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Napoli – Juve, atto (semi)finale

Dopo appena settantadue ore dal match di campionato, Juve e Napoli si ritrovano di fronte per la semifinale di ritorno della Tim Cup 2016-17. Le condizioni di partenza sono chiaramente differenti rispetto a domenica, in quanto i padroni di casa, lungi dal preoccuparsi di dare il “bentornato” al Pipita, devono cercare di ribaltare il risultato di 1-3 subìto allo Stadium.

La curiosità maggiore sarà quella di vedere quale tattica imposterà Allegri dopo la non esaltante prestazione offerta dai suoi uomini l’altra sera. Molto dipenderà anche dalla formazione che sceglierà di mandare in campo.

A tal proposito, nella conferenza stampa della vigilia il tecnico livornese ha annunciato sette-otto cambi (sarà vero?), dando per certo il forfait di Mandzukic che ha riportato un’altra botta al ginocchio destro già oggetto di un’infiammazione ereditata dagli impegni con la nazionale.

Al posto del croato il ballottaggio è tra Sturaro e Cuadrado, a seconda del modulo prescelto, ovvero una punta con i tre fantasisti alle spalle oppure tre attaccanti puri; in questo caso, è probabile l’inserimento di Dybala sulla linea avanzata. Quasi scontato il rientro in difesa dei due esterni brasiliani Dani Alves e Alex Sandro.

Anche questa volta l’osservato speciale sarà Higuaín, a secco da cinque partite in campionato e apparso un po’ troppo isolato (e per nulla servito) nella gara precedente in cui, comunque, è riuscito a non farsi prendere la mano dall’emozione e dai fischi ripetuti del pubblico partenopeo.

Inutile rimarcare che speculare sul risultato dell’andata può essere molto rischioso, anche se siamo certi che non sarà questo lo spirito con il quale la squadra entrerà in campo. D’altronde lo stesso Allegri, nelle interviste post partita di domenica sera, aveva lasciato chiaramente intendere che quella gara era meno importante delle altre di questo periodo, per cui era anche preventivabile e “accettabile” un mezzo passo falso.

Discorso che, evidentemente, non può essere riproposto per un match da dentro o fuori.

La terza finale consecutiva di Coppa Italia è a portata di mano; il vantaggio è rassicurante ma occorre compiere un ulteriore sforzo affinché il vantaggio medesimo diventi definitivo e ci regali la possibilità di riporre un altro trofeo nella già prestigiosa bacheca di corso Galfer.

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