

Domanda: perché?
Non sto neanche a scriverla tutta la domanda, tanto lo so che l’avete capita.
Mi rispondo da solo: sono rassegnato, probabilmente non mi riuscirà mai vedere una partita (sulla carta) abbordabile di Champions League tranquillo e beato, avrò sempre il cuore in gola e il patema (o patè) d’animo fino a quando non saremo sul 2 o 3-0 e mancheranno un paio di minuti (recupero compreso).
Ho sempre quella strana e amara sensazione chiamata beffa dietro l’angolo, tipo una partita che non si schioda dallo 0-0 o una in cui subisci il pareggio nei minuti di recupero e da 3 punti ne porti a casa solo 1: sarà una sorta di nuvola fantozziana che si affaccia tutti i martedì o i mercoledì in cui c’è la Champions League, forse richiamata dalla musichetta (a proposito, ve l’ho detto che quella musichetta io la detesto?), forse direttamente dalla Juve, perché se c’è una cosa in cui è fortissima è, oltre a rubbare, il complicarsi la vita in Europa.
E pensare che oggi ero abbastanza tranquillo e fiducioso: partivo dal presupposto che “se non vinciamo in casa con questi qui meglio lasciar perdere”, che ovviamente va a farsi benedire una volta che comincia la partita, ma soprattutto avevo negli occhi la bella prova di sabato sera nel derby, con una squadra che finalmente stava trovando la giusta quadratura.
Certo, partite facili come i derby contro il Toro capitano 2 volte all’anno o al massimo 3 e sapevo che i greci non sarebbero arrivati baldanzosi e gonfiati ad arte dal loro allenatore: niente popolo contro padroni, niente forza vecchio cuore granata…peccato, ma è giusto così!
Sapevo che questi si sarebbero chiusi dietro la linea della palla, ma si trattava solo di mettere in moto l’attacco e la partita sarebbe andata in discesa.
Poi, proprio poco prima della partita, la doccia fredda: Pjanic non gioca, al suo posto Bentancur.
Ahiahiahi, una brutta fazenda! (cit.)
Eh si, ho storto subito il naso, perché da un po’ di tempo mi veniva da pensare che la Juve, oltre che dai gol di Dybala dipendesse molto da lui, diventato il vero e proprio faro di centrocampo, il metronomo che detta i tempi di gioco, smista palloni (e li recupera pure), verticalizza e sforna assist al bacio.
Senza di lui, in poche parole, manca il ritmo.
Chi si è salvato a Barcellona? Lui.
Chi mancava contro la Fiorentina (ovvero una delle partite più noiose degli ultimi tempi)? Lui.
Mancava la terza prova per confermare l’indizio e…si, stasera è arrivata.
Al suo posto Rodrigo Bentancur, affiancato da Matuidi a centrocampo, per il resto difesa con Sturaro terzino, sugli esterni Douglas Costa e Cuadrado e Mandžukić in attacco insieme a Dybala.
Higuaín in panchina, e ovviamente tutti a parlare di caso Higuaín (e un bel chissenefrega ci sta tutto).
Che partita è stata?
La classica partitaccia del mercoledì sera: la palla che gira in orizzontale, Chiellini e Barzagli ad impostare, il tempo che scorre inesorabile, i calci d’angolo e le punizioni battute alla rinfusa, quello dietro di me che se la rifà con Sturaro invocando al suo posto Asamoah.
Finisce il primo tempo, esci a prendere una boccata d’aria per sentire a due metri uno che sbraita contro il mancato acquisto di Modric e Tolisso e rimpiangi di non andare a giro con una mazza chiodata.
E per passare una siffatta serata di merda sono pure uscito di casa, vi rendete conto?
Ma non ci pensiamo dai, mancano ancora 45 minuti, anche se l’impressione è quella di vedere ancora tanta confusione in campo, qualche tiraccio sporco e ovviamente il portiere avversario che diventa il nuovo Jašin (o Jascin).
“Ce vorrebbe n’idea” per dirla alla Mandrake, e l’idea, quella più semplice e ovvia, è venuta ad Allegri: buttare nella mischia Higuaín, ovvero mettere un centravanti letale in area di rigore e provare a dargli la palla.
In fondo il calcio è uno sport estremamente semplice e vinci solo se butti la palla dentro.
E allora perché non metterlo subito?
Non lo so, c’è da dire che l’Higuaín degli ultimi tempi non è solo fuori forma, è anche un giocatore irritante e dannoso.
