In questi giorni di visibilio per ogni gobbo che si rispetti, la sorte ci ha “regalato” una delle più grandi (se non la più grande) squadre al mondo, Campione d’Europa e del Mondo in carica a contenderci l’agognata Champions League a Cardiff il prossimo 3 Giugno. Ovviamente anch’io spero con tutto il cuore di riuscire a portare a casa tutte e tre le competizioni in palio da qui a venti giorni, però mi piacerebbe sottoporvi uno scenario. Mettiamo il caso che non vincessimo nulla. Avete capito bene: secondi in campionato, coppa Italia e Champions. Naturalmente, è consentito ogni sorta di gesto apotropaico. Ebbene, miei cari gobbi, avremmo vinto lo stesso. Voi mi direte: “Questo è pazzo”. E invece sono talmente felice che, paradossalmente, il cosiddetto “triplete” (brutta parola che puzza tremendamente di cartone) mi interessa relativamente.
Questa stagione sicuramente rappresenta il definitivo ritorno della Juventus nella sua dimensione naturale ovvero l’elite del calcio mondiale. Una squadra fortissima, un allenatore competente ed adeguato, una società granitica e terribilmente (per gli altri) capace sia a livello sportivo che manageriale. Ma soprattutto un ciclo di vittorie in patria a dir poco leggendario che sta letteralmente facendo impazzire mezza Italia antijuventina. Il godimento che stiamo provando in questi anni è maggiore di qualsiasi eventuale estasi sportiva.
È la vittoria del Bene sul Male, del Campo sulla Farsa e la sconfitta definitiva di tutti coloro che per dieci anni hanno provato a spacciarci una versione della realtà parallela avallata da processi sportivi fasulli e miseramente crollata in un’aula del tribunale di Napoli. Neanche la coppa dalle grandi orecchie avrebbe un sapore così dolce. Pensavano seriamente di averci distrutto mandandoci in B senza uno straccio di prova e mettendo fuori gioco un gruppo dirigente che aveva vinto “troppo” spendendo meno di tutti senza magagne di bilancio e cambi di regolamenti e codici di giustizia sportiva in corso. Questa è stata la loro unica colpa. Hanno distrutto la competitività del calcio italiano senza vergogna con l’aiuto di un giornalismo sportivo che, compatto, ha ingannato in primis i propri lettori calpestando la deontologia professionale in maniera lampante. Tutta questa gente oggi sta quotidianamente subendo la schiacciante superiorità della Juventus Pentacampione. Abbiamo già vinto a prescindere!
Abbiamo goduto, stiamo godendo e continueremo a godere indipendentemente dagli ultimi verdetti grazie ad un gruppo di campioni dentro e fuori dal campo tra i più grandi della nostra storia secolare, grazie ad un gruppo dirigente capitanato dal Presidente Agnelli che, nel 2010, ha preso in mano una Juventus con un bilancio in rosso pari a novanta milioni di euro, una rosa depauperata e palesemente inadeguata e in soli sette anni ha raddoppiato il fatturato, inaugurato un modernissimo stadio di proprietà e si prepara a costruire una cittadella juventina(tralasciando per un momento le vittorie sportive). Siamo dieci anni avanti a tutti coloro che volevano toglierci di mezzo. Capite perché la coppa più bella è già stata alzata?
Scenari a parte, ognuno di noi spera di vincere tutto ciò che c’è da vincere, ma in ogni caso dobbiamo alzarci in piedi e fare una lunga standing ovation a questa Juventus che è tornata Juventus e che ci rende orgogliosi ogni giorno di essere innamorati di lei. Grazie Juve, per me hai già vinto tutto.
Cari amici gobbi, ci conviene vivere con relativo e “filosofico distacco” ciò che succederà. Carlo Ancelotti ha intitolato la sua autobiografia “Preferisco la Coppa”. Io preferisco la Storia invece, colei che ci ha già incoronato e riportato nel Mito, l’habitat naturale della Juventus.
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