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Non è “normale”, è Juve!

Da sabato scorso, dopo il fischio finale di Juve-Napoli, avevo cominciato a rendermi conto del fatto che forse non abbiamo realizzato appieno la portata dell’ennesima incredibile impresa compiuta da questo gruppo, da questa squadra, da questo staff, da questa società.
Era la quindicesima vittoria consecutiva, una serie che a 15 si è poi fermata, sì, quindici. In un campionato come quello italiano, nel quale l’ultima in classifica ti parcheggia il pullman all’ingresso della propria area di rigore. Un campionato nel quale chiunque può riempirti di mazzate (giocare duro, per i puristi) dal fischio iniziale all’ultimo di recupero, confidando sulla benevolenza di arbitri, giudice sportivo e commentatori vari.
No, non è certo una cosa normale. E non è l’unica…

Non è normale che la 12esima in classifica vinca 15 partite una dietro l’altra e torni in testa… in quella che, secondo molti, sarebbe dovuta essere una stagione di transizione, peraltro iniziata con una vittoria in Supercoppa (unico trofeo ad oggi assegnato).
Non è normale che una squadra che ha cambiato 10 giocatori rispetto alla stagione precedente sia prima (o forse seconda, fate voi) in campionato, abbia un piede e mezzo in finale di coppa Italia e stia per giocarsi gli ottavi di CL contro il Bayern.
Non è normale vincere 4 scudetti consecutivi (oltre a 4 coppe, en passant) ed essere in lotta per conquistare la vittoria nel quinto. Avendo inoltre negli stessi anni disputato una finale di Champions League e una semifinale di Europa League.
Non è normale che la stessa squadra sia sempre stata nelle ultime 3 stagioni (vedremo cosa succederà quest’anno) l’ultima italiana a rimanere in gara nelle coppe europee.
Non è normale che altri si giustifichino parlando di fatturato, quando la società italiana che oggi fattura di più lo fa in funzione del fatto che ha vinto tutto o quasi negli ultimi 4 anni, ed è stata l’unica ad investire nel proprio futuro costruendosi per prima uno stadio di proprietà.
Non è normale che lo scorso anno una squadra che a metà luglio si era ritrovata senza allenatore abbia poi saputo cambiare guida tecnica, staff, preparazione, metodi di allenamento, moduli di gioco, mentalità, vincendo scudetto (con 17 punti sulla seconda) e coppa Italia e arrivando in finale in CL.
Non è normale che due anni fa una squadra abbia vinto il campionato con 102 punti (record assoluto), e 17 di vantaggio sulla seconda, dopo che la seconda aveva raggiunto il suo massimo punteggio di sempre, oltre a un record di 10 vittorie iniziali.
Non è normale che tre anni fa una squadra abbia conquistato lo scudetto dopo aver passato i primi 4 mesi della stagione senza il proprio allenatore a bordo campo, vincendo comunque (in sua assenza) anche una Supercoppa.
Non è normale che quattro anni fa una squadra, classificatasi al settimo posto nelle due stagioni precedenti, abbia vinto un campionato senza mai subire neanche una sconfitta.
Non è normale che una società, dopo la distruzione finanziaria e sportiva subita nel 2006, sia riuscita in pochi anni a tornare a dettar legge (come sempre) in Italia e a giocarsela nuovamente alla pari al vertice del calcio europeo, sia in campo sia fuori.
Non è normale che chi veniva dalle macerie di calciopoli abbia scelto di rialzarsi, progettando, costruendo (e pagandoselo!) il proprio stadio, primo caso in Italia. Investendo altresì nelle strutture che lo circondano, indicando agli altri la strada da seguire… e rimanendo inascoltata.
Non è normale che una società, una sola, sia stata distrutta nel 2006, con i suoi dirigenti colpevoli di fare le stesse cose (peraltro lecite) che facevano i dirigenti di tutte le altre società.
Non è normale che una squadra, appena retrocessa e privata di due scudetti per un illecito sportivo (mai accertato) non previsto dal Cgs, abbia visto 8 dei suoi giocatori disputarsi a Berlino la finale del Mondiale: 5 nell’Italia, 3 nella Francia (e gli altri 3/11 si chiamavano Emerson, Nedved e Ibrahimovic).
Non è normale che l’antijuventinità costituisca un titolo di merito all’interno delle redazioni di tutti i principali giornali e delle direzioni di tutte le tv nazionali che si occupano di sport… e, per la verità, anche di quelle che normalmente non se ne occupano.
Non è normale che una società, una sola, sia stata processata con accuse di doping (uscendone comunque assolta perché “il fatto non sussiste“, checché ne dicano i travaglisti), processata per le insensate accuse di un mediocre allenatore, stante il fatto che la sua farmacia aveva un contenuto identico a quello delle altre.
Non è normale che una squadra sia stata la prima al mondo (e l’unica) ad aver vinto tutte le competizioni internazionali ufficiali, ad aver festeggiato 9 Palloni d’Oro, oltre ad avere il maggior numero di giocatori (24) che hanno vinto il mondiale durante la loro permanenza nel club.
Non è normale che la squadra che storicamente ha sempre dato più giocatori alla Nazionale (contribuendo in maniera decisiva alla vittoria di 4 mondiali) sia oggetto di un odio indiscriminato e insensato, alimentato continuamente dai media nazionali e locali, e dalle stesse istituzioni del calcio.
Non è normale che tutti i non juventini, e perfino “certi” juventini, vivano nell’ossessione della sconfitta (o almeno, della non vittoria) della Juventus, anziché sperare nella vittoria delle proprie squadre del cuore.
Non è normale che, mentre gli altri inventano polemiche pretestuose coltivando continuamente alibi preventivi per le proprie sconfitte, chi è abituato da sempre a vincere continui a farlo e a lavorare per migliorarsi ancora, incurante delle invidie e dell’odio altrui.
Non è normale che ci sia in Italia una squadra che ha vinto finora 61 trofei ufficiali (50 italiani e 11 internazionali) e che quasi 40 anni fa, con un gruppo di soli 15 giocatori tutti italiani (record ineguagliabile!), abbia conquistato una coppa Uefa, vincendo poi lo scudetto 3 giorni dopo, con il record di 51 punti sui 60 disponibili.
Non è normale che in Italia ci sia una società calcistica, nata 118 anni e mezzo or sono, che appartiene alla stessa famiglia da quasi 93 anni.

No, nessuna di queste è una cosa normale.
Non è normale… è roba da Juve, è la Juve!

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