La domanda sorge spontanea: quale Juve vedremo scendere in campo al Barbera? Quella “sufficiente”, presuntuosa e un pizzico supponente di Milano o quella vogliosa, concreta e spietata vista mercoledì scorso a Torino?
Il calcio non è una scienza esatta, è vero. Eppure ci sono alcune regole non scritte che lo governano. Una di esse è quella secondo cui, se non si va in campo con una determinazione fuori dal comune e con la consapevolezza di volere i 3 punti a tutti i costi, prima o poi si va in balìa dell’avversario.
Si ha un bel da sparare numeri: 3 – 4 – 3; 4 – 3 – 3; 3 – 5 – 2…e chi più ne ha più ne metta. Non servono a nulla, se non si ha la ferocia! Anche col 10 – 0 – 0 si può vincere, buttando il cuore oltre l’ostacolo!
Fatta questa ampia premessa, nella gara di Palermo è obbligatoria la vittoria, come ha precisato il mister Allegri in conferenza stampa. Da qui possono derivare le insidie di una partita che si presenta come il classico paradigma di un incontro in cui si ha tutto da perdere e se si vince si è fatto solo il proprio dovere.
Penso che questo sarà il ritornello di tutta l’annata, da cui la Juventus, dall’alto del suo enorme potenziale, si dovrà guardare.
Oltretutto è forse il momento meno opportuno in cui affrontare i rosanero, rinfrancati da una vittoria esterna contro una diretta concorrente in chiave salvezza e su un campo, quello di Bergamo, tutt’altro che agevole da espugnare. Il tecnico De Zerbi, subentrato a Ballardini secondo la migliore tradizione del vulcanico presidente Zamparini, ha reso possibile un’idea di gioco che ha dato certezze a una compagine che non parte certo con i favori del pronostico per la permanenza nella massima serie. La parabola del mister palermitano ha delle attinenze con quella di Allegri. Anche lui al pari del tecnico livornese, dichiarato assertore della difesa a 4, ha ripiegato su quella a 3, riscontrandola più digeribile dalla squadra ai suoi ordini.
Dunque il Palermo si presenterà con: Posavec in porta; Goldaniga, Gonzales, Cionek in difesa; Aleesami e Rispoli esterni, in un centrocampo a 4, con al centro il neo acquisto Bruno Henrique e l’ex-Toro Gazzi; Diamanti e Hiljemark in avanti a sostegno del macedone Nestorovski in buona vena realizzativa.
La Juventus risponderà con Buffon tra i pali, recuperato; Rugani, Bonucci e Barzagli in difesa (riposa Chiellini); Dani Alves (Lichtsteiner) e Alex Sandro sulle fasce con Khedira, Pjanic e Lemina in mezzo; Dybala ed Higuain di punta. E se riposasse Paulo per una soluzione da “doppio centravanti” con l’ingresso di Mandzukic dall’inizio? Lo sapremo solo vivendo.
Attenzione a soluzioni interessanti in corso d’opera, come l’inserimento di Cuadrado e di Pjaca. La trasferta di Zagabria è alle porte; vanno centellinate le forze e studiate nuove possibilità tattiche. Dopo il risultato col Siviglia, in Croazia sarà una partita molto delicata e con un unico risultato. Dopodiché a Empoli si concluderà questo ciclo di gare fuoricasa che inizieranno a disegnare con buona approssimazione gli orizzonti che si apriranno per la Juventus. Sulla carta gli avversari sono ampiamente alla portata, ma è sempre buona regola diffidare, altrimenti la scoppola di San Siro non avrebbe insegnato nulla!