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Mandzukic davanti e rinnovano tutti quanti

L’altro giorno Alberto Fantoni (Twitter ConteAlmaviva) ha raccontato la seguente storiella:

“C’era una volta un giocatore a fine carriera, leader assoluto nello spogliatoio e in campo, di poche parole e ancor meno interviste, col contratto in scadenza e in attesa di rinnovo.
Un bel giorno l’amministratore delegato della società per cui era tesserato annunciò pubblicamente che, da quel momento in poi, agli ultra trentenni si sarebbero fatti solo rinnovi di contratto annuali, perché a quell’età è sbagliato investire sui giocatori per 2 anni o più. Il protagonista di questa storia aveva appena compiuto 32 anni e capì subito che la regola l’avevano introdotta apposta per lui: fece spallucce e disse al suo procuratore di cercargli un’altra squadra.
Dopo qualche settimana il procuratore tornò da lui e gli disse: “Avrei trovato una squadra interessata a prenderti, è anche blasonata, però sono allo sbando, hanno fatto due settimi posti in questi ultimi due campionati… poi, sai, l’allenatore nuovo che sta arrivando è fissato col 424, non prevede un posto per te come regista davanti alla difesa, preferisce avere 2 mediani di sostanza e di gamba per giocare molto sulle catene laterali. Insomma, non so se possa essere la squadra giusta per te.”
“Non preoccuparti, ci vado lo stesso, poi ci penso io”.
Arrivato nella nuova squadra, al 3° allenamento, riprendendo un compagno che, tutto agitato, buttava palloni a destra e a manca, pronunciò la frase che sarebbe diventata leggendaria: “Stai calmo e passala a me, capito?”.
Dopo una settimana l’allenatore aveva già deciso che il nuovo arrivato sarebbe stato al centro del progetto e dopo 3 partite aveva giustamente stravolto il suo credo tattico, per passare al centrocampo a 3 e dargli le chiavi della squadra.
Il resto è storia. Il vecchietto restò 4 anni nella nuova squadra, vinse 4 scudetti consecutivi e al 4° anno, a 36 anni compiuti, arrivò a giocarsi una nuova finale di CL”.
Come tutte le favole, anche questa storiella ha una sua morale: può essere poco saggio lasciar andare a giocare in un’altra squadra i leader vincenti di un ciclo, che comandano lo spogliatoio con uno sguardo, che sanno trascinare la squadra con l’esempio e che hanno vinto tanto anche a livello internazionale, anche se hanno passato i 30 anni, solo perché si ha paura di rinnovargli il contratto di 2 anni invece di 1.

Ecco, se volete trovare un motivo logico e razionale ai rinnovi di Mandzukic e Khedira, lo potete trovare nella volontà di trattenere carisma e professionalità all’interno dello spogliatoio.

Senza andare troppo lontano nel tempo, i rinnovi di Barzagli e Chiellini andavano nella stessa direzione. Magari la ragione è che hanno caratteristiche tecniche che nessun altro ha in rosa? Oppure potete pensare al desiderio di non lasciare andare in scadenza i due giocatori, sia per avere un vantaggio negoziale in caso di futura cessione, sia perché un giocatore in scadenza tende ad essere poco motivato (per ovvi motivi). Oppure ci può stare che di fronte alla richiesta: “lasciatemi andare altrove a fine stagione o prolungatemi il contratto”, la Juve abbia concluso che il gioco valesse la candela, prolungando i contratti.

Udite udite, a un giocatore di 33 anni è appena stato fatto un “corposo” contratto di 4 stagioni: credo che nessuno pensi non valesse la pena “perché ha più di trent’anni”.

Come vedete di motivi plausibili, volendo, se ne possono trovare più d’uno.

In alternativa potete credere che alla Juventus si rinnovino i contratti per riconoscenza e che Marotta sia un incap… cioè, che Paratici sia un incapace. O magari l’incapace è Nedved? “Ha stato Agnelli” o il succube Allegri? La dirigenza Juve ha voluto finalmente accontentare le richieste di un allenatore, dopo aver fatto di testa propria per 8/80 anni? Cioè, chi è l’incapace colpevole di ‘sto rinnovo di contratto?!? Perché non è che Mandzukic se lo sia rinnovato da solo, il contratto…

Come sempre ciascuno di noi, a seconda di come si rapporta con la Juve, può trovare motivazioni negative, grazie alle quali avere un pretesto per criticare, o trovare motivazioni positive, grazie alle quali elogiarne l’operato.

Simpatia o antipatia però non sono, di solito, buoni criteri di giudizio, tanto nel calcio quanto nella vita.

Quindi, cosa pensare dei contratti pluriennali stipulati a favore di giocatori ultra trentenni?

Niente. Nella mia vita di tifoso non ho odiato nessun giocatore della Juve, nonostante qualcuno sul campo mi abbia tirato fuori le bestemmie con le tenaglie, e sono stati davvero pochi i calciatori bianconeri a cui mi sono affezionato (di solito per motivi extra campo, tra l’altro), perciò non riesco a concepire che il motore del giudizio possa essere la simpatia o l’antipatia personale. Invece sono molto tifoso e molto allenatore: “tifoso” perché la maglia bianconera per me è scudo e corazza e pertanto non potrò mai odiare un giocatore che porta i nostri colori; “allenatore” perché sono pragmaticamente a favore dei giocatori che possono contribuire a far vincere la squadra per cui faccio il tifo. Sarò strano ma di un giocatore guardo le caratteristiche tecniche, l’impegno, la personalità; valuto se si integra bene con gli altri componenti della rosa (essendo il calcio un gioco di squadra, anche questo aspetto ha una certa importanza), se è un professionista serio o un cazzaro patentato, se è integro fisicamente e se è motivato a continuare: l’età è solo uno dei tanti parametri ma non certo quello più importante. Valutate tutte queste cose “decido” se il rinnovo mi piace oppure no.

Infine mi pongo la fatidica domanda: chi verrebbe al posto del vecchietto? Alla fine dell’estate 2011 Juventus e Milan si ritrovarono curiosamente con  due centrocampisti scambiati: il Milan aveva infatti sostituito il trentaduenne Andrea Pirlo col ventisettenne Aquilani, mentre la Juve aveva fatto l’esatto contrario. Credo che qualsiasi ulteriore riflessione sia superflua.

Higuain alla Juve è stato sostituito con un giocatore di quasi due anni più vecchio, cui è stato fatto un contratto più lungo: ne vogliamo davvero parlare?

I giocatori validi, per me, si tengono in rosa, quale che sia la loro età. Nel momento in cui, come nel caso di Buffon e Del Piero, dovessero smettere di dare garanzie tecniche, sono certo che verranno più o meno cortesemente accompagnati alla porta. Fino a quel momento il problema non si porrà: continuerò a fare il tifo per loro, giovani o vecchi che siano.

Provateci anche voi: potreste scoprire che non è poi così male.

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