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Parola d’ordine: Continuità

Conferenza stampa di fine anno per Andrea Agnelli allo Juventus Stadium a chiusura di quella che, numeri alla mano, é la migliore stagione di sempre della Juventus.

Tanti gli argomenti trattati dal presidente, tanti gli spunti di riflessione ma una la parola d’ordine : continuità.

Continuità nei risultati sportivi come in quelli finanziari, strettamente legati fra loro. Continuità nel progetto tecnico e nella fiducia negli uomini chiave.

FINALE DI STAGIONE

In principio é la fine: la finale di Berlino, l’ultimo atto di una stagione che  con la vittoria del 33esimo scudetto (scandito bene…) e della decima coppa Italia (nessuna stella d’argento sulle maglie il prossimo anno) resta comunque straordinaria e che “deve riempire d’orgoglio tutti”.

Le sensazioni che la sconfitta col Barcellona porta in dote sono molte: l’orgoglio per essere li, in finale, scendendo in campo per vincere “come qualsiasi partita in cui la Juve compete“; la tristezza per l’ennesima sconfitta all’ultimo atto, ricordando quelle che, per aspettative, bruciano un po di più (Manchester, Atene, Monaco); la consapevolezza che la ritrovata dimensione e l’ottimo percorso svolto in Europa siano un punto di partenza da cui ripartire, magari partendo dal prossimo “group stage vissuto con maggiore convinzione, raggiungendo gli ottavi già alla 4ª/5ª giornata

Chiarissime però (per chi sa ascoltare…vero Corsport?)  le parole espresse sulla finale di CL del prossimo anno: ottimismo si, ma senza cedere a facili equazioni per cui “finale 2015 = finale2016″.  ” É durissimo per tutti arrivarci, tanto che ogni anno le finaliste sono diverse e sono tante i fattori che determinano il cammino europeo di una squadra (infortuni, squalifiche, sorteggi,ecc…)”

16 LUGLIO

Il giorno dell’arrivo di Max Allegri a cui Agnelli, oltre ai ringraziamenti di rito (dopo il tweet con gli attributi…), riconosce il coraggio di accettare di guidare la Juve in un momento difficile con tantissime pressioni addosso.

Ringraziamenti che vanno anche a Marotta, Paratici e Nedved che in quei giorni concitati hanno dimostrato tutta la loro professionalità e calma per riuscire a trovare una soluzione, affinché il processo di crescita della squadra non si interrompesse, aiutando il processo di inserimento nel mondo Juve di Allegri e del suo staff.

JUVENTUS UNA E  TRINA…

Per arrivare a certi risultati fondamentale é la “sintonia fra le componenti di un Football Club”:

Societa, Allenatore, Squadra.

Entità diverse all’occhio l’esterno, “un tutt’uno alla Juve” , dove é la forza del gruppo che fa la differenza e “i risultati di quest’anno ne so o la dimostrazione“. Per ben due volte il presidente rimarca un concetto: tutti utili nessuno indispensabile (forse a qualcuno saranno fischiate le orecchie…).

DIETRO LE QUINTE

Un lavoro importante effettuato negli ultimi anni é stato quello che ha portato alla ristrutturazione interna della societá “per arrivare a disegnare un nuovo organigramma, che potesse portare a risultati importanti fuori dal campo che poi sarebbero diventati utili e necessari per dare forza al campo”.

Oltre al già citato Marotta parole di elogio sono arrivate anche per Aldo Mazzia , Amministratore Delegato CFO (Chief Executive Officer) a cui fa capo, oltre alla parte finanziaria, anche il segmento Real Estate, quindi al progetto della Continassa (2-3 anni i tempi per portare a termine il progetto che creerà un Mondo Juve lasciando quindi a Vinovo tutte le attività del settore giovanile) e per Francesco Calvo, CRO (Chief Revenue Officer) responsabile delle aree che generano ricavi ovvero sponsor, stadio e alla nuova area Retail e Licensing.

Questo segmento , nato con la sponsorizzazione Adidas, porterà alla gestione diretta di ogni forma di merchandising in termini strategici e di vendita e, di fatto, ha portato alla rinuncia di un ingaggio fisso di 6 milioni annui: una scommessa che la società bianconera é convinta di vincere anche con l’aiuto della VR46, società di Valentino Rossi che produrrà tutto la nuova linea di prodotti a marchio Juve.

Altra novità é l’ingresso nel mondo degli accordi di sponsorizzazione “regionali” (il primo in Messico legando il proprio nome alla Birra Tecate, marchio della Galassia Heineken)

UN QUINQUENNIO D’ORO

Oltre ai risultati sportivi , importanti sono stati quelli economici che hanno portato a raddoppiare il fatturato del 2011 e raggiungendo i  315 milioni di euro , “grazie al lavoro di tutti,(…) un gruppo di leader e di grandi professionisti su tutti i livelli”.

Interessanti gli spunti su plusvalenze (15 milioni é il risultato anno su anno che la società persegue) e sulla famigerata “potenza di fuoco” che si attesta sui 200 milioni di euro e che “permette di lottare con i grandi club d’Europa ed i risultati lo dimostrano” (altro fischio alle orecchie…).

