Messe da parte le festività natalizie che, come tutti gli anni, si portano dietro tante discussioni sul perchè in Premier League giochino già il giorno di Santo Stefano (il famoso Boxing Day) mentre in Italia ci si prenda una “lunga” pausa (tra l’ultima gara Carpi-Juve e la prossima Juve-Hellas, in Premier League hanno disputato già tre turni), i bianconeri si sono ritrovati pochi giorni fa per preparare la prima sfida del nuovo anno. Il 6 gennaio, lo Juventus Stadium sarà teatro della diciottesima giornata di Serie A che vede i ragazzi di Allegri opposti agli scaligeri allenati da una vecchia conoscenza juventina: Gigi Del Neri.
La squadra veneta, nonostante l’esonero di Mandorlini, non è ancora riuscita ad abbandonare l’ultimo posto in classifica con appena 8 punti conquistati. Il suo campionato si fa, giornata dopo giornata, sempre più complicato e le possibilità di continuare a lasciare punti per strada sono praticamente nulle. Per ottenere la salvezza, gli uomini di Del Neri dovrebbero almeno conquistare, da qui alla fine della stagione, una media di due punti a partita: utopia.
Nonostante questo, la gara della Juve è tutt’altro che una formalità. Il “segmentino” (tanto per citare un ex presidente di Lega nemico della prospettiva) di sette vittorie consecutive e quel -3 in classifica lancia la Juve favorita nel pronostico ma i precedenti casalinghi con Frosinone, Udinese e Chievo lasciano sempre più di una perplessità sul possibile atteggiamento superficiale che potrebbero tenere i ragazzi. Gli ultimi due incroci a Torino contro gli scaligeri hanno visto la Juve dominatrice con un netto 10-1, frutto del 6 a 1 ottenuto nella prima gara di Coppa Italia (ultimi due gol di Giovinco con la nostra divisa, primo ed unico gol di Coman) e del 4 a 0 rifilato pochi giorni dopo in campionato.
Il giorno dell’Epifania (nel greco antico ἐπιφαίνω, “mi rendo manifesto”), i bianconeri sono scesi in campo per la prima volta nel 1927 travolgento il Cento, in trasferta, per 15 a 0 in una gara di Coppa Italia. Curiosa la tripletta di Virginio Rosetta, storico difensore prima ed allenatore poi dei bianconeri, realizzata negli ultimi nove minuti di gara a sigillare una partita mai realmente aperta e la cinquina firmata da Savio. Sono ventotto le gare disputate dalla Vecchia Signora nel giorno della Befana. Cinque sono le sconfitte: la prima nel 1955 a Bologna per 2-1 e l’ultima, con lo stesso risultato, rimediata dalla Juve di Conte in casa contro la Sampdoria nel 2013, dove si è messo in mostra e consacrato al calcio italiano Mauro Icardi, che ha rimontato il vantaggio bianconero con Giovinco dal dischetto. Sei sono i pareggi, tra cui l’ultimo ottenuto lo scorso anno in casa contro l’Inter in una partita messa subito nel binario giusto da Tevez (che completò una bellissima azione aperta da Llorente e rifinita da Vidal) ma poi vanificata dal solito Icardi. Il Parma e l’Inter sono le due squadre affrontate più volte dai bianconeri nelle sfide datate 6 gennaio: tre gare contro entrambe, mentre l’unico precedente tra Juve e Hellas Verona risale all’anno 2000. Furono i bianconeri a trionfare di misura con un gol di Pippo Inzaghi.
L’indisponibilità per la gara contro i veneti di Mandzukic e Barzagli va a sommarsi ai lungodegenti Lemina e Pereyra. Il difensore della Juve e della nazionale è in forte dubbio anche per la gara di domenica, mentre l’attaccante croato proverà a recuperare. Rientra tra i disponibili Hernanes, dopo le ultime settimane di assenza per infortunio.
Inizia un nuovo anno, prosegue la nostra avventura. Saranno cinque mesi intensi dove speriamo di essere, come sempre fatto nelle ultime stagioni, assoluti protagonisti.
Fino alla fine…ed anche oltre!
Forza Juve!