L’ho detto dopo Sassuolo – Juventus: vederlo intestardirsi nei dribbling, sbagliare gol già fatti per la troppa fretta, arrabbiarsi a sproposito con i compagni di gioco, no, non andava per niente bene, per cui meglio la panchina.
E non è una questione di “Siamo alla Juve e non al Napoli e qui certi comportamenti non sono ammessi”, quanto in modo molto più pratico con un Higuaín così giochi in 10, fine della storia.
Dev’essere stata una bella doccia fredda per Gonzalo: forse ha avuto una reazione d’orgoglio, forse si è sentito con le spalle al muro, o semplicemente stasera era la serata giusta per sbloccarsi e così è stato.
Pochi minuti, la palla giusta da sinistra, un rimpallo che torna sul destro e la fucilata in porta.
Eravamo al minuto 69, Higuaín era entrato da 9 e per lui e per molti di noi è stato una sorta di fine di un incubo.
E sempre lui, pochi minuti più tardi, ispira il secondo gol di Mandžukić, ovvero quello della tranquillità, quello che ci risparmia le beffe stile Tolisso o Umut Bulut e ci fa tirare un sospiro di sollievo.
A quel punto la serata non pareva più così malvagia, per chiuderla in allegria Chiellini si è fatto male alla testa in uno scontro aereo finendo la partita con un turbante azzurro (un film già visto milioni di volte, è molto rassicurante, rende l’atmosfera molto casereccia) e quello dietro di me non insultava più Sturaro, anche perché nel frattempo era stato sostituito da Benatia.
Insomma, una serata tutt’altro che tranquilla, ma alla fine 3 punti pesanti sono entrati: decisive saranno le prossime 2 partite contro lo Sporting Lisbona, vero e proprio crocevia di questo girone di Champions League.
Tiriamo le somme, dopo che il sottoscritto ha tirato giù tutti i santi del paradiso durante la partita?
-) Fondamentale il recupero di Pjanic: è davvero l’unico che riesce a far girare bene la palla, Bentancur straordinario come recupera palloni ma ancora non ha nelle sue corde la costruzione del gioco e si limita ai passaggi più elementari e meno rischiosi.
-) Fondamentale anche che Higuaín entri in forma e si lasci alle spalle queste ultime giornate un po’ turbolente: è un grandissimo centravanti, uno dei migliori a livello mondiale, uno dei pochi che riesce a vincere le partite da solo come stasera.
Ma stasera aveva l’atteggiamento giusto, propositivo, rabbioso al punto giusto da voler tirare giù la porta avversaria a suon di gol e l’ha fatto.
Non come nelle ultime apparizioni dove, oltre a non segnare era pure dannoso per la squadra (e comunque 2 gol li aveva segnati).
Capisca davvero fino in fondo che lui è uno che fa la differenza, perché è molto di più di un ottimo centravanti, è un fuoriclasse in quel ruolo.
E come tale conviva con le tante aspettative che ci sono intorno a lui quando si gioca, e conviva pure con quella solitudine che talvolta accompagna i grandi numeri 9 quando non riescono a buttare la palla dentro.
Succede a tutti.
Comunque la serata di stasera ci voleva, per come è andata potrebbe essere una sorta di svolta: le ovazioni quando ha cominciato a scaldarsi e quando è entrato, il gol liberatorio per lui e la squadra, l’assist a Dybala…sembrava quasi un film, roba che se giocava in un’altra squadra era già pronta una puntata di Sfide.
-) Dybala stasera un po’ fuori dal gioco: chiuso efficacemente dalla difesa greca, c’è da dire che c’ha messo anche del suo cercando sempre il colpo di tacco, il tiro a rientrare, in generale il colpo ad effetto. Le cose facili a volte non guasterebbero, ma son dettagli.
-) Douglas Costa meglio dopo che è uscito Cuadrado, forse sulla sinistra lui e Sandro si pestano i piedi o forse l’altra fascia è più congeniale alle sue caratteristiche. Sta comunque crescendo, bene così.
-) Gli altri chi più chi meno sono andati bene, una cosa su Chiellini però la voglio dire: per me non ha i piedi troppo torti e qualche lancio lo azzecca pure. Quantomeno ci prova a verticalizzare.
Meditate gente, meditate…
Ora un’altra partita, in casa dell’Atalanta dove ovviamente ci accoglieranno a pesci in faccia (perché siamo cattivi con loro, si sa), e poi la sosta per le nazionali, che stavolta ci sta davvero bene.
Appuntamento a domenica sera, nel frattempo keep th faith alive e forza Juve!
2 Comments