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Napoli – Juve: tutto in una notte

Tutto si può dire a proposito di questa Juve tranne il fatto che ci faccia annoiare.
Dai, negli ultimi anni ci siamo dovuti inventare delle sofferenze per non rischiare di annoiarci.
Ok, il primo anno di Conte fu un’escalation di emozioni pazzesche culminate con la gioia per la vittoria di uno degli scudetti più belli di sempre. Poi?
Già l’anno successivo cominciavamo ad annoiarci: bel gioco, vittorie, campionato vinto con 140 turni di anticipo.
Ma per fortuna ci pensava il nostro (ex) guru Antonio a ridestarci dal torpore: prima sfogliando la margherita del resto – non resto ma si dai restiamo un altro anno per programmare, poi stracciandola in mille pezzi gridando un bel “Me ne vado!!!!”.
Ma anche in quel caso, come quando di notte ti svegli di soprassalto per un incubo, dopo pochi minuti c’eravamo già riaddormentati cullandoci pure con uno dei sogni più belli, la vittoria della Coppa Campioni.
Poi, appena dopo il gol di Morata, è suonata la sveglia e non sapremo mai come è andato a finire quel sogno meraviglioso.
“Pazienza”, ci siamo detti, “era un bel sogno ma ora pensiamo alla giornata da affrontare!” e siamo andati in bagno guardandoci allo specchio.

Ehi, ma qui c’è qualcosa che non va in noi.
Guarda qui, capelli bianchi, le rughe, la pancia, noooo le occhiaie!
Ma che c’è che non va? Siamo andati a letto ieri sera che andava tutto bene…
Tutto bene un corno, qui non va niente per il verso giusto, la Juve ormai non ci lascia più tranquilli.
Vabbè, io sono un po’ ansioso e anche se vinciamo per 2-0 mi tranquillizzo quando mancano 2 minuti alla fine (recupero compreso), forse sono sono rimasto traumatizzato dai 4 gol in 15 minuti della Fiorentina, ma questa è un’altra storia.
Però dai, stavolta non sono il solo ad esserlo, e poi ci sono i risultati che parlano chiaro e che smascherano una situazione davvero critica.
Tranne che a  Manchester non abbiamo mai visto la Juve giocare come squadra, le idee latitano ma in compenso abbondano gli svarioni, gli errori grossolani e un certo nervosismo tra i giocatori.
Vediamo singoli che si intestardiscono nel cercare l’ennesima finta o nel provare ad entrare in porta con il pallone, vediamo il tiro quando la palla dovrebbe essere passata e viceversa.
In poche parole, il caos.
E no, a tutto questo non c’eravamo abituati.

Vabbè dai, la stagione è quasi finita, non abbiamo vinto lo scudetto ma almeno siamo in zona Champ…
NO, non siamo a fine stagione, siamo appena all’inizio.
E abbiamo 5 punti in classifica dopo 5 giornate, roba che nemmeno ai tempi di Marchesi con Magrin e Rush in campo (e c’erano pure i 2 punti a vittoria).
Pazienza, per ora è andata così, guardiamo avanti e vediamo di migliorare, già a partire da stasera per esempio.

Lo so, dovevamo sfruttare la partita di mercoledì scorso, dovevamo fare tante cose che non sono state fatte ma ormai è andata così e se vogliamo che questa stagione non vada a rotoli cerchiamo di dare una sterzata.
Partitaccia per farlo: a Napoli ci stanno aspettando da una settimana e ho la vaga sensazione che a Carpi si siano riposati per dare tutto stasera; entreranno con la bava alla bocca, caricati da un ambiente che sente fuor di misura questa partita (di questo parlo alla fine) e la loro partenza sarà al fulmicotone.
Importante sarà non prendere subito gol e cercare di rimanere compatti giocando di rimessa, poi il resto si vedrà.
Pronostici non ha senso farli, Allegri ha detto benissimo parlando della Juve che è una squadra che può vincere o perdere contro chiunque, ma a pensarci bene anche il Napoli è nella stessa nostra condizione.
Resta il fatto che una nostra sconfitta sarebbe mal digerita in primis dai tifosi ma soprattutto nei piani alti della società (l’abbiamo capito dagli articoli de La Stampa di questi giorni), e questo a me scoccerebbe e neanche poco.

Perché, lo dico da mesi, dopo che vinci per 4 anni di fila (nel calcio moderno un’eternità) non è campata per aria l’idea che possa arrivare una stagione storta, con buona pace del luogo comune per cui alla Juve non esistono anni di transizione ma si deve sempre lottare per il vertice.
Ora, se qualcuno conosce la storia della Juventus saprà benissimo che non sempre ha lottato per vincere il titolo e non solo nell’anno di Del Neri o nella gestione Blanc, ma pure durante l’era Boniperti.
Io me le ricordo le annate post Platini quando lo scudetto era roba riservata alle milanesi e al Napoli e noi faticosamente cercavamo di ricostruire una squadra senza riuscirci: eppure fino a due anni prima dominavamo in Europa, facevamo paura a tutti e non passava stagione dove non festeggiassimo qualche trofeo.
Poi arrivarono gli addii, i rimpiazzi non adeguati e stagioni scialbe dove ci si accontentava del quarto posto e magari venivamo eliminati dalla Coppa UEFA da un Saravakos qualsiasi.
Comunque la storia non si ripete mai, ogni annata è una storia a se e probabilmente questa che stiamo vivendo ci riserverà delle belle sorprese.
Aspettiamo fiduciosi e non lasciamo mai sola la nostra squadra.
Fino alla fine.

PS. A proposito di stasera, anche a Napoli la partita contro la Juve è La Partita dell’anno.
Siamo i loro rivali storici o per meglio dire siamo la loro ossessione o il loro chiodo fisso.
Insomma, non c’è niente di sano in questa rivalità spesso univoca e non certo spiegabile con i cori imbecilli e trogloditi che i nostri tifosi intonano contro di loro.
Dice che la Juve è il simbolo del Nord sfruttatore e loro rappresentano il Sud oppresso che fa di tutto per liberarsi.
Perché allora il Milan o l’Inter, squadre di Milano (città che non si trova in Basilicata), non ricevono lo stesso trattamento ad esempio?
Perché questa rivalità, che dovrebbe esistere da sempre, risparmiò Lippi e Ferrara che nel loro ritorno in bianconero a Napoli nel 1994 vennero applauditi da tutto lo stadio?
Non è che su questa presunta rivalità si stia calcando un po’ la mano negli ultimi anni, in nome non si sa di cosa?
Ed infine, mi spiegate perché l’edizione napoletana de La Repubblica debba contenere oggi uno speciale di 24 (ventiquattro!!!) pagine sulla partita di stasera?
Chissà come ci rimarrebbero male se sapessero che per molti di noi il Napoli è tutto fuorché una rivale storica.
Ma questa è un’altra storia.

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