Premessa
Questa pareva non dovesse essere una semplice partita di calcio, bensì una chiamata alle armi, una guerra di liberazione contro l’oppressore, una lotta per raggiungere la libertà dal giogo del nord padrone.
Imponenti misure di sicurezza manco fosse un G8, prefetture in allerta, preoccupazione a 1000 e poi…toh, ci si accorge che davvero è solo una partita di calcio!
Niente di più, 95 minuti che non ti cambiano la vita, al massimo ti regalano qualche gioia che qualche rompipalle il giorno dopo cercherà di rovinarti.
Comunque una semplice partita di calcio.
Fine, non ne voglio più parlare, passiamo alla partita di ieri sera.
Sapete una cosa?
Non avendo l’abbonamento a una nota pay tv, ma scroccandolo da mia suocera tramite l’applicazione per tablet e pc (non voglio fare pubblicità ma forse ho dato qualche indizio di troppo), stasera mi sono beccato la fregatura perché lo streaming non partiva, quindi alle 20:46 ho preso la via della Casa del Popolo perdendomi il gol del vantaggio e, di fatto, l’unico tiro in porta di tutta la partita.
Non proprio il massimo direi.
Lo ammetto, un po’ di delusione la sto provando, ma non tanto per il risultato, non per la classifica con la Roma che si avvicina di 2 punti e manco per la doppia sfida con il Barca che è ormai imminente: sono un po’ deluso perché mi pare che alla fine a questa squadra manchi sempre quella zampata in più, quel jab che manda al tappeto l’avversario senza farlo rialzare.
Anche stasera una gara di contenimento, tatticamente volta a coprire gli spazi avversari più che a costruire e a voler imporre il proprio gioco; tra l’altro, cosa molto strana, se negli ultimi mesi abbiamo maledetto tutti i santi e gli apostoli possibili per le occasioni sprecate, oggi ci limitiamo a infamare Lemina che ha mandato in curva un bell’assist di Higuaín, ma per il resto 1 tiro in porta 1 gol.
Direi che la percentuale realizzativa stasera rasenta la perfezione.
È strano, alla fine, nonostante gli investimenti, i proclami, le aspettative sembra che non ci vogliamo togliere quel vestito di squadra sparagnina che punta al massimo risultato con il minimo sforzo, forse è così ma forse la questione è molto più ampia e va guardata da più punti di vista.
Innanzitutto, giocavamo a Napoli, in un ambiente ostile contro una squadra che voleva la vittoria a tutti i costi e che, onestamente, non è proprio il Chievo, il Crotone, la Sambenedettese o l’Inter: pompata quanto volete, celebrata oltre misura dai tifosi e dai media, ma il Napoli è tutto fuorché una squadraccia, anzi.
Poi, se loro sono fuori dalla Champions League e al massimo possono puntare a una finale di Coppa Italia e al secondo posto, noi per ora abbiamo 6 punti di vantaggio sulla seconda a 8 giornate dalla fine in campionato, una finale di Coppa Italia da raggiungere con più chances (o scións come direbbe il poeta) rispetto a loro e, soprattutto, un quarto di finale di Champions League contro il Barcellona da giocarci nel giro di una settimana tra pochi giorni.
Venti giorni di fuoco, altro che storie.
Venti giorni dove poi devi portare a casa la pagnotta perché si, bello lo spettacolo, bello avere l’applauso della critica, belli i complimenti e tutto quello che volete, ma ciò che conta alla fine sono i risultati e se vieni eliminato ed esci dal campo a testa alta, conta che sei stato eliminato.
Punto.
E allora mi sta bene anche un pareggio come quello di ieri seea, in cui tra l’altro il Napoli ha dato veramente il 101% attaccando e pressando senza sosta per tutti e 94 i minuti e dubito che mercoledì avrà la stessa benzina.
Certo, dispiace vedere un Higuaín non ricevere manco mezzo pallone in tutta la partita, come avere una Ferrari in garage e non volerla usare preferendo la solita vecchia Panda che in centro si parcheggia anche meglio (e poi nella mangiatoia ci tieni il mondo intero, altro che storie!), anche lui forse sarà un tantino incazzato stasera ma così è.
Sarà incazzato anche Allegri con alcuni giocatori, in primis Lemina che sulla fascia destra ha fatto giganteggiare Strinic, ma anche Marchisio impreciso e spaventosamente fuori forma, oltre ad Asamoah e Lichtsteiner che sulle fasce no, non sono andati per niente bene.
Insomma, le cosiddette seconde linee, quelle che davvero dovrebbero dare un valido contributo in questo periodo, stasera hanno steccato di brutto: non un buon segno.
Tra l’altro, ormai è una guerra persa, ma è possibile che Callejon sapendo fare un solo movimento (uno solo!) anche stasera stesse per fregarci?
Se non altro però quel punticino che tanto voleva l’ha ottenuto il buon Max, e ha ottenuto anche una prova straordinaria in difesa da parte di Chiellini, vero e proprio leone dell’area di rigore, un maestro nei contrasti e negli anticipi.
Poi, certo, un ciuco in fase d’impostazione, ma si sa che le querce non possono fare i limoni, per cui non mi aspetterò mai da Giorgione un’uscita con la palla a petto in fuori come faceva Scirea; mi toccherà convivere da qui, a quando non avremo un Difensore bravo e roccioso come lui, con i brividi che correranno lungo la schiena quando lui avrà la palla.
Infine, piccolo dettaglio: l’azione del gol è stata veramente bellissima, peccato sia stata l’unica.
Ma va bene così, buona la prima.
Ora sotto…con il Napoli.
Un’altra volta, poi speriamo che nel prossimo campionato sia all’ultima giornata, con andata allo Stadium e con il ritorno a giochi già decisi, almeno non la guardo neanche.
Keep the faith alive e Forza Juve.
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