

Andiamo subito al nocciolo della questione, senza troppi giri di parole: è stata una partita non orrenda, di più.
Una delle più noiose da molti anni a questa parte, una squadra spenta, senza idee, con alcuni giocatori fuori ruolo, altri fuori forma, altri fuori dalla grazia di Dio (Allegri alla fine della partita).
Una partita a cui è mancata la zampata finale della Fiorentina affinché si ripetesse il caso Frosinone di 2 anni fa o quello Genoa di 3 anni fa: un gol in zona Cesarini, una vittoria che si tramuta in pareggio o un pareggio in sconfitta e le bestemmie che si moltiplicano nell’aria con effetto domino dalle Alpi fino alla Sicilia.
Poteva andare così, stavolta è andata bene ma i segnali non sono per niente incoraggianti.
Innanzitutto, la determinazione: i soliti 10 minuti iniziali con tanta buona volontà, dai che la sblocchiamo subito, guarda Dybala è proprio in stato di grazia maaaa…niente, arriviamo al 15°, al 20°, a 10 minuti dalla fine dell’intervallo e solo mio figlio accanto a me sul divano che ripete ossessivamente “Dai Juve, dai Juve, dai Juve” mi salva da un abbiocco quasi sacrosanto.
Sembra che anche loro, come me, siano rimasti vittime del pesto fai da te di mia suocera, a base di aglio, aglio, aglio, aglio, un pizzico di formaggio, un pochino d’olio e di pinoli e qualche foglia di basilico qua e là: un cocktail micidiale, che alle 8:00 di sera (a distanza di 7 ore) continuava a tormentarmi tornando prepotentemente su, come fosse un alpinista esperto.
Oppure sembra di vedere le partitelle invernali di calcetto tra quarantenni, giocate controvoglia solo per la scusa di mangiare una pizza dopo la partita, parlare di donne e scambiarsi foto di signorine discinte sul gruppo di Whatsapp.
Ma insomma, voglia di giocare, zero.
Sai quando hai già progettato la serata sul divano, magari c’è la tua serie TV preferita, birra gelata e patatine fritte?
Ecco, tanti oggi pomeriggio hanno ricevuto una telefonata da Allegri stile Dott. Riccardelli: sicuramente Higuaín, anche stasera svogliato, nervoso, fuori forma e costantemente dedito alla perdita della palla.
Anche Dybala, dopo i soliti 10 minuti, ha capito che non era serata e ha deciso di tirare i remi in barca, al grido di “Oh, stasera sbrigatevela voi, io non c’ho voglia, e poi esco prima che ho appuntamento con una ganza!”
Ma anche Cuadrado nei primi 45 minuti faceva leggermente saltare i nervi, sai quando sei così esasperato che se ti sentissero Salvini o Le Pen ti nominerebbero subito loro braccio destro? Ecco, peggio.
Nel frattempo la difesa reggeva abbastanza bene, complice anche la pochezza dell’attacco viola, ma forse per la noia, forse per altro, Rugani ha voluto far rivivere dopo pochi giorni, a Barzagli, l’ebbrezza dello svarione con un bel colpo di testa all’indietro che stava per costarci caro.
Una squadra sempliciotta insomma, per dirla alla Gianni Agus in “Fracchia la belva umana”, una squadra mediocre, che stasera poteva tranquillamente farsi sponsorizzare da quel mitico cioccolatino, sarebbe stato davvero in tema.
In mezzo a questo mare di piattume, qualche nota lieta: il solito Mandžukić che sulla fascia si batteva come un leone, il buon Asamoah autore di una prova da degno comprimario, la tanta sostanza portata da Matuidi ma soprattutto, zitto zitto, ecco venir fuori questo giovine di belle speranze, Rodrigo Bentancur.
Pareva la classica meteora, tante chiacchiere prima che arrivasse, tanto finirà in prestito da qualche parte, ma quando si è visto a metà Agosto che da Torino non si smuoveva allora abbiamo cominciato a drizzare le antenne.
