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Juventus – Udinese 2-0 : Sono il Signor Wolf, risolvo problemi

La vita è più semplice quando accanto hai delle persone che sanno come risolvere i problemi.
Ricordate Harvey Keitel in “Pulp Fiction”?
“Sono il signor Wolf, risolvo problemi”, così si presentava in quel capolavoro di qualche anno fa, e dopo le sue indicazioni il problema da nulla creato da Vincent Vega (non Candela) e Julius Winnfield veniva davvero risolto.
Dovremmo avere tutti un Signor Wolf accanto: a me non dispiacerebbe per sbrigare qualche pratica rognosa in Catasto o in Soprintendenza, a qualche giornalista servirebbe per sapere come chiedere scusa dopo aver rimediato sonore figure di merda, alla Juve servirebbe per derubricare certe partite insidiose al rango di ordinaria amministrazione…

…Ehi, aspetta un attimo, noi un Signor Wolf ce l’abbiamo, eccome se ce l’abbiamo!
Ogni grande squadra ce l’ha, è il giocatore che fa la differenza, che ti risolve la partita o ne cambia il percorso con una sola giocata, è quello a cui un tempo si dava la maglia numero 10 perché era quello bravo.
È lui, Paulo Dybala detto La Joya, il nostro numero 10 finalmente ritrovato, protagonista di una stagione finora strana e molto altalenante: cominciata alla grande, poi i paragoni assurdi con Messi, la crisi, l’involuzione, le critiche, il ritorno al gol a Verona, l’infortunio a Cagliari, il riposo e il grande ritorno di sabato scorso.
Il gol pesantissimo all’ultimo respiro contro la Lazio, quell’invenzione creata dal nulla cosmico, pare davvero abbia dato una svolta a questa parte di stagione così piena di impegni e di insidie; mercoledì poi, nella magica notte di Wembley, si è involato verso la porta con fare sicuro perché sapeva che la palla sarebbe finita lì, all’incrocio dei pali e così è stato.
E oggi è sceso in campo in abito scuro, con il farfallino, i baffetti tirati a lucido, sigaretta in bocca e come Wolf ha deciso che la partita non doveva presentare problemi per la squadra e così è stato: dovevamo vincere, portare a casa i 3 punti per continuare questo duello contro il Napoli e le altre squadre italiane, meglio se convincendo e senza durare troppa fatica che ci aspettano altre 2 partite nei prossimi giorni.
C’era il rischio, dopo la prova di Champions, di avere le pile scariche e chi ha vissuto l’era Lippi ricorderà sicuramente certi scivoloni epici dopo le gare di Coppa: non lo volevo dire a nessuno, ma da giovedì ogni tanto mi tornava in mente quel Juventus – Udinese di una ventina di anni fa, finito 0-3, giocato una domenica (e vabbè), dopo una partita di Champions (e vabbè), giocata di mercoledì (ahia) e vinta 2-1… aiuto, i ricorsi storici, la vendetta di Pochettino!!!
No dai, quella era un’altra Udinese e va detto anche che la Juve di oggi è molto più continua e meno schizofrenica di quella del buon Marcello (ahhhh se ci fossero stati i social a quell’epoca, chissà quanti strali nei confronti di Lippi dopo le sconfitte contro Padova, Foggia ecc…), fatto sta che anche oggi i 3 punti sono stati conquistati.

Come? Con due magie del nostro Signor Wolf finalmente ritrovato, dopo quel periodo buio fatto di ricerca della giocata a tutti i costi, del gol ad effetto, dell’avversario che non veniva più saltato, dei mugugni e delle chiacchiere.
Ma tant’è, un fuoriclasse sa come passare certi momenti di crisi, sono quasi periodi inevitabili nella vita agonistica, necessari per tornare poi più forti di prima.
O forse è solo frutto della casualità: qualche mese fa non riuscivano bene manco le punizioni, oggi alla prima occasione l’ha mandata in quell’angolino scavalcando una barriera pressoché inutile anche se fosse stata alta 15 metri.
Visto e considerato poi che la squadra aveva deciso di complicarsi la vita, sbagliando un rigore (giusto e sacrosanto) verso la fine del primo tempo, lo stesso Dybala ha pensato bene, su un assist smarcante di Higuaín che si era attirato intorno quei 3 o 4 avversari in modo da liberare l’area di rigore, di piazzarla di destro (ehi, un mancino puro che sta scoprendo di avere il piede destro, quasi mi commuovo!) e di chiudere la pratica Udinese al terzo minuto del secondo tempo.
Doppio vantaggio, partita virtualmente chiusa, da lì in avanti pura accademia e gestione della palla.
Quello che ci voleva, una giornata più leggera dopo gli impegni pesanti della Coppa: alcuni, come Buffon, Pjanić, Barzagli, Benatia, Alex Sandro (che era squalificato) il campo non lo hanno manco visto, altri come Mandžukić sono entrati a partita già decisa, tutto questo grazie alle due perle de La Joya e a una buona prova corale di tutta la squadra, vista in condizioni atletiche davvero niente male.

Unica nota stonata, quel rigore calciato e sbagliato da chi rigorista non è (Higuaín) soprattutto perché Allegri aveva designato Dybala.
Poteva costarci caro? In un altro frangente si, oggi è stato subito tutto cancellato da quella bella azione che ha portato al gol del raddoppio e quindi ora non ci pensiamo più, però…
A parte questo, buona prova di tutti i rincalzi, in primis Marchisio e Asamoah ma anche il tanto vituperato Sturaro ha giocato 90 minuti più che buoni.
E ora altri tre giorni e poi potremo finalmente rimetterci in pari con il Napoli: un altro sforzo, un’altra dimostrazione di potenza ma ciò che conta, alla fine, sono sempre quei 3 maledettissimi punti.
Poi come arrivano è secondario, e comunque se in squadra hai il Signor Wolf è tutto più semplice.
Keep the faith alive e forza Juve!

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