Ritorna nel consueto appuntamento del lunedì la rubrica di Giulio Perboni, un atto di catarsi nei confronti del povero Maestro, descritto da De Amicis nel libro “Cuore” come una specie di Fantozzi ante litteram sulle cui spalle erano cadute le peggiori maledizioni. Sconfortati dalla cattiveria usata dall’autore nei confronti di questo servitore del Regno d’Italia, abbiamo deciso di richiamarlo su questa terra tramite i servigi della maga Clara, per affidargli questa pagina a suo completo uso e consumo, affinché ne facesse un atto liberatorio, un contrappasso. Abbiamo scoperto con stupore e gioia un grande tifoso juventino, appassionato osservatore celeste, che guarda le partite con un amico inseparabile, il bicchiere di Barolo, e una inaspettata voglia di sfogare anni di rabbia repressa.
Dal calamaio alla tastiera: a lei la pagella, Maestro! (La Redazione)
Ben ritrovati, miei piccoli lettori. Due partite allo Stadium, quest’anno, per la società più simppatttica del mondo e nessuna rete realizzata, 5 subite (bottino scarso rispetto alle occasioni avute più per carità cristiana che altro), due figure barbine rimediate dall’allenatore con l’etichetta di colui “che vince sempre”: ennesima presa in giro per chi decide di acquistare il prodotto nerazzurro. Partita senza storia, buon allenamento per inserire il Signor Hernanes negli schemi.
Signor Buffon, voto otto – Otto come le partite consecutive senza subire reti; questa volta, però, evita l’ennesimo “senza voto” grazie alla splendida parata in pieno recupero sull’unica, vera azione degna di questo nome creata da due giocatori partiti inizialmente dalla panchina (sempre per riferirci alle competenze del Signor Mancini, vedi sopra). Oltre a superare il precedente primato personale, quella parata riveste un valore simbolico, come le ceneri che l’officiante cosparge sul capo dei fedeli il primo giorno di Quaresima. “Ricordate, interisti: cenere eravate e cenere ritornerete.”
Signor Bonucci, voto dieci – Ogni tifoso non juventino prova un senso di antipatia profonda nei confronti di questo calciatore, dovuta dal suo atteggiamento spaccone. Quando a questa guasconeria si uniscono prestazioni impeccabili, una rete di opportunismo e tecnica sopraffina, una rabbia agonistica da far impallidire un suo predecessore dal curriculum di Paolo Montero, una faccia da schiaffi davanti alle telecamere a ricordare agli interisti, prima dopo e durante la partita, che sono solo un’asse di legno da piallare, come esimersi dall’assegnare il massimo dei voti? 10 con lode, che in gergo juventino si traduce in “gobbodimerda“, copyright il Trillo.
Signor Barzagli, voto otto – prima a destra, poi a sinistra, occorrerebbe trovare un’accezione positiva del trasformista politico: dove lo metti metti, lui sta e non cambia di una virgola la sua prestazione. Mastellaceo!
Signor Chiellini, voto tre – A una certa età un calciatore di esperienza dovrebbe conoscere il proprio corpo meglio di qualsiasi macchinario e di qualsiasi ecografista. Se non sei ancora in grado di capire quando il tuo muscolo è completamente guarito, figlio mio…
Signor Lichtsteiner, voto sei e mezzo – Il solito pendolino svizzero, deve vedersela con uno dei più propositivi dell’undici nerazzurro (si fa per dire), il Signor Telles: pericoli creati dalla sua parte, uno. In pieno recupero con la zona di campo affollata di gente fresca appena entrata. Sarebbe disumano chiedergli di più.
Signor Khedira, voto sei e mezzo – Le agenzie di scommesse hanno sospeso le puntate su una sua possibile sostituzione nelle partite in cui parte titolare. Sta diventando un appuntamento fisso, come i malanni all’apparato vocale del Signor Mancini dopo una sconfitta.
Signor Hernanes, voto sette – Se il Signor Handanovic si fosse tagliato le unghie e non fosse riuscito a deviare il suo tiro a partita iniziata e la palla si fosse insaccata magnificamente sotto la traversa, avremmo riso da qui all’eternità. E non solo per il più classico dei gol dell’ex, e nemmeno perché fino ad una settimana fa nessuna delle sue ultime due tifoserie lo stesse rimpiangendo particolarmente (come seraficamente e malignamente ammesso dallo stesso centrocampista brasiliano). No, avremmo riso da qui all’Apocalisse perché alla squadra del Signor Mancini manca proprio un giocatore con le caratteristiche del neo-regista bianconero.
Signor Pogba, voto cinque – Quando mercoledì mattina sono uscite le prime agenzie sulla presenza del Signor Pogba alla cena elegante organizzata dall’Associazione culturale “Amici della Ciorgna” in onore di un vecchio associato dovuto emigrare, il mio primo pensiero è stato: “Questo domenica sera gioca di merda, perché quando non fai vita da atleta i muscoli ti mandano a cagare per un po’.”
Vado a propormi a S. Pietro come Oracolo dell’Apocalisse.
Signor Alex Sandro, voto sette – Mi ripeto: che la procura federale gli controlli il passaporto, questo Signore deve aver ingannato tutti fingendosi di una nazionalità diversa per aumentare il prezzo del suo cartellino. Un terzino sinistro di questa intelligenza tattica non può essere tutto brasiliano; i 26 milioni di moneta corrente meglio spesi dai tempi della costruzione del Ponte sullo Stretto!
Signor Mandzukic, voto sei e mezzo – Corre, lotta, comanda, striglia peggio di un sindacalista degli anni ’80 e, per calarsi al meglio nella parte, si dimentica di fare l’unica cosa per cui è pagato veramente.
Signor Dybala, voto sei e mezzo – Come l’anno scorso, sembra calare di rendimento nella seconda parte di stagione. L’impegno non manca, il posizionamento è buono, il cross velenoso su cui il Signor D’Ambrosio s’impappina goffamente parte dal suo piede. Gli è mancata la freddezza per sfruttare le due palle gol capitategli. Si sarà iscritto al sindacato pure lui?!?
Signor Allegri, voto dieci – Voto altissimo perché se oggi il Signor Hernanez (come lo chiama lui, deve essere un vezzo degli allenatori juventini, quello di storpiare i cognomi dei propri giocatori) è arruolabilissimo per sostituire il Signor Marchisio è soprattutto merito suo, di questo psicologo applicato al calcio che “…ha usato le parole giuste per convincermi di poter essere bravo in quel ruolo”, ha rivelato lo stesso brasiliano ai microfoni di qualche giornalista nel post-partita. Ero impegnato a versare il quantitativo esatto di Barolo nel calice e non ricordo su quale rete televisiva ero in quel preciso momento.
Si, facevo zapping col telecomando nel tentativo di beccare il Signor Mancini e sentire con quali parole avesse mascherato la vergogna di essere venuto a Torino pensando di avere il culo di Sacchi, o finanche quello dell’andata… Niente, sarà per la prossima volta. Tanto sono interisti, la figura da circo è sempre e solo questione di tempo.
Vostro, M° Giulio Perboni.