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Riflessioni di metà stagione

Arrivati a metà strada di una stagione ancora molto in bilico, per quanto riguarda gli obiettivi della Juventus, abbiamo chiesto ai nostri redattori di fare un piccolo bilancio e di esprimersi su alcune tematiche di stringente attualità: mercato, Champions, tattica, immediato futuro. Qui le loro risposte, in attesa dei vostri commenti sugli argomenti trattati.

 

1) Abbiamo da poco superato il giro di boa del campionato: come hai visto la Juve? Pensi che sia ancora la favorita per la vittoria finale? In ottica Champions pensi che possa giocarsela alla pari con le altre grandi o che per arrivare fino in fondo serva un’impresa?

Matteo Tremolada
Il calciomercato estivo ci ha ulteriormente e globalmente rafforzato, pur avendo avuto un inizio di stagione non totalmente convincente, con i problemi in parte mascherati da Dybala. Ai momenti di non troppo lucida follia dei primi mesi, ha fatto seguito un periodo di ritrovata solidità, in concomitanza col passaggio al 4-3-3, che fa ben sperare per il prosieguo della stagione.
Sono certo che nessun altro in Italia abbia l’arsenale e le soluzioni a nostra disposizione. Non la Roma, non di certo l’Inter e nemmeno il tanto esaltato Napoli. Al netto di alcuni scivoloni, siamo sempre lì, a un punto dalla vetta. Anche quest’anno, possiamo perderlo solo noi.
In Champions il discorso è più complesso. Quel che è certo, è che la società ha messo a disposizione una rosa ottima e, quantomeno, il potenziale per arrivare tra le prime quattro c’è. Il 3-0 contro il Barcellona non inganni: quando conterà, sono certo che la squadra risponderà al meglio.

Massimiliano Mingioni
Prima metà di stagione sostanzialmente in linea con programmi e aspettative. In campionato siamo a due rigori dal posto che compete, e di fronte a un Napoli di inedita continuità. Qualche scivolata, ma chi non ne ha? Per qualità e soprattutto ampiezza dell’organico siamo comunque i favoriti, anche se forse quest’anno si andrà al fotofinish, con buona pace di quelli che festeggiano il 5 maggio ma se non si hanno 16 punti di vantaggio al giro di boa vanno in analisi e “quest’anno la vedo dura”. Peccato la supercoppa (un’idiosincrasia di Allegri), secondo copione coppa Italia e Champions – il 2° posto era la nostra dimensione. Ma temo che i nostri treni per l’Europa siano passati, e sogno una fragorosa smentita.

Alessio Epifani
Fino a due mesi fa stavo iniziando a pensare che si poteva abdicare dopo 6 anni. Vedevo una squadra troppo svagata che dava la sensazione di potersi buttare via. Ora invece mi pare tornata la Juve che conoscevo, sempre sul pezzo e convinta di essere la migliore (come in effetti, rose alla mano, è e di gran lunga). Siamo ancora i favoriti per il campionato.
Champions: finché ragioniamo in termini di impresa non andremo da nessuna parte. La Juve se la può giocare alla pari con tutte, anche con quelle (ormai pochissime) sulla carta più forti.

Salvatore Scarso
Dopo l’inizio un po’ titubante, questo girone di andata si è concluso positivamente, a un punto di distanza dalla vetta. E con qualche attenzione in più in qualche partita, potevamo tranquillamente e meritatamente essere in vetta, ma sono fiducioso su questo aspetto: ce la giocheremo fino alla fine.
Per quanto riguarda la Champions non so se riusciremo di nuovo ad arrivare fino in fondo, perché dipende da tanti fattori: accoppiamenti, fortuna, stato di forma della squadra, etc. Però sono convinto che può giocarsela con quasi tutte le big.

Angelo Parodo
A mio avviso la Juventus resta, sulla carta, la favorita per la vittoria dello scudetto, sia per competenza a livello societario sia per capacità dell’allenatore che per organico. Fino ad oggi abbiamo palesato la solita incapacità nel concretizzare la mole di gioco prodotta e nel chiudere le partite. Devo dire che ormai ho rinunciato alla speranza che riusciremo a fare a meno di questi vecchi “vizi”.
Il campionato della Juve fino a questo punto è, tuttavia, migliore di quello dell’anno scorso sotto tutti i punti di vista (punti, gol fatti, gol subiti) e, Cagliari a parte, ultimamente ho notato una crescita sul piano tecnico e atletico che mi fa ben sperare anche in ottica Champions. Se riusciremo ad essere maggiormente efficaci e un minimo più cinici in zona realizzativa potremo arrivare fino in fondo anche in Champions, senza temere nessuno.

