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LA GRANDE TRISTEZZA

Strana la vita.
Mi capita sempre più spesso, ultimamente, di non avere più tanta voglia di parlare di calcio con gli amici; non saprei dire perché, forse non mi piace ostentare e sbattere in faccia le nostre vittorie (come a volte vorrei fare), forse mi basta registrare la nostra superiorità per essere felice, forse mi sento in imbarazzo per questo evidente divario con le altre squadre che ci porta a strapazzare Fiorentina, Inter e Napoli con le seconde linee…
Fatto sta che, per esempio, quando il giovedì sera mi ritrovo con quelli del gruppo per suonare (1 interista e 3 fiorentini più un dajuventino e uno che se ne strafotte), evito sempre di entrare nell’argomento e spesso è proprio l’interista a farlo dimostrando di aver recuperato quel senso dell’umorismo di un tempo…

Ecco, la cosa strana è che, anche se io non ho voglia di parlarne gli altri finiscono sempre per farmici entrare nell’argomento, ed allora lì si che comincia il divertimento.L’ultimo episodio mi è capitato giusto qualche giorno fa, con un amico di cui, ovviamente, non faccio il nome.
La conversazione è cominciata normalmente, come stanno i bambini, la moglie, come va il lavoro, ti vedo ingrassato, vedo che hai cambiato macchina, poi…

“Ma insomma, di questa Juve che ne pensi?”
“Eh, guarda, sono stupito da quest’annata, proprio bellissima!”
“Eh dai, quest’anno fate anche il triplete…”
“Oh per favore, lasciamo perdere questa parola che è così brutta, dai! Ora comunque vediamo, mi pare un po’ strano riuscire a battere questo Barcellona, ma hai visto mai, ne abbiamo perse 4 da favoriti. Noi…”
E poi la chiacchierata calcistica ha virato sul campionato, sulle altre squadre come Fiorentina, Roma, Napoli, sulla Juve che riceve gli aiutini, le altre squadre che ricevono gli stessi aiutini ma non se ne parla ecc…
L’atmosfera si stava riscaldando, perché un viola che deve ammettere la nostra superiorità si innervosisce e finisce sempre lì, a premere sul solito tasto, da una vita.

“Io però non ti capisco eh! Sei di Firenze e non tifi Fiorentina e già questo…e poi, scusa eh, ma voi gobbi…cioè, ma che tifoseria siete? A Torino non vi tifa nessuno, siete sparsi in tutta Italia, non vai mai a vederla allo stadio mentre io ci vado sempre, l’avete scelta perché vi piace vincere facile e poi…aspetta, guarda, ti faccio leggere una cosa…”

Sapevo già dove andava a parare una volta visto estrarre il suo telefono…

“Ecco, guarda, l’ho trovata su internet, non so chi l’ha scritta ma riassume bene il vostro essere. Leggi un po’ qua…”
Prendo il telefono sapendo benissimo cosa avrei letto, ed infatti…

“Il tifoso juventino è apolide, delocalizzato, trapiantato ,infiltrato, sempre ospite e mai padrone. Non ha appartenenza toponomastica, non ha città, si annida ovunque. Esso (sottolineo: esso) diventa tale per mancanza di legame alla sua terra, si lega alla squadra vincente, che diventa l’ orfanotrofio dei senza palle. Si sa il matrimonio con la squadra del cuore è indissolubile, ma quello juventino è un matrimonio di interesse. Per loro la vittoria non sarà mai goduta, vivendo da infiltrato, non potrà mai gioire!”

La conoscete questa filastrocca scritta da un tifoso napoletano?
Io si, da svariati anni, è un’accozzaglia di banalissimi luoghi comuni sul tifoso juventino da non prendere neanche in considerazione.
E allora stavo per partire in quarta per dirglielo quando lui chiosa il tutto con un
“…hai letto vero? E’ così, siete così voi gobbi…come posso dire? Siete tristi…”

Siamo tristi.
Questa mi mancava.
Ladri, dopati, apolidi, terroni, infiltrati, disonesti ne avevo già collezionati in un bel mazzetto, da scambiare magari con altri amici come con le figurine al suon di “celo celo mima”, ma tristi mi mancava…anche se non so se bastava per finire l’album…
E quindi come potevo controbattere?

Ah beh, ormai sull’argomento ero ben ferrato da anni e anni di discussioni del genere, per cui sapevo come smontare le sue tesi…
Ma sapete che c’era?
Che non ne sentivo più il bisogno.

Si, perché dopo una stagione come questa, nata sotto i peggiori auspici al grido di “Quest’anno è già tanto se entrate in Europa Legaue”, si sta rivelando invece straordinaria; perché ha sancito una volta per tutte la nostra superiorità in Italia con la bellissima accoppiata campionato e coppa italia, perché siamo in finale di CL dopo 12 anni, perché le altre squadre le possiamo liquidare anche con le seconde linee, perché guardiamo tutti dall’alto in basso, perché l’aeroporto lo invadiamo dopo aver eliminato il Real Madrid in semifinale di CL e non il Bilbao in EL (per non parlare di chi lo ha fatto per la vittoria della semifinale di andata di coppa italia), perché mentre le altre annaspano e non hanno un centesimo da mettere insieme all’altro noi aumentiamo il fatturato a ritmo di record, perché le grandi squadre europee ci guardano con rispetto, perché per i grandi giocatori non siamo più la terza o quarta scelta ma la prima o la seconda, perché delle beghe da condominio litigioso tipo l’ultimo derby di Roma a noi non ce ne frega niente, perché per noi la parola “scudettino” non esiste, perché i proclami di rinascita delle due milanesi decadute ci fanno ridere, perché vedo nei nostri giocatori un gruppo che da sempre il 100% in allenamento e in partita, perché il singolo conta uno mentre la differenza la fa il gruppo stesso, perché abbiamo le mani sui migliori giovani del calcio italiano, perché abbiamo un presidente tosto come non capitava dai tempi di Boniperti e perché abbiamo una dirigenza competente e seria com’era la Triade…
E poi come dimenticare i tanti proclami delle altre squadre, i vari “Me sento così superiore che je presterei Iturbe”, gli sfottò del 15 luglio e così via…

E allora, in conclusione, ma perché tifando una meraviglia di squadra e società come questa, e perché vivendo questo periodo magico io dovrei perdere tempo a spiegare, a chi non vuol capire tra l’altro, i motivi di cotante stronzate?
Vogliono continuare a pensare che noi siamo una tifoseria triste ecc…?
Continuino a farlo, io onestamente penso ad altro.

Ed infatti, tornando alla conversazione di cui sopra, realizzai che era giunto il momento di darci un taglio con la chiosa giusta…
“Eh sai, può anche darsi che siamo quella roba lì, eh! Ci sta, sai, siamo in tanti e in fondo io parlo per me…ma però, sai cosa ti dico in tutta sincerità?”
“Eh, dimmi…”
“Che essere così tristi è proprio bello, ma voi questa cosa forse non la capirete mai…”

 

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