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Lettera aperta al tifoso (pseudo) Juventino

Caro tifoso (pseudo) juventino, mentre tutti pensano e si rivolgono ai “nemici”, io non mi dimentico di te. Mi ricordo ogni giorno che sono fortunata, perché nella vita potevo nascere interista, o essere come te. Caro tifoso (pseudo) Juventino, che hai tra i tuoi simili personaggi illustri come Travaglio, per te provo un po’ pena. Perché diciamocelo, di occasioni per gioire contro la squadra che dici di tifare ne hai molto poche. E sì, non avete letto male voi che non frequentate i Social. Esistono persone che si professano tifose della Juve ma non aspettano altro che l’occasione per andar contro la propria squadra. Lo so, non ha senso, probabilmente il DSM nella prossima edizione inserirà come patologia, oltre l’essere AntiJuventino, l’essere Juventino a intermittenza. Tu, pseudo tifoso, nel 2006 facevi il moralista. “É giusto che la Juve sia finita in Serie B, mi dissocio da questa squadra dicevi, senza avere la minima idea di cosa fosse Calciopoli, senza nemmeno provare a informarti per difendere una fede. Tu, negli anni dei settimi posti, non eri più appassionato di calcio, piuttosto seguivi i tornei regionali di bocce.

Poi sono tornate le gioie, i trofei, e sei tornato anche tu. Ti sei riproposto come la bagna cauda, come il pranzo della domenica di una famiglia del Sud, per par condicio. Sei ridiventato Juventino, hai indossato la nostra maglia, hai portato sul petto uno stemma che non meriti, profanandolo. Ma eccoti tornare in te ogni volta che qualcosa va storto. La Juve vince lo Scudetto ma tentenna in Europa e Tac, tu torni a filosofeggiare sull’inconsistenza della squadra. Spiegarti che questo fosse parte di un normale percorso di ricostruzione dopo che tutto era stato distrutto era inutile, perché d’altronde tu di quella distruzione e di quella ricostruzione sei stato solo spettatore non pagante. Non l’hai vissuta, non l’hai sentita come la più grande ingiustizia subita. La Juve esce malauguratamente dall’Europa League col Benfica e tu esulti, solo per poter dire “Visto? Questa squadra fuori dall’Italia non è nessuno“. Per poi tornare, dopo qualche giorno, ad indossare la maglia del record dei 102 punti, come se fosse anche tuo.

L’addio di Conte ti ha servito su un piatto d’argento il ritorno alla finta neutralità. “Mi prendo un anno sabbatico” hai detto, e nessuno se ne è stupito, non era di certo il primo. Anno sabbatico che includeva insulti a squadra e allenatore quando le cose andavano male, e silenzio quando si veniva smentiti. Hai poi sentito l’odore dei trofei, e allora ecco che finisce l’anno sabbatico, si torna a tifare. La Juve arriva a un passo da vincere tutto e tu, che l’avevi data per morta, torni sui social perché “oh, tutti possono sbagliare“. E quando qualcuno viene a chiederti il conto delle stronzate dette, cerchi di riparare al danno parlando di errore di valutazione. Ma io, caro tifoso pseudo juventino, ti aspettavo al varco come i cinesi aspettano sulla riva del fiume che passino i cadaveri dei nemici. Quest’anno, questo sì che era il tuo anno. Addii eccellenti, una finale di Champions League persa, per la tua gioia, un inizio lento. Finalmente sei tornato a vestire i panni del tifoso a metà. E la cosa peggiore, ahimè, è che nel tempo hai incontrato i tuoi simili, che sono tanti, perché si sa che maggiore è la quantità di tifosi maggiore è la percentuale di inetti. Vi siete uniti, coalizzati, ché in gruppo è più facile insultare squadra, allenatore, società, e chi non la pensa come voi. Nascono i vari #AllegriVattene, #MarottaDimettiti. Finalmente gettate la maschera: non vi prendete nessun anno sabbatico, diventate direttamente i primi antagonisti della vostra squadra, e lo fate alla luce del sole, che tanto nessuno difenderà questa Juve. A chi, invece, non smette di tifare, di crederci, rispondete “siete aziendalisti’, “la Juve vi paga“, “se non finiamo in Serie B é un miracolo“. Io insistevo, stoica, discutendo con voi su quanto fosse assurdo dare per spacciata la MIA Juve così facilmente. Ma tu, pseudo tifoso juventino, eri irremovibile: io ero una pazza visionaria, quest’anno sarebbe stato un disastro. Dopo la partita contro il Sassuolo tu eri in fibrillazione: i social erano solo tuoi. Tutti erano incapaci, tutti erano inadeguati! Il mercato era stato un errore, Marotta aveva acquistato una serie di pippe cosmiche, e Allegri non era un allenatore, era tornato l’Acciughina che era stato esonerato dal Milan.

Poi il Derby, e tu che hai dovuto ingoiare il rospo di vedere la Juve vincere all’ultimo secondo. Ma tanto, si sa, è una vittoria immeritata. E così quella dopo, e quella dopo ancora. Sono quindici vittorie consecutive, contando solo il campionato. E vedo che sudi freddo, poverino. Che cosa potrai raccontare adesso a chi ti chiede di questa Juve? Così sabato 13 febbraio, prima di quella che tutti hanno definito la partita dell’anno, ti vedo preoccupatissimo. Ma non di certo perché vivi l’ansia prepartita come tutti noi innamorati della Juve. Tu sei preoccupato che la Juve vinca, che poi chi li sente gli aziendalisti che hanno ancora il coraggio di difendere Allegri e la società. Non scendiamo nemmeno in campo, il Napoli è troppo forte per noi” era il tuo motto. E a nulla è servito ricordarti che la Juve si è giocata alla pari una finale con il Barcellona. “Mancano Tevez, Pirlo e Vidal”. E Boniperti no?! Come sempre, la parola spetta al campo. E mentre mezza Italia tifava Juve, l’altra mezza tifava contro, e tra questi c’eri anche tu, per essere pronto con il solito “Ve l’avevo detto”. La vita, però, caro pseudo tifoso Juventino, è come un boomerang, quello che dai ti restituisce. Tutte le parole che hai sprecato in questi mesi, tutte le imprecazioni a cui ti sei lasciato andare, tutte le illazioni su chi dovresti difendere, ti si sono rivoltate contro come un’enorme ginocchiata di Montero in faccia.

Gol di Zaza, le urla di tutti gli juventini (veri) del mondo si sono unite in un unico e solo grido a sostegno della squadra. E tu, zitto zitto, hai anche provato a esultare. E ci sei anche riuscito, per un momento, prima di pensare “E mò che cosa mi invento?”. Hai glissato, convincendoti che abbiamo fatto catenaccio, povera stella. E a chi ti chiede come tu possa non essere soddisfatto di questa rimonta rispondi “non abbiamo ancora fatto nulla”. No, infatti. Non abbiamo ancora assistito alla tua, spero definitiva, dipartita. Nell’attesa di quel momento, ti vorrei dare un consiglio per il futuro: Se proprio vuoi fare l’occasionale, forse dovresti scegliere una squadra diversa. Così, un’Inter qualsiasi. Lì sì che avresti più soddisfazioni. Così, caro pseudo tifoso, ti costringi a soffrire delle stesse pene di Sconcerti, di Liguori, di Simoni.

Eppure tu dici di essere Juventino. E se tu sei Juventino, grazie mamma, grazie papà, per avermi fatta Gobbadimerda.

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