Fabio Debellis
Fino a qualche settimana fa ho visto una Juve troppo altalenante, senza un’identità precisa, “capace” di cambiare volto (in negativo) anche durante la medesima partita; per fortuna, dopo Genova, questo trend è stato brillantemente ribaltato.
Assolutamente sì, ritengo che se non dovesse (fatti i debiti scongiuri) arrivare il tricolore sarebbe un grosso fallimento perché sono convinto che la nostra squadra sia nettamente superiore a tutte le altre.
Le qualità per arrivare in fondo alla Champions ci sono tutte, Allegri ha sempre trovato la formula giusta per affrontare la fase a eliminazione diretta; certo è, come ben sappiamo, che la componente fortuna è essenziale nella coppa maledetta.

Raffaele Magaldi
I numeri parlano chiaro, il rendimento rispetto alla scorsa stagione è migliore sotto tutti gli aspetti. Finora tanto di cappello al Napoli che ha fatto un girone di andata impressionante ed è ancora davanti. Per arrivare in fondo alla Champions non serve un’impresa, serve scendere in campo da Juventus. Abbiamo tutte le carte in regola per dire la nostra fino alla fine.

Dimitri Cimolato
Le prospettive per il prosieguo della stagione sono buone; nella prima parte c’è stata un’ampia distribuzione del minutaggio e lo storico delle precedenti stagioni fa presupporre che la condizione fisica in primavera sarà ottimale.
Rispetto agli anni scorsi però ci sono due “novità”: innanzitutto un club concorrente che ha fatto nel
girone di andata il maggior numero di punti della propria storia (nonostante due gravi infortuni) e ha un unico obiettivo dichiarato a tutti i livelli, compreso il gruppo dei giocatori, abituato da anni a lottare per il vertice; da parte nostra poi tutti, da Agnelli in giù, ambiscono con grande consapevolezza a quella cosa là, per quel che vale. La testa se avremo abilità e fortuna di andare molto avanti sarà lì.
Favoriti per lo scudetto: ni
Competitivi per la Champions: sì

Salvador Righi
Queste prime 20 giornate, come spesso è successo negli ultimi anni, hanno fatto vedere una Juventus un po’ altalenante: a tratti spettacolare, a tratti orrenda e inesistente, a tratti cinica e pragmatica. Come successo anche negli anni precedenti, tuttavia, Allegri sta trovando la quadratura giusta per trovare il giusto equilibrio: deludendo magari chi, un po’ anch’io, si aspettava una squadra pronta a cercare il gol in più dell’avversario senza preoccuparsi troppo di prenderne, ma comunque i risultati (ed anche il gioco) alla fine parlano chiaro.
Poteva andare meglio? Forse, ma va ampiamente bene così.
In Champions direi che, come gli anni scorsi, ce la giochiamo tranquillamente con le grandi, semplicemente perché siamo tra le grandi. Real, Barcellona, Bayern, Juventus, i risultati delle ultime tre edizioni parlano chiaro, siamo lì: chi non l’ha capito o ha l’ossessione della Champions League o, peggio ancora, crede alle panzane dei giornalisti che reputano il Napoli una squadra da dimensione europea, a differenza nostra.
Ovvio che per vincerla serve un’impresa, quello che conta però è essere lì.

Stefano Moscarda
Dopo un avvio con molti gol segnati, molti gol subiti e qualche titubanza di troppo, Allegri ancora una volta ha trovato la quadra: 11 partite con 9 vittorie e 2 pareggi (contro Barcellona e Inter), 18 gol segnati e 1 solo subito certificano che la Juve è tornata a fare la Juve. Nonostante tutto, è la favorita numero uno per la vittoria finale.
Diverso il discorso per la Champions League. Credo che, sulla carta, ci siano almeno cinque, sei squadre più attrezzate della Juve per alzare la coppa dalle grandi orecchie. Servirà l’ennesimo capolavoro tattico di Allegri (chiamiamola pure impresa, se preferisci) per arrivare in fondo a quella competizione.

2) Come valuti i nuovi acquisti? Chi ti ha stupito di più e chi invece ti ha deluso? Pensi che la rosa sia completa o che manchi qualcosa? Credi che a gennaio la società debba intervenire sul mercato o che l’organico sia perfetto così com’è?

