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Juventus – Fiorentina, vietato non vincere

Sul piazzale parcheggi di fianco all’uscita laterale (e dove sennò) della stazione di Porta Nuova, sosta un pullman con la fiancata scritta, a chiare lettere, di un colore tra il prugna e il bordeaux intirizzito, A.C. FIORENTINA. È l’inequivocabile segnale che è giunta l’ora di spargere la terra in piazza del Campo. Ladies and gentlemen, it’s Palio Time! La Torre contro il Bruho, la giraffa contro l’onda, giù botte tra nicchio e istrice. Perché la “violaciocca” si porta appresso gli odori e i costumi della su’ terra.

Qui però non siamo miha davanti a Santa Croce. Un si scioha miha in hostume. Qui si fa sul serio e quando si fa sul serio i violacei vanno sotto di brutto. Ovvia, ci han provato in Hoppa Italia or son 3 anni, ma gli si sono dati indietro gli interessi in riva all’Arno. E di quelli tanti che bastavano per sistemare il Monte de’ Paschi in una sola notte. Ma chi li ha mai… “presi in considerazione” quelli lì ? Se non era pe’ Zeffirelli, manco ci si accorgeva di loro.

Eppur ci tocca, non fosse altro che per difendere i nostri morti dalle ingiurie di omuncoli spuntati all’improvviso da una bolgia dantesca: “…ingrato popolo maligno/ che discese di Fiesole ab antico…” per dirla alla ser Brunetto. E infatti, da dove si vuole che discendano se non dalla…Fiesole?

Juventus – Fiorentina è una gara double face: mentre per i toscanacci è LA PARTITA, per noi altri è un match importante, delicato, ma suvvia uguale a tanti altri. Questione di prospettiva, noi dall’alto e quelli da molto sotto. Sarà comunque bene non sottovalutare i viola attuali, freschi di un paio di vittorie con 7 reti complessive realizzate, dopo una partenza scellerata.

Quindi all’indomani della chiara e convincente trasferta di Reggio Emilia, è cosa veramente buona e giusta ripetersi. È quanto cerca di ottenere dalla truppa bianconera mister Allegri, sulla scia aperta dal “sivori in erba” Dybala, dalla buona condizione di Pjanic, dallo scalpitare di Douglas Costa. Chissà poi che il Pipita si ricordi del gol di rapina dello scorso anno alla prima partita nella sua nuova casa, proprio ai danni dei viola…

Gioca Szczesny (a forza di dai e dai imparo anche a scriverlo), turn over ridotto all’osso, perché squadra che vince non si cambia, eppur son tanti gli impegni, forse Asamoah per Alex Sandro, forse Benatia per Rugani, forse Douglas Costa per Cuadrado. Per il resto tutti confermatissimi, come pure il modulo. Se poi Matuidi pare un veterano, perché mai toccare l’assetto di gioco? Bernardeschi da ex? Mi sa tanto che debba attendere, almeno fino al 75°. Vedremo.

Pioli (sì, proprio lui, quello che vede rigori dappertutto) entra all’Allianz Stadium con un’idea speculare all’Allegripensiero. 4 – 2 – 3 – 1, affidandosi ai denti più o meno avvelenati di Benassi (ex mulitta), Thereau (castiga Juve), Chiesa (talis pater talis filus) e Simeone (talis…idem).

Manco a dire che per lo juventino d.o.c. la sconfitta non è nemmeno nominabile al cospetto di costoro, anche perché 3 giorni dopo ci aspetterà un’altra rogna rognosa rognosissima. Meglio presentarsi allenati, perché quegli altri sono ancora peggio.

 

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