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Lazio-Juve 0-1: bottino pieno

Se una delle cifre salienti e caratterizzanti delle grandi squadre è portare a casa con la posta piena gare rognose, non perfettamente leggibili o giocate in situazioni ambientali e di condizione non ottimali, allora è un fatto conclamato: la Juventus è una grande squadra. Dopo una gara come quella giocata nel tardo pomeriggio contro la Lazio, marcare altri 3 punti in classifica è la prova provata che quello bianconero è un gruppo tra i più grandi in circolazione e non solo in Italia.

Alle ore 18:00 del 27 agosto si gioca solo se lo comanda una Lega Calcio da “manicomio”. Non è possibile evidenziare così palesemente come si voglia male al calcio italiano. Oppure, che è ancora peggio, il nostro sport nazionale è in mano ad autentici irresponsabili e ne ho tanta paura. Se poi ci mettiamo anche le gibbosità del terreno di gioco, il piatto velenoso è servito. Mi pare di riscrivere le stesse parole dello scorso anno, quando la Juventus fu attesa e bastonata dalla Roma. È passato un anno e nulla è cambiato.

Anche il signor Guida, ottimo all’occasione, non avendo fatto guasti, ha pietà dei contendenti e di se stesso e ordina per la prima volta il “Time out” nel calcio. Al 27′ del 1° tempo, tutti a ristorarsi e a tirare il fiato per un minuto e mezzo. Prendiamo nota per altre volte.

Difficile fare gioco a 40 gradi, con un pallone che rallenta e l’avversario che ti aspetta, forte di una vittoria in trasferta e di una voglia feroce di “farti la festa”. Alla bisogna Simone Inzaghi schiera una Lazio molto coperta, con densità consistente a centrocampo e pronta a ripartire servendo l’unica punta Ciro Immobile. 3 – 4 – 2 – 1 che spesso diventa un 3 – 6 – 1, con un traffico in mezzo degno dell’ora di punta al rientro. Non per nulla il più sacrificato tecnicamente risulta Biglia, il più  talentuoso, ma l’ordine pare di distruggere e non pensare alla manovra. L’intento è chiarissimo: sporcare le geometrie alla Juve e sperare in qualche errore da parte dei Campioni d’Italia.

Allegri, dal canto suo, ripresenta la stessa formazione vittoriosa contro la Fiorentina, tranne l’inserimento di Benatia al posto di un Bonucci alle prese con problemi familiari che lo angosciano. 3 – 5 – 2 canonico, con la raccomandazione di non sguarnire il centrocampo e nel contempo di allargare il gioco sulle fasce.

Ne risulta un 1° tempo molto equilibrato fatto dapprima dalla Lazio partita meglio, e concluso dai bianconeri, ma senza grandi sussulti. Buffon inoperoso, Marchetti appena impegnato. Eppure la gara è interessante e mai banale, per gli intenditori.

Ripresa che viene interpretata dalla truppa di Allegri con maggiore concretezza e prima Mandzukic e subito dopo Dybala sfiorano il vantaggio dentro l’area: Marchetti è attento su entrambi e mette fuori di poco. Anche Khedira ha un’occasione inserendosi in area, ma il tiro viene deviato e il susseguente corner non ha effetto. La Juve cresce e un servizio delizioso da vero trequartista di Dybala pesca in area il solito inserimento al nanosecondo di Khedira, che in diagonale fredda Marchetti senza scampo. 1 a 0 meritato in funzione di un inizio di 2° tempo convincente. Un attimo prima della rete, la panchina juventina provvede a sostituire Mandzukic con Higuain. La mia personale idea è che, se il gol di Khedira fosse avvenuto mezzo minuto prima, Allegri non avrebbe fatto quel cambio. Una volta in vantaggio il moto perpetuo di Marione sarebbe certo stato più utile alla causa.

Buon per la Juve che il fantasma di Immobile si sia aggirato per tutto il tempo senza mai materializzarsi e che il più pericoloso dei biancocelesti sia stato Patric, subentrato ad un buon Lukaku, con un tiro in area sparacchiato in modo inverecondo e che fino all’86° nessuno dei laziali abbia provato a disturbare Buffon. Parolo ha provato da fuori area con un tiro velleitario quanto centrale. Ancora il tempo di concedere qualcosa allo spettacolo da parte di Pjaca che fa fuori il difensore con una serie di finte sul posto e fa partire un tiro che finisce in bocca a Marchetti. Manca un minuto e forse era meglio portarsi la palla sulla bandierina del corner, piuttosto che tentare la sorte, con l’ultima azione ancora a disposizione dei laziali. Errori da entusiasmo di gioventù, che saranno corretti in allenamento.

Rispetto alla passata stagione, la Juventus è partita col piede giusto, non concedendo grandi sprazzi di spettacolo, ma incamerando la bellezza di 6 punti che lo scorso anno parevano chimere. Non ci sono più improvvisazioni, prove di giocatori in regia a dire poco bislacche, casualità senza basi accettabili. Questa è una compagine che si può concedere un pomeriggio così così, senza rinunciare alla propria forza. Note positive, l’inserimento di Benatia notevole e un Khedira stratosferico, se libero da infortuni. Lemina deve mangiare ancora tante pagnotte e Asamoah abituarsi a essere continuamente raddoppiato, capiterà spesso e volentieri. La pausa pro nazionale di Ventura viene a uopo per lavorare sul fondo e sulle sbavature viste in queste partite iniziali. Con un occhio attento alle ultime novità di mercato.

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