Matteo Tremolada
Campagna acquisti dispendiosa, ma i giocatori di qualità vanno pagati. Ero moderatamente soddisfatto ad agosto, e, col senno di poi, sono soddisfatto ora.
Tra i volti nuovi, scontato citare Matuidi tra i migliori: mi ha stupito per aggressività e solidità. Nel centrocampo a tre è e dovrà essere titolare inamovibile. De Sciglio, poi, al netto di tanta, tantissima sfortuna, ha già fatto (ri)vedere le qualità che negli ultimi anni rossoneri sono andate via via scemando.
Per gennaio, mi aspetto un mercato sostanzialmente immobile in entrata – salvo eventuali acquisti in prospettiva, in stile Orsolini – e in uscita: uscito Pjaca, non penso ci siano margini per altre cessioni. A gennaio non si trovano occasioni che facciano fare il salto di qualità.

Massimiliano Mingioni
Solito mercato di Marotta con acquisti di qualità ma con sistematico e sadico sabotaggio delle richieste del mister, cui poi tocca reinventare fra gli sbuffi degli uterini. Ma poteva andare peggio. La vera sorpresa è forse Szczęsny; delusioni nessuna, qualche elemento è oggetto di idolatrie un po’ ridicole e circondato di attese messianiche delle quali non so se sia all’altezza. In questo senso quello che mi suscita più dubbi (ma vedi sopra per le smentite) è Bentancur.

Alessio Epifani
Il mercato è stato ancora una volta all’altezza e ha migliorato la profondità della rosa. Stupito dal rapido inserimento di Matuidi, non avevo molta fiducia in Douglas Costa ma se la sta conquistando. Höwedes per motivi fisici la “delusione”.
Servirebbe un centrocampista in più visto il nuovo sistema di gioco e i problemi di Marchisio, ma a gennaio non c’è nulla di realmente valido in giro. E anticipare Emre Can penso sia infattibile.

Salvatore Scarso
Dei nuovi acquisti nessuno mi ha deluso. Sicuramente è difficile valutare Howedes per via degli infortuni, mentre per quanto riguarda Bentancur spero non perda la voglia di continuare a migliorarsi perché nelle ultime uscite gli ho visto commettere gli stessi errori che faceva all’inizio. Ha dalla sua però la giovane età e quindi sono sicuro che saprà farne tesoro. Per il resto sono abbastanza contento di quello fatto fin qui dagli altri acquisti.
Dal mercato di gennaio non mi aspetto molto, forse qualche colpo per il futuro ma niente che possa aiutare nell’immediato la squadra. Certo, magari un buon terzino destro sarebbe gradito ma ci si arrangia con quello che abbiamo.

Angelo Parodo
Parto dalla delusione più cocente che per me ovviamente è Howedes. Evidentemente la società non ha valutato con sufficiente lucidità i problemi fisici e i tempi di recupero del tedesco, che in assoluto è un giocatore di grande valore ma si è rivelato un completo flop e fino ad oggi il suo contributo alla causa è pari a zero.
Mi sono piaciuti molto sia Douglas Costa che Bernardeschi, ma devono migliorare molto sul piano della continuità e dell’attenzione a livello tattico. Il brasiliano è dotato di velocità e tecnica abbinati a livelli di eccellenza, forse per questo tende ad eccedere in orpelli: se riesce a ripulire il suo gioco può diventare devastante. Bernardeschi tende a sparire dal campo per periodi abbastanza lunghi, deve crescere a livello di personalità ma per il resto lo valuto un acquisto fantastico: tecnica, fisico, velocità. Ha tutto per arrivare al top.
Matuidi e Szczęsny sono due acquisti dal rendimento garantito, sui quali non nutrivo alcun dubbio, anche perché la cifra complessiva investita è ampiamente alla portata di una società come la Juve. Bene anche De Sciglio, a essere sincero non mi aspettavo che potesse essere un acquisto credibile, anche se in quel ruolo continuo a pensare che alla Juve serva un titolare.
Non credo che l’organico verrà ritoccato, anche se a mio avviso manca un centrocampista affidabile a livello internazionale, in grado di non far rimpiangere i tre titolari. Purtroppo Marchisio non è stato in grado di contribuire in tal senso a causa dei guai fisici, Bentancur non sembra ancora completamente pronto (anche se in prospettiva è sicuramente un ottimo acquisto) e Sturaro è un giocatore fortemente limitato dal punto di vista tecnico. Nomi? Bisognerebbe cercare un centrocampista forte che possa giocare in Champions e che sia sul mercato, sinceramente non vedo niente del genere in giro. Spero che questa lacuna venga colmata a giugno.

