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Milan-Juve, la “classica” del campionato italiano

Archiviato il turno infrasettimanale, con qualche patema d’animo di troppo, si torna subito in campo per quella che può essere definita la “classica” del campionato italiano, Milan-Juve.

San Siro ha spesso rappresentato un secondo salotto di casa per la formazione bianconera, considerato che in moltissime occasioni le migliori prestazioni fuoricasa sono state disputate sul terreno di gioco milanese.

Come dimenticare lo splendido colpo di tacco di Bettega nella stagione 1971-72, oppure la rete con la quale Galìa firmò la vittoria in coppa Italia nel 1990? Chi non ha ancora negli occhi la serata del 6 aprile 1997 quando la squadra di Lippi distrusse i padroni di casa con un tennistico 1-6?

Il match di quest’anno era particolarmente atteso dalla tifoseria juventina perché avrebbe visto per la prima volta Bonucci da avversario, dopo il burrascoso addio dell’estate scorsa. Come sappiamo, però, il 19 milanista non sarà in campo perché squalificato.

La partita non ha bisogno di particolari preamboli, né di grossi stimoli per coloro che calpesteranno l’erba di San Siro, ma assume un significato importante per la formazione di Allegri, visto che in questo inizio di stagione ha quasi sempre steccato le gare importanti (Lazio in Supercoppa e campionato, Barça in Champions).

Nella conferenza della vigilia il mister toscano ha lasciato intendere che ci sarà poco spazio per il turnover, malgrado il fondamentale impegno di martedì prossimo contro lo Sporting Lisbona. Unica eccezione dovrebbe essere quella di Asamoah al posto di Alex Sandro sull’esterno sinistro difensivo; per il resto, ci sarà la formazione “tipo”.

Il limite più evidente che la Juve ha mostrato fino ad ora è stato di carattere mentale: non riuscire a mantenere la concentrazione per tutti i novanta minuti sta assumendo le caratteristiche di un difetto cronico.

L’auspicio maggiore che si possa avere per la trasferta di Milano è che la squadra non smetta all’improvviso di giocare, in modo tale da non “uscire dalla partita”, perché siamo convinti che abbia i mezzi per fornire un’ottima prestazione, alla stregua di quelle che, come detto innanzi, hanno frequentemente contraddistinto le sortite al Meazza.

 

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