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Juventus – Milan 3-1 : Il ritorno di Juan

Non chiedetemi perché, ma lo sapevo che sarebbe andata a finire così.
Ero stranamente tranquillo prima della partita, benché fosse uno Juventus – Milan, cioè una partita mai facile manco se il Milan giocasse in Lega Pro.
Ero tranquillo pur sapendo che giocavamo con il famigerato 3-5-2, modulo ormai non congeniale a questa squadra (vedasi le ultime partite così).
Ero tranquillo dopo il gol fulmineo di Dybala, benché sapessi a cosa c’avrebbe portati, ovvero a quella ostinazione nel voler abbassare i ritmi dopo il vantaggio, con conseguente arretramento del baricentro, risvegliando così un avversario appena colpito pesantemente.
Ero tranquillo dopo il gol sbagliato di André Silva, benché fosse un bel campanello d’allarme.
Ero tranquillo anche dopo il gol di Bonucci, ovvero la materializzazione dell’incubo (o anche una bella figuraccia) per tutti quei tifosi che l’avevano fischiato fino ad allora.
“Ehi, lo sai che ha pareggiato Bonucci?”
“Nooooo…” ha risposto mia moglie rimanendoci male, perché sapeva che Bonucci gioca nel Milan e fino allo scorso anno nella Juve (si torna sempre al principio fondamentale che mia moglie non concepisce il calcio, figuriamoci se si informa di questo o quest’altro giocatore).
Eppure, vattela a pesca come mai, ero tranquillo, anche alla fine di un primo tempo giocato oggettivamente sotto tono e una ripresa iniziata non certo meglio.

Si ok, era uscito Lichtsteiner palesemente in difficoltà per far posto a Douglas Costa, tenuto a mezzo servizio per martedì, ma dopo una fiammata iniziale il Milan aveva preso il sopravvento.
E prima la traversa di Çalhanoğlu, poi il tiro respinto di Suso, infine la conclusione sopra la traversa di Bonaventura.
Lì ho capito che l’avremmo vinta, grazie a una buona dose di fortuna, alla tenacia della squadra e grazie alle solite intuizioni felici di Allegri che, va detto, aveva sbagliato la formazione iniziale.
Ma alzi la mano chi ha approvato l’ingresso di un Cuadrado assente da mesi in quel momento della partita.
E alzi la mano, soprattutto, chi ha approvato l’ingresso di Bentancur al posto di Pjanić mentre l’ectoplasma con la maglia numero 6 rimaneva in campo.
“Ma che cazzo fai? Togli Pjanić invece di Khedira??? Per cosa poi, per mettere Bentancur?”
Io lo ammetto, l’ho pensato: infatti non è un caso se io guardo le partite da casa, non capendo un tubo di calcio e lui è l’allenatore della Juventus.

E infatti è successo che l’azione che ha spaccato la partita a pochi minuti dalla fine sia partita dai piedini irrequieti di Douglas Costa, una vera e propria trottola capace di mandare in tilt le difese avversarie, sia passata da Khedira che si è inserito alla grande in area rossonera eludendo il fuorigioco e sia finita sulla testa di Cuadrado per la più bella sorpresa di Pasqua che potessimo trovare nel nostro uovo bianconero.
È stato quasi un segno del destino, trovarsi in quel momento nel posto giusto dopo tutti questi mesi di sofferenza, per dare una zuccata pesante e maledettamente decisiva.
Ed è successo anche che pochi minuti dopo, sempre sull’asse di sinistra Douglas Costa – Dybala, la palla sia finita in area dove ancora una volta Khedira si è inserito alla grande per chiudere la partita definitivamente.
Ve lo sareste aspettati?
Io me lo sentivo, non riesco ancora a capire il perché e forse non voglio manco provarci, ho solo capito per l’ennesima volta che il calcio non è una scienza esatta e che non si può mai dare niente per scontato.
Inutile fare previsioni o tabelle, inutile disperarsi o arrabbiarsi oltre misura per pareggi inaspettati come quello di Ferrara, quasi fossero presagi di crolli e sciagure: c’è solo da affrontare una partita alla volta, possibilmente godendosela perché stiamo lottando per vincere lo scudetto e poi a Maggio si vedrà.
Intanto vi voglio ricordare che martedì a Torino arrivano loro, i marziani della Champions League chiamati Real Madrid.
Io continuo a pensare che abbiamo poche speranze ma oh, vale la pena di viverla e di giocarcela fino in fondo.
Siamo tra le prime 5 squadre d’Europa, vediamo di vendere cara la pelle e di regalarci una bella soddisfazione.

Infine, un paio di considerazioni in ordine sparso.
Su Bonucci… io non l’avrei fischiato. Si, ok, è da un anno (dallo sgabello di Oporto) che calcisticamente mi sta sempre più scadendo per non dire qualcosa di più volgare: a Cardiff era da battere in terra, le dichiarazioni dopo il suo passaggio al Milan non sono state il massimo dello stile ecc…
Detto questo ora gioca nel Milan, è un ex calciatore della Juve e io avendo poco tempo da dedicare al calcio preferisco impiegarlo per seguire i calciatori della mia squadra, degli altri mi importa poco, Bonucci compreso.
Stasera ha segnato, ha GIUSTAMENTE esultato, poi abbiamo vinto noi e a me va bene così.
Su Bentancur… non capivo perché lo avesse messo nella mischia a pochi minuti dalla fine. Poi ho capito che forse lo voleva preparare per martedì prossimo: speriamo bene, comunque in quel quarto d’ora scarso si è dimostrato ordinato e sempre presente e quando ha perso malamente un pallone velenoso ha rincorso Çalhanoğlu per quasi tutto il campo recuperandolo senza commettere fallo. Bella dimostrazione di carattere!
Su Allegri… poco da dire, è un grande allenatore.
Keep the faith alive e forza Juve!
E buona Pasqua a tutti!

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