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Le pagelle del cuore: Carpi-Juventus 2-3

Avete presente il libro “Cuore”, anno del Signore 1886?
Quanti di voi, da piccoli, invece che assorbire lo spirito pedagocico e patriottico strabordante da quelle pagine, sono invece diventati devoti del culto apotropaico? Disgrazie su disgrazie a poveri malcapitati, “mai una gioia” direbbe qualcuno.
Come ogni lunedì torna la rubrica che vuol essere un atto di catarsi nei confronti del povero Maestro Perboni, descritto da De Amicis come una specie di Fantozzi ante litteram sulle cui spalle erano cadute le peggiori maledizioni. Sconfortati dalla cattiveria usata dall’autore nei confronti di questo servitore del Regno, abbiamo deciso di richiamarlo su questa terra tramite i servigi della maga Clara, per affidargli questa pagina a suo completo uso e consumo, affinché ne facesse un atto liberatorio, un contrappasso. Abbiamo scoperto con stupore e gioia un grande tifoso juventino appassionato osservatore celeste che accompagna la visione delle partite con un amico inseparabile, il bicchiere di Barolo, e una inaspettata voglia di sfogare anni di rabbia repressa.
Dal calamaio alla tastiera, a lei la pagella, Maestro! (La Redazione)

Ben ritrovati, miei piccoli lettori. Non potete immaginare la gioia di scrivervi, oggi, dopo aver rischiato di morire una seconda volta. Già il fatto di dover seguire una partita seduto a tavola a desinare meriterebbe una denuncia per omicidio premeditato e volontario alla Lega Calcio, se poi ci mettiamo gli ultimi 10 minuti di partita giocati dalla Juve mentre ingurgitavo, ignaro e tranquillo, una Sachertorte…

Signor Buffon, voto cinque – A fine partita il suo commento a caldo: “Vatti a fidare degli amici, presenti e passati. Dopo tutta la figa che gli ho fatto conoscere a Marco, quello mi infila sul mio palo e con il destro. Con Leo facciamo i conti nella doccia…” Non aggiungo altro.

Signor Barzagli, voto sette – Incolpevole sul gol incassato nel primo tempo, lascia la squadra con il risultato in cassaforte e niente da temere, in teoria.

Signor  Bonucci, voto otto – Una doppietta splendida, pregevole per fattura soprattutto la seconda segnatura. Scatta sul filo del fuorigioco e insacca all’angolino opposto con una girata no-look (espressione insegnatami da Padre Abramo) degna del miglior Ibra. Attaccante aggiunto.

Signor Chiellini, voto sette – L’assist per Evra di esterno sinistro che fa scivolare il Signor Letizia vale il prezzo del biglietto. L’unico giocatore della Juve a cui ha giovato il campo ghiacciato. Come un Signor Valentino Rossi sul bagnato, come il mio Capo sul lago di Tiberiade. O come la reclame di alcuni anni fa’: “La potenza è niente, senza controllo.”

Signor Cuadrado, voto sei e mezzo – Se solo diventasse un po’ più preciso nell’ultimo passaggio o nella scelta decisiva degli ultimi metri! Non a caso è il giocatore preferito dal povero San Tommaso che, come il giocatore colombiano, si assentava sempre al momento sbagliato.

Signor Kedhira, voto sette – Se c’è lui in campo, oltre al Signore subito sotto, la Juve non perde. Non è un caso, non è una coincidenza. Per questo il voto al Signore qui in esame non può che essere alto.

Signor Marchisio, voto sette – Alla solita partita fatta di precisione nei passaggi ed ottimi posizionamenti aggiunge un lancio improvviso e letale per il Signor Pogba di quaranta metri. Non è solo bello, direbbe qualcuno.

Signor Pogba, voto sette – Alcuni agganci fanno pensare a qualche trucco negli scarpini. Poi gli guardi la testa e capisci che i trucchi li ha usati solo per colorarsi i capelli (Signore Iddio non farmi esprimere ancora), il resto è tutto nature. E che nature!

Signor Evra, voto sette – Il vecchietto si mangia Letizia con letizia e nonchalance. (Puntavo questa battuta dall’uscita dei calendari)

Signor Dybala, voto sei – Partita meno scintillante del solito, sarà perché il meno adatto a pattinare sul ghiaccio. Scioccato dal lancio di esterno del Signor Chiellini, non si riprende più. Il mister lo sostituisce per mandarlo subito dall’analista. Forse salta le vacanze.

Signor Mandzukic – voto dieci – Non è nemmeno bello.

Signor Allegri, voto otto – Sul canale televisivo su cui guardavo i commenti alla partita, il giornalista raccontava quanto accaduto negli spogliatoi alla fine della gara: essendo l’ultima prima dello “sciogliete le righe” i magazzinieri avevano preparato un po’ di panettoni, nello spogliatoio, da mangiare insieme per scambiarsi gli auguri. Pare che il buon mister, da fervente cattolico e attaccato alla dottrina di Nostro Signore, non vuole che il Santo Natale venga vissuto come una festa pagana alla stregua di un “cento giorni all’esame” e, giunto negli stanzini dello stadio Braglia, abbia scaraventato quei simboli pagani contro il muro ed elencato tutti i Santi del calendario per penitenza.

Vostro, M° Giulio Perboni.

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