturato che fanno a Bergamo, di sicuro.

Dunque, chi passa affronterà l’Atalanta in semifinale, gare di andata e ritorno. Chi dice che l’avversario è più abbordabile, si dia al polo o al dressage.

 

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