Ci immergiamo nuovamente nella Coppa Italia, dopo una buona vittoria con il Chievo con un super Paul Pogba, e ad affrontare Allegri & Co. troviamo il Parma, fresco della risoluzione del contratto con Cassano e squadra in cui si trova Paolo De Ceglie, che per gennaio potrebbe addirittura tornare in bianconero secondo le ultime voci. I bianconeri danno spazio a quelli che hanno giocato meno ultimamente: Buffon fa spazio a Storari come da tradizione, mentre a destra nella difesa a 4 torna Lichtsteiner, con Ogbonna a sostituire Bonucci in coppia con Chiellini e Padoin a sinistra; a centrocampo riposa Pogba e torna Pirlo, mentre la Juventus non si schiererà con il trequartista più i due attaccanti ma con un vero e proprio tridente composto da Coman, Llorente e Pepe.
All’avvio del match notare un Parma ben messo in campo, attento e con buona intensità non è difficile. Dal canto suo la Juventus prova a macinare gioco non riuscendoci come al solito. Pirlo non illumina, Marchisio e Vidal sono fuori dal gioco e alla ricezione del pallone non risultano particolarmente brillanti. La squadra di Donadoni inoltre riesce a ripartire bene approfittando degli errori dei bianconeri e si rendono pericolosi con un paio di conclusioni dalla distanza. I difensori bianconeri però sono bravi a temporeggiare e a smorzare le iniziative del Parma; la maggioranza degli errori infatti la Juventus li commette quando è in possesso della sfera. Gli esterni ricevono pochi palloni e quando li ricevono vengono praticamente braccati, con le linee del Parma ben schierate per impedire proprio a Coman e Pepe di scappare. I difensori e Pirlo così vanno in difficoltà e non sanno su chi scaricare il pallone, che dunque scorre lento e in orizzontale e quando va in verticale o è fatto in malo modo, o Llorente non riesce a giocarlo nella maniera migliore, anche per merito dei gialloblu che si mantengono ben compatti. Qualche spunto neanche tanto importante i bianconeri lo trovano, nonostante ciò che è stato detto in precedenza, con un paio di accelerazioni di Coman e soprattutto con qualche cambio di passo di Pepe, bello pimpante e che alla fine del primo tempo mette un pallone in mezzo che si trasforma in un tiro e si stampa sul palo: il pallone poi finisce sui piedi di Vidal che tenta un tiro al volo uscito di poco.
Il secondo tempo si mette sugli stessi binari del primo nonostante ci si potesse aspettare un cambio di ritmo da parte dei calciatori allenati da Allegri. Bisogna dare tanti meriti ancora una volta al Parma però, sempre attento e compatto, talvolta anche eccessivamente grintoso e troppo teso, comprensibile visto il momento che sta passando la società. La situazione rimasta identica al primo tempo prova a cambiarla Allegri, inserendo Paul Pogba al posto di Arturo Vidal. Il francese non cambia di tanto le cose e la Juventus nel frattempo rischia soltanto su un colpo di testa di Paletta e su un tiro ben scoccato, ma respinto da Chiellini, di Rispoli. Qualcosa deve per forza essere cambiato, i tempi supplementari si fanno vicini e neanche a dirlo arriva il secondo cambio scelto dall’allenatore bianconero. Tutti si aspettano Morata al posto di Llorente, invece a uscire è Kingsley Coman, che male non aveva fatto, ma si è trovato in una partita dove chiunque non può essere valutato in maniera propriamente positiva. Qualcosa con il neo-entrato sembra smuoversi ed è infatti proprio lo spagnolo a liberarsi bene dalla sinistra e a tirare in porta, sebbene in maniera centrale. I minuti corrono, i bianconeri provano l’assalto finale e dopo un cross di Pepe il pallone arriva un po’ fortuitamente a Marchisio che batte di prima, ma una deviazione gli nega il goal. La Juventus prova il tutto per tutto, fino a quando il pallone viene mandato in verticale da Marchisio, Llorente parte da una posizione millimetrica di fuorigioco, riceve e assiste perfettamente Morata: gran controllo dello spagnolo in direzione della porta, che prende tutto il tempo di cui ha bisogno poi insaccare freddamente al minuto 89.
I bianconeri si ritrovano così ad aver giocato una partita al di sotto della sufficienza, con ritmi bassi e poco movimento. Quasi un contenersi per non far sudare la maglia. Singolarmente è difficile dare un giudizio, tutto il complesso non ha funzionato come si deve. Llorente non ha giocato una buona partita, ma è stato bravissimo a riscattare la brutta prestazione fornendo l’assist vincente a Morata. Proprio il giovane spagnolo è stato l’unico in campo ad aver saputo dare una scossa, piazzando due tiri, di cui uno vincente, nel breve tempo in cui è stato in campo. Testa adesso al campionato, con una partita molto impegnativa e assolutamente da vincere. Come sempre.
Fino alla fine…