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Palermo – Juve 0-1: la Sicilia è innaMorata della Vecchia Signora

Quando il match più importante della stagione è a pochi giorni di distanza, la partita che stai andando a giocare può sembrare quasi un impiccio. Lo è? Non lo è? Per una squadra vincente tutte le partite sono di fondamentale importanza. Se vuoi chiudere il campionato devi vincere. Se non lo vuoi riaprire devi vincere. Se lo vuoi vincere, devi vincere (ma va?!). I punti di vantaggio non sono infiniti e bisogna gestirli al meglio, quindi più una partita è difficile, più diventa decisiva, soprattutto perché ottenere altri 3 punti prima della partita col Dortmund, con una formazione rimaneggiata e fuori casa sarebbe il massimo. In campo torna Barzagli dal primo minuto, in difesa assieme a Bonucci e Chiellini, mentre a centrocampo gioca la prima partita con la Juventus Sturaro, così come De Ceglie (in questa stagione). In attacco manca Coman, così uno tra Morata e Tevez deve giocare e Allegri decide di schierare l’argentino, anche se…

Il primo tempo, così come gran parte della partita del resto, è prevedibilmente chiuso. La Juventus non ha la necessità di forzare ed è scesa in campo con una formazione inedita che non semplifica certamente le cose. Tuttavia ciò non le impedisce di contenere benissimo il Palermo, mai veramente pericoloso per tutta la gara. Dopo un quarto d’ora di anonimato, l’unico che fa intravedere qualcosa è Tevez, che prova a dare un’accelerata a tutta la squadra. Da lì la Juventus prende terreno e il Palermo viene sempre più schiacciato in difesa, dando la sensazione che Dybala sia troppo isolato in avanti e che Vazquez non riesca a uscire fuori dalle marcature riservategli da difesa e centrocampo bianconero. Arrivano un paio di tiri di Lichtsteiner a lato, poi una botta di Tevez dalla distanza non trattenuta benissimo da Sorrentino e una conclusione non indimenticabile di Sturaro dopo un buon inserimento. Le occasioni buone dunque non arrivano. Llorente sbaglia praticamente tutto in fase di appoggio e questo, bisogna ricordarlo, va aldilà delle capacità dell’allenatore di saperlo sfruttare al meglio: se un calciatore sbaglia costantemente la giocata tecnica, la colpa non può che essere del suo piede o della sua testa. D’altronde il Palermo si difende benissimo, non è solo per la briosità dell’attacco che la squadra di Iachini può godere di una buonissima classifica. Si chiude il primo tempo con la sensazione di poter fare di più, continuando a rischiare nulla.

Nella ripresa arriva subito un cambio: entra Vidal per Sturaro, fattosi male in un’azione di gioco nei primi 45 minuti. Il Palermo sembra voler alzare il ritmo, tiene maggiormente il possesso del pallone e prova a far entrare di più nel gioco i suoi due gioielli, praticamente nulli per tutta la partita. Di pericoli però non ne arrivano, né dall’una, né dall’altra parte e allora Allegri decide di effettuare la prima mossa della partita inserendo Morata per Llorente. Vi sono più spazi vista l’aggressività maggiore, anche se inutile, del Palermo, così per lo spento Llorente entra il giovane attaccante spagnolo che su quegli spazi va a nozze. Allegri ha capito qualcosa in anticipo e mentre Morata tende ad allargarsi, l’allenatore bianconero continua a riferirgli di giocare in posizione più centrale. Detto, fatto: Vazquez perde un pallone in zona offensiva e la Juventus ribalta l’azione; Marchisio vede proprio lo scatto centrale di Morata in profondità servendolo con un bell’esterno a scavalcare la difesa; il numero 9 della Juventus lascia sfilare il pallone, finta di andare sull’esterno, poi va sull’interno e con un gran sinistro a giro batte Sorrentino dal limite dell’area di rigore. Golazo!

Così come con il Sassuolo era entrato molto bene Llorente, oggi invece è Morata a decidere il match con una giocata delle sue, portando la Juventus a vincere una partita che aveva tutti i requisiti per morire sullo 0-0, anche per merito delle due difese. Si fa male anche De Ceglie e allora l’ultimo cambio vede entrare Padoin. Il Palermo chiaramente prova il tutto per tutto per riagguantare il match, ma quando hai Barzagli, Bonucci e Chiellini tutto sembra facile là dietro e infatti tutto fila liscio fino al fischio finale. Lo stesso Barzagli compie soltanto due mezzi errori e li stiamo notando soltanto perché ci troviamo di fronte a un essere perfetto: prima si lascia scappare Dybala recuperandolo l’istante dopo, anche se l’arbitro fischia il fallo… poi respinge male un pallone in area facendolo carambolare su Marchisio e regalando un’occasione buona al Palermo; occasione sventata da lui stesso con un ottimo intervento a bloccare la conclusione. Prima da titolare dopo 8 mesi, dalla prossima tornerà a dettare legge!

Il match così si chiude con una Juventus capace di non far mai tirare in porta un Palermo che in casa propria è definibile quasi una grande squadra. Sturaro non fa male, ma si fa male, mentre Pereyra bene nel secondo tempo e male nel primo. Vidal non entra benissimo, Marchisio molto bravo e un trio difensivo pressoché perfetto. E chissà se Allegri non ha in mente di schierare proprio i tre difensori contro il Borussia Dortmund, anche se tutto suggerisce che vedremo una partita simile all’andata, quindi con lo stesso modulo, ma ancora più difficile. Per entrambe.

Fino alla fine…

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