Anche per il turno infrasettimanale torna la rubrica di Giulio Perboni, un atto di catarsi nei confronti del povero Maestro, descritto da De Amicis nel libro “Cuore” come una specie di Fantozzi ante litteram sulle cui spalle erano cadute le peggiori maledizioni. Sconfortati dalla cattiveria usata dall’autore nei confronti di questo servitore del Regno d’Italia, abbiamo deciso di richiamarlo su questa terra tramite i servigi della maga Clara, per affidargli questa pagina a suo completo uso e consumo, affinché ne facesse un atto liberatorio, un contrappasso. Abbiamo scoperto con stupore e gioia un grande tifoso juventino, appassionato osservatore celeste, che guarda le partite con un amico inseparabile, il bicchiere di Barolo, e una inaspettata voglia di sfogare anni di rabbia repressa.
Dal calamaio alla tastiera: a lei la pagella, Maestro! (La Redazione)
Ben ritrovati, miei piccoli lettori. So che molti di voi non hanno ancora smesso di invocare gli abitanti dell’Iperuranio stamattina, spero quindi che i miei giudizi vi siano di aiuto o conforto.
Signor Buffon, voto… ma quale voto! Ruba lo stipendio da almeno 3 partite.
Signor Caceres, voto sei – I fragili e sfilacciati tessuti di questa farfalla sudamericana rimasta baco da seta non hanno retto allo sforzo di due partite in tre giorni. Figlio mio, dispiace molto per il tuo infortunio, ora va’ e insegna ai baristi a miscelare gli alcoolici intrugli e alle nobili pulzelle a fiorire in primavera.
Signor Bonucci, voto sette – Voto alto di stima, per la pazienza nell’accettare di percepire uno stipendio simile a quello di un collega che lavora un decimo delle sue ore (vedi sopra). Dove cazzo sono, i sindacati, quando servono?!?
Signor Barzagli, voto otto – Il miglior difensore italiano degli ultimi cinque anni, senza storia. È lo stesso giudizio dell’altra volta, certo; non so cosa scrivere di diverso.
Signor Cuadrado, voto otto – Ieri migliore in campo, ottimo persino come compagno di ballo di mezza difesa genoana: girolé, rivolté, casché!
Signor Padoin, voto sette – Prendere il posto del signor Khedira e far capire in cosa il giocatore teutonico è un grandissimo campione. Un gregario è anche questo, e il buon Simone è bravissimo nel mostrarcelo.
Signor Marchisio, voto sei e mezzo – Il solito, si fa per dire, lavoro di ordine in una partita sporca, come l’ha definita il signor allenatore. L’umiltà di un Principe machiavellico.
Signor Pogba, voto sei – Arrivato tutto gasato per la partita di mercoledì pensando di giocarne una di Champions, quando scorge la faccia del signor Cerci si affloscia peggio di una erezione mattutina dopo aver urinato.
Signor Evra, voto otto – Grande professionista, scende in campo nonostante i disturbi intestinali. Tuttavia non aveva fatto i conti, nemmeno lui, con la faccia del signor Cerci… A quella l’intestino non ha proprio retto (e mai participio passato fu più consono).
Signor Dybala, voto sette – Rispetto all’allegra brigata del Chievo, il Grifone è messo in campo quasi esclusivamente per non concedere margine di manovra agli inventori bianconeri. Nonostante tutto, il satanasso dalla faccia di bambino riesce comunque a procurare dei pericoli al Signor Perin, l’esito, però, non è dei migliori. Lo sguardo del signor Cerci… si insomma, avete capito, quegli occhi sarebbero capaci di assopire finanche un tossicomane in astinenza da un anno.
Signor Morata – voto cinque – In questo periodo di assenza del signor Mandzukic, il giovane fauno discendente di Priapo deve contendersi il posto di titolare accanto a Dybala con il giovane truzzo discendente di Attila, il Signor Zaza (voto otto): di comune accordo hanno deciso di giocarsi il posto non a duello, come converrebbe a due gentiluomini, ma a chi la combina più grossa durante una partita ufficiale, come conviene a due deficienti. E in questa disciplina nessuno può battere un italiano.
Signor Allegri, voto dieci – Superata la serie di vittorie consecutive ottenuta dal Signor Conte sulla panchina della Juventus. Con i due cretini di cui sopra, il Lazzaretto di cui sopra sopra e nella sera dell’incontro con lo sguardo di Cerci, cosa vuoi chiedere di più a quest’uomo?
No, un lucano no. Stasera non fa proprio ridere.
Vostro, M° Giulio Perboni.