Sarò sincero: non lo conoscevo, non seguendo il calcio sudamericano e generalmente poco il calcio che non sia la Juve, pensavo fosse un ologramma tipo Vadalà, con la scadenza tipo latte fresco e quindi non ci contavo più di tanto.
Però, ehi, già a Genova mi colpì per come entrò in campo bello deciso e per niente intimorito e anche a Barcellona non mi era dispiaciuto nei primi 45 minuti.
E stasera poi…cavoli, ha fatto davvero un partitone, sicuramente il migliore dei nostri insieme a Cuadrado e Mandžukić, soprattutto nel secondo tempo: ha solo 20 anni, ha carattere da vendere, i piedi buoni, buona visione di gioco e, soprattutto, può ancora migliorare.
Chapeau ad Allegri e alla società che hanno creduto in lui e complimenti soprattutto a lui per come si sta giocando le sue carte.
Già, il secondo tempo, dove niente pareva cambiare, dove la noia lasciava lo spazio all’incazzatura sempre maggiore perché va bene un primo tempo giocato così così, ora però vedete di scendere in campo!
E qualcuno si è ricordato di cosa volesse dire giocare, provare a segnare e a vincere, cioè quei 3 che ho riportato sopra, soprattutto Cuadrado che ha cominciato a macinare gioco sulla fascia, saltare l’uomo, buttare la palla nel mezzo per nessuno visto che Higuaín era piantato per terra e si faceva sovrastare pure da un Astori qualsiasi.
Detto tra noi, in tutta sincerità: un po’ di panchina sarebbe lesa maestà o magari gli farebbe bene?
Io ce lo manderei, e infatti sabato sera si sbloccherà segnando una tripletta e facendoci vincere il derby.
Ma comunque c’era lui, Marione Mandžukić, il tuttocampista che non segna mai, mai e poi mai gol che non siano fondamentali.
Anche stasera l’ha sbloccata, sul cross di Cuadrado su cui Higuaín liscia la palla ma lui no, perché lui ha deciso che questo equilibrio doveva essere spezzato e si era rotto le scatole di questa serata.
Forse era uno dei pochi che, oltre alle donnine su Whatsapp e alla pizza, era interessato anche a giocare, vattela a pesca.
Comunque tengo sempre a ricordare che, per molti esperti dei social, Mandžukić non dovrebbe giocare, anzi non dovrebbe manco stare alla Juve perché in fondo è un paracarro, è un esterno adattato, non segna tanti gol e gioca solo perché è il beniamino di Allegri: fate voi, io uno che si adatta a giocare sulla fascia in modo egregio, attacca, difende, segna gol pesanti e trascina la squadra non lo toglierei mai.
Detto questo, andiamo avanti.
Poteva starci il colpo del KO a questo punto, anzi doveva starci visto che la Fiorentina era in difficoltà e, dal 65° pure in 10 per l’espulsione di Badelj per somma di ammonizioni: macché, il solito possesso palla sterile, le solite palle perse in avanti, il risultato che non si sposta dal vantaggio minimo e l’ennesima sofferenza fino al 95° quando finalmente l’arbitro fischia la fine.
In generale si poteva e si doveva fare di più.
Comunque, altra vittoria, altri 3 punti, siamo primi insieme al Napoli e stasera è stato fatto un po’ di turnover, prezioso visto che sabato sera sarà tempo di derby, una partita tutt’altro che facile visto che poi arriverà a ruota il secondo turno di Champions League.
Per il resto tanta noia ma anche tante preoccupazioni, si spera normali visto che a inizio stagione la squadra fatica sempre a entrare in condizione e, tanto per cambiare, anche quest’anno ci sono tanti giocatori nuovi da inserire.
Ora sotto con il derby, magari Allegri li avvisi un po’ prima che si giocherà sabato, almeno arriveranno allo Stadium un po’ meno svogliati e scazzati.
Buonanotte, o buongiorno a tutti, keep the faith alive e forza Juve!