E parliamo di mercato. Le eminenze grigie di questo spazio virtuale dedicato alla Juve mi hanno imposto di farlo, con i soliti metodi da schiavisti che li contraddistinguono. Se tale affermazione è letta da qualche organizzazione umanitaria, spero possa intervenire a dovere. Fatto l’appello umanitario, diciamolo subito, non è la prima volta che affrontiamo l’argomento qui a Juveatrestelle (chi ne ha voglia dia un’occhiata qui).
Come già fatto nel post linkato, cercheremo di proseguire il discorso alla luce delle prestazioni sportive e delle voci che circolano a proposito di come intenda la Juve muoversi sul mercato a venire, prescindendo per quanto possibile dal totonomi e focalizzando invece il discorso su una sorta di “analisi di bisogni” della rosa attuale nell’ottica ovviamente di un miglioramento sostanziale (le persone serie lo definiscono breakthrough, ma siccome qui non lo siamo …). Proviamo dunque a ragionare (LOL). Gli attuali spifferi di mercato (solo cenni e comunque non esaustivi) sembrano riportare le seguenti novelle:
- Sembrerebbe che la Juve sia fermamente convinta quantomeno di dotare la rosa della possibilità di mettere in campo delle alternative al 3-5-2 attuale. Una alternativa o un cambio di rotta più o meno radicale?
- Sembrerebbe che il profilo di giocatore maggiormente preso di mira sia un attaccante esterno, con forti caratteristiche offensive, tipico da 4-3-3. I nomi sono tutti e nessuno (Di Maria stanco di non potersi esprimere con continuità nel proprio ruolo, Nani pronto a rilanciarsi, Cuadrado che vorrebbe una big, Sanchez che vuole essere protagonista nel club). Ne prendiamo qualcuno? Solo uno o un paio?
- Sembrerebbe che Mandzukic sia un obiettivo di mercato. Con la compatibilità con Llorente come la mettiamo?
- Sembrerebbe che si cerchi un altro centrale difensivo di spessore e che il profilo individuato sia Paletta del Parma. Serve a rinforzare il set di centrali di una difesa a tre o per svincolare Chiellini e/o Caceres sulla fascia di una difesa a 4?
- Sembrerebbe che il passivo di bilancio aggiornato con il bilancio 2013/2014 si attesti fra i 20 mln (analisi di Juveatrestelle a cura del nostro @sonogobbo – bravissimo – consultabile qui) ed i 45 mln come tetto massimo ipotizzato da Marco Iaria – bravissimo anche lui – sulla rosea. E’ evidente che tale fattore influenzerà il mercato. In che modo? Limitando gli ingressi oppure favorendo cessioni eccellenti?
- Sembrerebbe che l’oro nero sia troppo prezioso e possa essere cosa buona e giusta disfarsene. Il nome e cognome dell’oro nero juventino è ovviamente Paul Labile Pogba, fra 2/3 anni destinato a diventare fra i 5 giocatori più determinanti del mondo. In realtà, quest’ultimo punto è fortemente influenzato da come si risponderà ai precedenti punti interrogativi ma, nel caso tale eventualità si verificasse, come verrà investita una somma tanto considerevole?
Lungi da me il voler affrontare ogni singolo quesito, mi limiterò a delle considerazioni complessive cercando di mantenere una coerenza di insieme. In ogni caso, diciamo francamente che il dibattito cruciale, quello che forse maggiormente e giustamente interessa ai più, è quello legato alle scelte di Conte in merito al sistema di gioco scelto per la Juve del prossimo anno.
Alla luce dei vincoli di bilancio ed anche per ragioni di logica di gestione sportiva, non credo che la Juve possa permettersi di non scegliere in modo comunque netto un sistema di gioco di riferimento, sulla base del quale definire le linee guida del mercato e della preparazione estiva. L’eventuale convivenza fra più sistemi, di per sé auspicabile a maggior ragione non potendo avere una rosa top tipo Real Madrid e Bayern Monaco, non può prescindere dalla scelta di uno di essi come prevalente. Chi dice il contrario, mi permetto di dirlo, sbaglia. Detto banalmente, la Juve non può permettersi di tenere aperta la scelta del sistema di gioco e affrontare il mercato non avendo ben chiare le priorità. Almeno, questa è la mia opinione. Se Conte vorrà proseguire con il 3-5-2, basterà per esempio prendere un esterno e dedicare le altre risorse ad altri ruoli. Se invece prevale il 4-3-3, di esterni ne servono due, ribadendo che secondo me quello di sinistra può farlo, con summo gaudio e profitto, Carlitos Tevez.
Le domande, come avete visto, sono tante e le risposte ovviamente non le conosco. Ma è giusto sbilanciarsi, anche solo per puro diletto o, più sinceramente, con il desiderio di far partire riflessioni e spunti di discussione. E allora mi lancio (senza paracadute).
