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Le pagelle del cuore: Sampdoria-Juventus 1-2

Come ogni lunedì torna la rubrica di Giulio Perboni, un atto di catarsi nei confronti del povero Maestro, descritto da De Amicis nel libro “Cuore” come una specie di Fantozzi ante litteram sulle cui spalle erano cadute le peggiori maledizioni. Sconfortati dalla cattiveria usata dall’autore nei confronti di questo servitore del Regno d’Italia, abbiamo deciso di richiamarlo su questa terra tramite i servigi della maga Clara, per affidargli questa pagina a suo completo uso e consumo, affinché ne facesse un atto liberatorio, un contrappasso. Abbiamo scoperto con stupore e gioia un grande tifoso juventino, appassionato osservatore celeste, che guarda le partite con un amico inseparabile, il bicchiere di Barolo, e una inaspettata voglia di sfogare anni di rabbia repressa.
Dal calamaio alla tastiera: a lei la pagella, Maestro! (La Redazione)

Ben ritrovati, miei piccoli lettori. Gli ultimi venti minuti della partita sono stati così estenuanti che il mio povero cuore (ops…) ha quasi ripreso a battere! Il povero Signor Allegri, invece, va a finire che mi raggiunge prima del previsto, a furia di finali al cardiopalma. Ecco le mie valutazioni:

Signor Buffon, senza voto – Incolpevole sulla rete subita, non deve effettuare altri interventi. Fatica di più a fine partita a tenere lontani il signor Bonucci e il signor Chiellini  che litigavano su chi debba essere il padrino di Battesimo di suo figlio: “Ragazzi, mi dispiace per entrambi, ma si è prenotato prima Lapo. Non potete immaginare il regalo che mi ha promesso!”
No, signor Gianluigi, non lo possiamo fare.

Signor Rugani, voto sei – Non ho ancora capito quale mansione svolga quello che voi abitanti del terzo millennio chiamate il “Procuratore di calciatori”. Quello che ho capito è che questa specie di amico disinteressato mette bocca nel lavoro degli altri e pretende di decidere quando e come il suo conoscente debba scendere in campo. Ecco, se devo trovare un difetto in questo giovane difensore che sembra molto promettente, direi che sia arrivato il momento di cambiare compagnia di giro.

Signor  Bonucci, voto sei – Impegnato a pensare come convincere il signor Buffon a scegliere lui e non il “sempre fasciato” si dimentica di seguire il Signor Cassano e si fa attrarre dalla palla che quest’ultimo scambia efficacemente con il compagno. Per uno che da qui a un mese si troverà di fronte una squadra avversaria che questi meccanismi li prova anche scendendo le scale dello stadio, non un buon segno.

Signor Chiellini, voto sei e mezzo – Mezzo voto in più del compagno di reparto per essere uscito dal campo senza alcuna appendice medicamentosa.

Signor Lichtsteiner, voto sei – Il signor Allegri lo schiera titolare solo perché ha ritenuto un oltraggio alla società che fu del signor Boniperti schierare nello stesso undici di partenza, per non dire nello stesso reparto, il signor Hernanes e il signor Cuadrado. Non a caso il giuocatore elvetico, che stupido non è, si guarda bene dal superare la linea di centrocampo e fa più una partita da terzino che da ala, ed è quasi una novità.

Signor Kedhira, voto sette e mezzo – Che giocatore! La mia natura sabauda esplode nell’apprezzamento di questo genere di campioni. Zero orpelli tricologici, zero balletti da banlieu parigina, tanto fosforo e concentrazione al massimo dal primo all’ultimo secondo di partita. Non a caso il suo gol (e che gol) arriva con l’arbitro che ha ancora il fischietto in bocca.

Signor Hernanes, voto sette – Un voto in più perché un brasiliano che gioca bene a gennaio, durante il carnevale, è una di quelle notizie che fanno tanto piacere al nostro amato Creatore, lieto del fatto che un essere vivente fatto a sua immagine e somiglianza non si lasci tentare dalle sordide tentazioni del maligno. Il Paradiso la attende, caro figliolo, perciò nell’attesa della perpetua felicità stia pure calmo e giochi come Dio comanda. So che lei capirà, signor Profeta.

Signor Pogba, voto sette – Non sono mai stato un estimatore delle punizioni corporali e ho sempre biasimato quei colleghi che tentavano di educare gli alunni a colpi di riga (e non so quanti di voi, miei giovani lettori, abbiano presente l’arma contundente in dotazione al corpo docente fino agli settanta del secolo scorso). Quando guardo le potenzialità di questo giuocatore salvo poi vederlo esibirsi in quei movimenti e presentarsi in pubblico con quelle fattezze non vi nascondo, miei cari lettori, che quei convincimenti un po’ vacillano.

Signor Evra, voto sei e mezzo – Dalle sue parti arrivano le azioni più pericolose della Sampdoria, negli ultimi combattuti minuti si trova spesso in mezzo alle triangolazioni dei genovesi ma il saggio francese non si lascia prendere dal panico e tiene dritta la barra. Uso questa metafora di stampo marinaresco per rendere omaggio alla terra di cui siamo stati ospiti.

Signor Dybala, voto otto – Prima di abituarci agli standard di questo giovane campione e giudicare normale la sua tecnica, definiamo fin da ora quello che, di normale, non ha proprio nulla. Osservare anche solo il modo in cui ferma il pallone in qualsiasi modo i compagni glielo passino, per credere. Poi provate a ripeterlo voi per rendervene conto anche in maniera empirica.

Signor Morata – voto cinque – Data la posizione in cui mi trovo, qui nell’alto dei cieli, non posso supportare tesi in contrasto con il mio attuale “datore di lavoro” e quindi non scriverò che il signorino iberico è vittima di un sortilegio.
Tuttavia, una giornaliera mischiata alle biglie alloggiate nella zona sottostante l’addome non credo abbia mai fatto male a nessuno. Ripetere il trattamento fino a completa guarigione.

Signor Allegri, voto sette – Accertamenti medici il prima possibile, le sue urla si sono udite fin quassù e Qualcuno potrebbe scambiarle per un richiamo, una richiesta di intervento. Non ancora, Massimiliano. Non ancora.

Vostro, M° Giulio Perboni.

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