Non succede, ma se succede…

Cari i miei gobbi, siete avvisati: a Maggio potrebbe verificarsi un evento di proporzioni bibliche. Ricordate il famoso 5 Maggio 2002 o il goduriosissimo primo scudetto della gestione Conte del 2012? Ancora meglio. Poi magari non ce la faremo in virtù dei troppi punti persi ad inizio stagione, per carità. Ma, ma…ci sono troppi ma. Dopo “il più bell’inizio di stagione degli ultimi anni”(cit.) in cui c’era equilibrio tra le contendenti, è tornato il solito vecchio e noioso campionato che vede la Juventus macinare avversari uno dopo l’altro e soprattutto mostrando la solita, vecchia, manifesta e schiacciante superiorità delle ultime tre stagioni almeno. Non succede, ma se succede(sono ammessi gesti apotropaici) vorrebbe dire che:

– Questa squadra entrerebbe tra le tre migliori squadre della Storia del calcio italiano, capaci di riuscire a vincere 5 scudetti consecutivi dopo la leggendaria “Juve del quinquennio” e il mitico “Grande Torino”. E basta, perché la Storia non ammette cartoni.

– Lo farebbe in maniera incredibile e contro ogni pronostico superando gli apparentemente insolubili problemi di inizio stagione che hanno portato a totalizzare 12 punti nelle prime dieci giornate. Un inizio disastroso che aveva acceso le fantasie erotico-pallonare di mezza Italia antijuventina a cui non pareva vero vedere la Juve perdere dopo 4 anni intensi di Maalox e cocenti batoste in serie.

– Ma, soprattutto, “sterminerebbe” la grande maggioranza del giornalismo sportivo del nostro paese.

Fiaccherebbe ogni resistenza, sfiducerebbe anche il più estremo sostenitore della teoria secondo la quale si truccano campionati certificati regolari da sentenze di tribunale con l’uso di sim straniere, farebbe alzare bandiera bianca anche a coloro che ancora ricordano, in un misto di malinconia e commozione, mitologici sequestri di persona nello stanzino del Granillo di Reggio Calabria. E magari, sempre col senno di poi, potrebbero anche ammettere la superiorità tecnica e manageriale di una società e di una squadra che, soprattutto loro, avevano provato ad affondare con uno scandalo mediatico vergognoso e farsesco quasi dieci anni fa. Dite che esagero? A buttare uno sguardo in giro, io non credo.

Il giorno dopo la schiacciante vittoria sull’Inter in Coppa Italia le reazioni della stampa di cui sopra sono più che indizi.  Per esempio ricordate l’antijuventinissimo e giallorosso Giancarlo Dotto? Quello che non più tardi di poco più di un anno fa, non lesinava francesismi nei confronti della Signora e di Bonucci? Ebbene, sempre su Dagospia il prode Dotto da evidenti segni di cedimento. Sostiene che “questa è una delle Gobbe più gobbute di ogni tempo”, “sono tutti dei maledetti supermen in questa Juve, inclusi i dirigenti in tribuna”, addirittura “ci vuole tutta la cecità di Tagliavento e dei suoi degni compari per non vedere il rigore lampante nel primo tempo di Medel che usa il braccio come una pala respingente”. E conclude “sono cazzi del Bayern”. E qui i gesti apotropaici sono addirittura consigliati. E’ incredibile: neanche un Moggi di mezzo? Più “classiche” le reazioni di due “gazzettari” antijuventini irriducibili come Sebastiano Vernazza e Tancredi Palmeri. Il primo sulla rosea, parlando dell’arbitraggio, commenta sconsolato: “per una volta ad essere penalizzata è stata la Juve”, mentre il secondo sul suo profilo Twitter si cimenta in improbabili dimostrazioni di teoremi fisici piuttosto originali.

Si può dare o non dare il rigore di Medel: ovvio tocco netto, però il braccio è aderente e lui non sembra muoverlo in direzione

— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) 27 Gennaio 2016

In tutti e tre i casi comunque, è lampante lo scoramento, l’abulia, la rassegnazione. Che so…neanche una battutina su furti arbitrali vari, su un’ammonizione preventiva, sulla forma fisica straripante nonostante il buon Dotto dica che “hanno tonnellate di benza nelle gambe. Pozzi misteriosi l’alimentano giorno e notte”. Ma è decisamente poca roba. Mi spiace quasi vederli ridotti così. E pensate cosa potrebbero scrivere se si verificasse quella cosa che non succede, ma se succede…

Potrebbe essere l’anno zero del giornalismo sportivo italiano, un fatto di gran lunga più epocale dell’ennesimo record sportivo eventualmente infranto. Potrebbero addirittura essere costretti ad ammettere con estrema mestizia che i campionati li vince chi è più forte sul campo o forse addirittura che è sempre stato così. Beh andiamoci calmi, forse ora ho esagerato. In ogni caso una cosa è sicura: non succede, ma se succede preparatevi a godere come poche volte in vita vostra. Sarebbe forse talmente bello da compensare almeno in parte tutto ciò che dieci anni fa abbiamo ingiustamente subito. Si chiuderebbe magnificamente un cerchio, ovviamente bianconero.