Partiamo da questo tweet postato attraverso l’account ufficiale di A.C. Milan:
Per spiegare il ragionamento che ha condotto in fallo coloro i quali gestiscono tale account (in accordo con il Geom. Adriano Galliani, naturalmente) è utile affidarsi ad un approccio di tipo darwiniano più che geometrico o matematico. Intendiamoci, poi spiegheremo anche la prospettiva dal punto di vista geometrico e il perchè quella linea è, ahinoi, effettivamente storta, non parallela a quella di metà campo.
Come ben sappiamo sono due le caratteristiche fondamentali ad aver permesso lo sviluppo dell’intelletto umano e a differenziarci dagli altri animali: il pollice opponibile e la posizione eretta permanente. Grazie alla vista frontale bifocale tipica dei primati siamo anche in grado di percepire la profondità dell’ambiente in cui ci troviamo e la distanza degli oggetti dal nostro punto di osservazione. Evidentemente, però, Darwin si sbagliava. Almeno in parte. Si perchè esistono certe razze, chiaramente ferme a stadi evolutivi precedenti, o quanto meno evolutesi in maniera diversa dalla nostra, che percepiscono il mondo che ci circonda come una delle celebri costruzioni impossibili di Maurits Cornelis Escher, forse a causa di un difetto congenito al nervo ottico o ai neurorecettori. Sta di fatto che questo tipo di essere umano (ci sentiamo comunque di includerli nel genere umano), che chiameremo “Homo cum flavis tie” (perdonate il latino agghiacciante), non è dotato di vista prospettica.
I sensi, però, ingannano e l’uomo ne secoli passati si è interrogato su come si potesse rappresentare la realtà in maniera fedele a quanto percepiamo, con rigore scientifico. Pur non codificata, troviamo rudimenti importanti di prospettiva nell’opera di Giotto (XIII secolo D.C.) mentre secondo il “De Pictura” (1436) di Leon Battista Alberti fu Filippo Brunelleschi nel primo XIV secolo a fornire una rappresentazione rigorosamente prospettica del Battistero, di Piazza della Signoria e di Palazzo Vecchio, a Firenze. Molti studiosi, infine, considerano il “De prospectiva pingendi” scritto nel XV secolo da Piero della Francesca, la vera e propria pietra miliare degli studi in materia.
Ma cos’è mai questa prospettiva? Come mai distorce la realtà? Per quale arcano motivo i binari di seguito sembrano incontrarsi in un punto all’orizzonte?

Proviamo a spiegarlo costruendo passo passo la prospettiva, guardacaso, di un rettangolo delle dimensioni di 100×70 metri, ovvero dell’elemento fondamentale di una partita di calcio: il campo. Supponiamo di trovarci nell’esatta posizione da cui viene effettuata la ripresa mostrata nel tweet del Milan. Ponendoci in questa situazione abbiamo automaticamente fissato un punto di vista (P.V), ed assieme ad esso anche una linea di orizzonte (L.O.) all’altezza del nostro punto di osservazione e una linea di terra (L.T.) che rappresenta l’intersezione del piano di terra, per intenderci quello su cui si trova il campo, con il quadro di rappresentazione prospettica (Q), in questo caso l’immagine proiettata su schermo. Se rappresentiamo questa situazione con una proiezione ortogonale sul piano orizzontale la linea di terra, la linea di orizzonte ed il quadro prospettico coincidono.

Proiezione ortogonale del campo con rappresentazione del punto di vista, del quadro prospettico, della linea di terra e della linea di orizzonte.
Poichè il rettangolo ha un lato parallelo al quadro prospettico abbiamo una prospettiva centrale. Le rette su cui insistono le linee perpendicolari al quadro prospettico (come le linee di fondo campo o la linea di metà campo), concorrono tutte in un unico punto, detto punto di fuga (P.F. – consentitemi un LOL, molti di voi conosceranno il motivo) giacente sulla linea di orizzonte.

Rappresentazione prospettica del campo da giocA
Per semplicità abbiamo bypassato alcuni passaggi, ma siamo comunque riusciti a far “incontrare i binari” e a far deragliare il treno. Ora proviamo a ricavare la reale posizione di Zaccardo (Z) e Tevez (T) sul piano orizzontale partendo dall’immagine sul quadro prospettico. Ovviamente con una simulazione e questo perchè non stiamo cercando di dimostrare se Tevez si trovasse o meno in fuorigioco ma perchè stiamo cercando di far capire ai sapientoni di A.C. Milan come mai le due linee non sono parallele.

Determinazione della posizione di Zaccardo e Tevez sul piano prospettico e sul piano orizzontale
Se poi vogliamo riportarci alla situazione delle immagini Mediaset/Sky oggetto di contesa, ovvero ripulendo il tutto dalle varie costruzioni geometriche…. voilà, la linea è storta!

Le due linee non sono parallele, purtroppo!
In conclusione, possiamo affermare senza tema di smentita che non solo la linea è storta, ma anzi “la linea è giustamente storta“! Se poi i milanisti andando in giro vedono linee infinitamente parallele gradirei che venisse informata la comunità scientifica mondiale per farne oggetto di studi approfonditi.