Credo che il primo a volere voltare pagina rispetto all’attuale assetto sia lo stesso Antonio Conte, per molte ragioni. A mio avviso, nell’anno in corso e con questa rosa, era impossibile allontanarsi dal 3-5-2. Per un verso, non abbiamo una copertura di ruoli in grado di sostenere altri sistemi e, per altri versi, le caratteristiche di alcuni giocatori chiave ne escludevano alcuni in partenza. Non voglio tornare sull’argomento, il mio punto di vista l’ho espresso più volte in questa sede (qui e qui, quest’ultimo con riferimento all’Europa, ne sono gli esempi). Inoltre, ritengo quasi impossibile migliorare la capacità competitiva dell’undici titolare mantenendo il 3-5-2.
D’altro canto, secondo me Conte in primis è convinto che serva rimescolare le carte per essere più “adatti” ad affrontare squadre dal tasso tecnico elevato e per non far spegnere le alte motivazioni del gruppo, innestando sfide (anche tattiche) nuove. L’allenatore salentino vuole dare una nuova identità alla Juve e l’ipotesi più plausibile, anche a seguito della riconferma di Pirlo e delle caratteristiche degli altri componenti del centrocampo, nostro vero fiore all’occhiello, ritengo sia il 4-3-3.
In questi giorni, d’altronde, in tal senso è arrivata più di una conferma. La Juve sembra aver chiuso l’accordo con Alexis Sanchez, ma non con il Barcellona. E’ un’operazione estremamente impegnativa, in termini sia di cartellino sia di ingaggio. C’è qualcuno che pensa che Sanchez non abbia innanzi tutto condiviso la visione tattica dell’allenatore, prima di parlare di qualunque altra cosa? E cosa può aver detto Conte di così convincente? Che gli si prospetta una rotazione con Tevez come seconda punta in un 352 o che il disegno della Juve 14/15 prevede un attacco a 3 in cui lui avrà un ruolo determinante? Inoltre, la Juve può permettersi un acquisto di questa levatura non incidendo in modo stabile nell’undici iniziale? E’ ovvio che il 3-5-2 non verrà disperso, ma il suo utilizzo il prossimo anno sarà a mio avviso eventuale ed alla bisogna rispetto al 4-3-3 (o chi per esso, magari quel 4-4-2 tanto amato dal Conte allenatore pre-Juve …) e non viceversa.
Se lo scenario sopra esposto è plausibile, nel mercato estivo occorrerà quindi operare seguendo due direttive, entrambe prioritarie, necessarie e coesistenti:
- Ringiovanire la rosa,
- Ridefinire la copertura dei ruoli alla luce del nuovo sistema di gioco prescelto.
Morale: servono soldi. Serve intervenire sui rincalzi innalzando il livello qualitativo e puntando su giovani in grado di sostituire i vari Barzagli & company sporadicamente il prossimo anno e magari rubare il posto da titolare negli anni successivi. Serve acquistare un terzino sinistro di valore assoluto (a meno che non si voglia tornare su Chiellini puntando su una difesa a 4 molto solida e bloccata) e due esterni molto forti. Su quale tipologia di esterni puntare, è difficile da dire. A mio avviso, tenendo presente le caratteristiche del nostro centrocampo e la visione di gioco di Conte allenatore, la Juve cerca esterni in grado innanzi tutto di giocare larghi e, solo sporadicamente, tracciare inserimenti centrali. Qui però subentra il fattore Tevez, non tanto compatibile con questo assetto. Vedremo. Servirà anche rinforzare il centrocampo, premettendo comunque che Asamoah e Isla tornerebbero a fare il loro mestiere, cioè le mezzali. In questo ambito, inoltre, molto dipenderà anche da possibili cessioni e il reparto maggiormente interessato in tal senso è proprio il centrocampo.
E così si arriva a Paul Labile, ragazzino che ho adorato da subito e, come tanti di voi, coccolato con gli occhi ogni volta che lo si è visto giocare. Fare esempi pregressi di cessioni eccellenti per finanziare il mercato è antipatico e in questa sede anche poco significativo. E’ invece importante sottolineare la qualità assoluta della nostra dirigenza, dimostrata in questi anni sul mercato, sia in termini di gestione delle risorse economiche, sia in termini di valutazione tecnica della materia prima. Qualora ci sia la possibilità di fare l’affare e ovviamente solo in questo caso, una grande società deve avere coraggio e non tirarsi indietro, cogliendo la palla al balzo e facendo fruttare al massimo l’opportunità alla luce delle esigenze tecniche espresse dall’allenatore. Serve personalità, programmazione e competenza. C’è qualcuno che pensa che Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici non garantiscano tutto ciò?
Fino alla fine, forza Juventus.
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