Chiedo scusa per aver infranto la più basilare delle regole scaramantiche. Verrò bastonato per giorni nelle chat di redazione, ma è un prezzo che devo pagare. La verità è che questa cosa è troppo grande per tenersela dentro. È diverso rispetto a due anni fa, è diverso da Berlino. A tutta la gioia, l’orgoglio, la speranza (già di per sé balzelli pesanti) si aggiunge una consapevolezza nuova: di essere pronti, forti, che questa volta è dovere della sorte renderci felici.
Quindi ne mancano due. Solo due. Forse sarebbe più giusto dire una sola, ma mi rendo conto che terrei troppo impegnati gli arti superiori in gesti inconsulti e attorcigliamenti complicati con svariate parti del vostro corpo.
Ne mancano solo due per donare a Buffon il regalo che merita. Lui, che ha poco tempo. Voglio vedere i suoi occhi lucidi e sinceri, lucidi e bagnati mentre la alza, con i coriandoli della Uefa e le nostre lacrime a fare da contorno.
Ne mancano solo due per regalare il sogno al primo dei nostri tifosi, Andrea Agnelli. Lui, che iniziò il suo impegno fotografando dagli spalti, qualche fila più su del palco dei vincitori, gli altri mentre festeggiavano con la coppa. Ora è giusto che sia il suo momento, a stringere le mani per ricevere i complimenti e a farsi un selfie con una birrozza in una mano e la coppa nell’altra.
Ne mancano solo due per dare il giusto coronamento e premio sportivo a un gruppo di giocatori che ha fatto del lavoro, del sacrificio, della voglia di vittoria, la propria bandiera e il proprio tratto distintivo. Un gruppo in cui i singoli hanno sempre anteposto gli obiettivi di squadra a quelli personali, un gruppo di Uomini che deve essere premiato.
Ne mancano solo due anche per te, mister. Per vederti fuggire dal campo al triplice fischio e farti festeggiare da solo lasciando quel momento ai tuoi ragazzi, come piace a te. Hai guidato la Juve ridandole e ricordandole il suo ruolo e il rispetto che merita in Italia, in Europa e nel mondo. Hai guidato i tuoi ragazzi infondendo in loro giorno per giorno la consapevolezza della classe, della forza che li contraddistingue. Adesso sanno chi sono. Voglio che Dybala, Gonzalo, Bonnie, Pjanic (esempio perfetto del grandissimo lavoro che fai sui giocatori, oltre che ovviamente sulla squadra) ti facciano i gavettoni e ti lancino in alto a centrocampo. Ne mancano solo due.
Ne mancano solo due anche per noi. Noi, che vincendola ci trasformeremmo in tanti piccoli puttini. Come nelle fontane, diverremmo imperiture statuine con la ciollettina in mano a far pipì in testa a rosikland.
Perdonatemi ancora, ma ne mancano solo due. Altrimenti? Altrimenti stavolta non è contemplato.
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