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Regina di cuori

A me quella musichetta a inizio partita non è mai piaciuta. Forse anche perché, da quando esiste, me la sono goduta, sul serio, una volta sola.

Ebbene sì. La Champions è il sogno di ogni appassionato di questo sport, ma per noi juventini è quasi una chimera. Ma lo è solo per noi?

Vediamo un po’ di dati, così inquadriamo meglio la cosa.

La denominazione di “Champions League” sostituì nel 1992 quella storica di “Coppa dei Campioni (d’Europa)”, istituita nel 1955; fino al 1997 alla competizione hanno partecipato le squadre vincitrici dei rispettivi campionati nazionali di massima divisione. Poi è stata allargata alle seconde e successivamente alle terze e quarte classificate delle prime nazioni della classifica UEFA (terze e quarte delle prime tre nazioni, terze delle prime sei nazioni).

A proposito di regole, dagli anni ’60 nelle competizioni internazionali vale la famigerata regola del “gol in trasferta”, che, a parità di gol realizzati, vale doppio. Ecco, questa ormai è una regola anacronistica e secondo me andrebbe abolita.

La regola venne introdotta per superare l’usanza medievale del sorteggio con la monetina. A quei tempi ogni trasferta era un’avventura, i viaggi complicati, lo stato dei campi spesso pessimo, la tv assente e le informazioni sulle rivali scarse. Vincere fuori casa era come conquistare l’Everest senza bombole, dunque pareva giusto premiare quelli capaci di osare. Ma oggi non è più così, anzi, il tatticismo sta esasperando il concetto.

Tornando alla Champions, la formazione più titolata è il Real Madrid con 13 titoli (di cui cinque consecutivi dal 1956 al 1960), seguita dal Milan (7) e dal terzetto formato da Liverpool, Bayern Monaco e Barcellona, tutte a quota 5. La competizione vanta ventidue club vincitori, dodici dei quali plurimi (oltre ai cinque citati, anche Ajax, Manchester Utd, Inter, Juventus, Benfica, Porto e Nottingham Forest). La più recente vincitrice di due o più edizioni consecutive del torneo è il Real Madrid, campione nel 2015-16, 2016-17 e nel 2017-18.

In tabella 1 vediamo un maxi-riepilogo:

Tabella 1

Possiamo già vedere da questa suddivisione che abbiamo 4 campionati principali (Spagna, Italia, Inghilterra, Germania), 3 secondari (Olanda, Portogallo, Francia) e poi gli altri.

La Spagna ha due squadre che hanno vinto il titolo (Real e Barcellona), l’Italia 3 (Milan, Inter e Juve) e così via.

Se consideriamo solo un manipolo di squadre (escludo Ajax, Benfica e tutte quelle che vincevano negli anni ’60 e ’70 e poi non si sono più viste, e inserisco PSG e le migliori italiane), dagli ottavi in poi la situazione è quella in tabella 2:

Tabella 2

Che, nell’era Champions diventa, come si può vedere in tabella 3:

Tabella 3

Quindi, prima precisazione. L’hashtag #finoalconfine infilatevelo dove sapete (mi riferisco ai non juventini, ovviamente).

La Juve, nell’era Champions, è quella che, insieme al Milan ha raggiunto più volte gli ottavi di finale, e più di tutte le altre italiane i quarti, le semifinali e le finali.

Ma, udite udite, il dato “ottavi” vale anche nel complessivo (1955-2019). Quindi quell’hashtag è quantomai inopportuno, soprattutto detto da certuni tifosi.

A una settimana dal ritorno degli ottavi, tra uno scudetto quasi vinto, e l’urlo “munchiano” di CR7, voglio affrontare il ragionamento da un altro punto di vista.

Chi vince in genere la Champions? La squadra più forte? E che cosa si intende per più forte?

La verità è che la Champions, non a caso, negli ultimi anni vede un gruppo di squadre che arrivano sistematicamente al secondo turno, dove poi prevale una serie di fattori: tecnici sicuramente, tattici quasi sempre, di fortuna a volte.

Ma negli scontri diretti non è detto che prevalga la più forte.

Se guardiamo chi è arrivato agli ottavi nelle ultime dieci edizioni (stagione attuale esclusa), che notiamo? Tabelle 4 e 5:

Tabella 4

Tabella 5

Secondo uno studio del maggio scorso (non avevamo ancora Cristiano), pubblicato da KPMG (Qui l’articolo), la classifica del valore delle squadre vede il Manchester Utd. al primo posto, e le altre tre quali sono? Real, Barcellona e Bayern Monaco.

Quindi non c’è da meravigliarsi che negli ultimi dieci anni, tranne due volte, abbiano sempre vinto quelle quattro. Ma noi siamo subito dietro e sono confidente che nei prossimi anni la nostra posizione salirà e la Coppa dalle Grandi Orecchie prenderà la via di Torino. A patto di crescere come società.

Oddio, non starò facendo discorsi di fatturato?

P. S. : questo articolo è stato scritto prima del ribaltone interno del Real. Visto, che non sempre vince la più forte?

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