VINCERE NON É IMPORTANTE…

Sembra andare contro il motto bonipertiano (soprattutto per chi negli ultimi giorni ancora specula su quella frase), tuttavia é la lucida analisi di come sia prima di tutto importante “essere in corsa su tutti i fronti a primavera” per valutare positivamente una stagione, sapendo (ahinoi) che non sempre si può alzare un trofeo. Ma “già da oggi siamo al lavoro per arrivare ad analoghi successi” e garantire  quindi continuità anche attraverso colloquii con i giocatori avvenuti nell’ultima fase della stagione assicurando quindi “la crescita della Juve come società e della competivitá della squadra”.

ECA : UEFA = LEGA : FIGC

É ciò che Agnelli auspica affinché il sistema calcio Italia torni a primeggiare ma è soprattutto lo spunto per evidenziare le differenze abissali che ci sono fra le governance europee e quelle italiane.

Nello spiegare la sua esperienza come consigliere all’ECA (Associazione club europei) , Agnelli ne loda la “comunione d’intenti per lo sviluppo del calcio con realtà diverse fra loro” dai campionati top a quelli di 4ª fascia, “l’attenzione allo sviluppo del calcio in ogni sua dimensione” e soprattutto la collaborazione con la UEFA , col primario obiettivo di migliorare il bilanciamento fra Champions League ed Europa League , soprattutto economicamente.

Auspica che il calcio italiano sia in mano ai calciatori, che l’Italia guardi alla professionalità estera e rimarca che i risultati ottenuti da Juve Napoli e Fiorentina dipendono esclusivamente dal buon lavoro delle società e non dal sistema calcio Italia.

FALSE PRIORITÀ

Discorso già affrontato e sviscerato in passato quello degli stadi in Italia, per cui auspica se non la nuova costruzione almeno la ristrutturazione degli esistenti, affinché si attraggano i campioni ma soprattutto si garantisca la sicurezza  degli spettatori.

Prendendo spunto dagli ultimi fatti del derby, il presidente ironizza su come in Lega Calcio si siano trovati i fondi per la Goal Line Tecnology (400 mila euro la spesa per ogni società) mentre non si pensi a spendere la metà per dotare gli impianti di telecamere di sicurezza che garantiscano di individuare gli autori di atti violenti.

Chiuso l’intervento é arrivato il turno delle domande dei giornalisti presenti.

Diverse le domande sul calciomercato, ognuna però rimandata al mittente ribadendo la piena fiducia in Marotta ed il suo staff.

ATTIVITÀ COMMERCIALI NEL MONDO ARABO: al momento le priorità sono il mercato Cinese Giapponese e Nord Americano per cui non sono previsti attività immediate in quello arabo, anche per non disperdere risorse economiche ed umane.

POSSIBILITÀ DI INGRESSO DI NUOVI SOCI: non ci sono e non si stanno cercando altri soci, ricordando che il lavoro é stato fatto col pieno supporto del gruppo Exor.

POST BERLINO: orgoglio e delusione da tifoso, nessun “fine ciclo” grazie a giovani importanti che garantiscono la continuità del progetto.

CESSIONE MILAN: numeri impressionanti quelli che si leggono ma che poco quadrano con quelli che sono margini operativi e posizione finanziaria.

PRESIDENZA: resterò ancora per molti anni, sto molto bene dove sto.

SISTEMA ITALIA: problematiche note, assenza totale di visione a medio lungo termine: qual’e la progettualità del calcio italiano? Si prediligono le azioni che portano ad un milione guadagnato subito a quelle che ne porterebbero 10 ma fra 3 anni.

STELLA D’ARGENTO: non verrà apposto nessun simbolo sulla maglia per il raggiungimento della decima coppa Italia.

AVVERSARI: preferisco parlare di Juve, dobbiamo continuare a dare il massimo, ho cercato di dare un’enorme cultura del lavoro, in ogni area della società, tutti lavorano molto. Non devo preoccuparmi di ciò che succede fuori della Juve se non immaginare ciò che possono o non possono fare.

SCANDALO FIFA: é prematuro commentare la situazione ma sicuramente non é un bello spot per il calcio.

CALCIOPOLI: non cambia in nessun modo l’approccio, la posizione é sempre la stessa.

DEBITO: ad oggi é assolutamente sostenibile ma dobbiamo monitorare la situazione, la componente sportiva è fondamentale per mantenere la situazione economica stabile.

ISOLAMENTO IN ITALIA: sensazione di incapacità a contribuire con le nostre idee alla riforma del sistema Italia, ma profonda fermezza nel portarle avanti. Tecnicamente il campionato resta comunque difficile da vincere.

SOCIETÀ A CAPITALE STRANIERO: profonda sintonia con Pallotta e Thohir (forte anche di esperienze estere) nonostante la sempre viva rivalità sportiva, difficoltà però a far passare certi concetti e idee nel società a capitale italiano più improntate a ragionare a breve termine.

COSA SAREBBE SUCCESSO CON CONTE AL COMANDO: “inutile pensarci, abbiamo preso atto di ciò che era avvenuto e siamo andati avanti”.

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