Fabio Debellis
I nuovi acquisti li ritengo assolutamente positivi, qualcuno (vedi Douglas Costa) c’ha messo più tempo per inserirsi nel campionato italiano, mentre altri (Bernardeschi) hanno fornito un ottimo contributo ogni qual volta sono stati chiamati in causa.
Mi ha sorpreso sicuramente De Sciglio il quale, arrivato tra molteplici perplessità, ha saputo ritagliarsi il suo spazio, sia pur dopo qualche indecisione iniziale, come in Supercoppa contro la Lazio, anche se penso sia stato Matuidi il miglior rinforzo estivo.
Forse qualcosa manca a centrocampo, viste anche le difficoltà che sta incontrando Marchisio a tornare a livelli accettabili di rendimento.
A gennaio è sempre difficile trovare giocatori che possano completare il puzzle per la semplice motivazione che, a parte follie tipo Coutinho, molto difficilmente chi li possiede li lascia partire a metà stagione.
Se fossero fondate le voci su Emre Can e magari si riuscisse, con un miracolo, a convincere il Liverpool a cederlo già adesso bene, altrimenti resterei così.

Raffaele Magaldi
Credo che la società si sia mossa davvero molto bene sul mercato, considerando anche le difficoltà che ha dovuto fronteggiare con le questioni Alves e Bonucci. A oggi non rimpiango nessuno dei due, anzi… Sui nuovi arrivati sono molto contento per come si sono saputi mettere a disposizione della squadra. In particolare un plauso a Szczęsny: nei suoi confronti ero scettico perché mi è sempre sembrato fosse uno soggetto a distrazioni spesso fatali. Ha commesso un grave errore contro il Benevento, regalando un rigore da fuori area a Ciciretti, ma poi si è sbattuto e ha convinto tutti con le altre prestazioni. Oggi credo che nessuno dei nuovi possa essere considerato “deludente”. La rosa sicuramente avrebbe bisogno di qualche ritocco, anche per gli infortuni che sono tornati a tartassare la squadra. La criticità credo sia a centrocampo, dove in mancanza di Pjanić diventa difficile far girare bene la squadra. Sappiamo però che a gennaio è difficile portare a termine operazioni “da Juventus”… Eviterei operazioni raffazzonate come ci è capitato di vedere nelle ultime stagioni. Anzi, a dire la verità del calciomercato mi sarei già rotto i cabbasisi, quando finisce?

Dimitri Cimolato
I nuovi mi sono piaciuti tutti, in relazione alle aspettative che riponevo in ciascuno: Howedes già lo conoscevo come lungodegente simpaticissimo, De Sciglio è un buon terzino, Matuidi un campione e di Douglas e Berna immaginavo il periodo di ambientamento iniziale, dovuto ai compiti tattici e all’abbondanza davanti, ma stanno crescendo molto.
Chi mi ha stupito è Szczesny: ottimo piede, grandi riflessi, trasmette serenità a me spettatore sempre molto agitato e immagino capiti anche ai nostri difensori; le parate ad Atene e a Cagliari sono state strepitose e decisive.
Col cambio modulo e con la situazione Marchisio secondo me ci manca un centrocampista perchè tra i titolari e i rincalzi Sturaro e Bentancur c’è troppa differenza; ma credo che non prenderemo nessuno.

Salvador Righi
Mi è piaciuto molto Matuidi per come si è inserito subito in squadra e per il bisogno che avevamo di uno come lui; sembrava il classico ripiego, i grandi esperti del calciomercato lo ritenevano un bidone, invece si è rivelato un calciatore molto duttile, efficace nel pressing, nello sradicare palloni agli avversari e anche bravo anche negli inserimenti (anche se talvolta si è mangiato gol praticamente già fatti); molto bene anche Bernardeschi, entrato in punta di piedi con il peso della cifra spesa dalla società per portarlo a Torino, ma capace di prepararsi in silenzio e di farsi sempre trovare pronto al momento giusto. Piano piano sta trovando la sua dimensione e se qualcuno si lamenta perché gioca poco (ma dove?) ricordo che una grande squadra ha bisogno di 16-17 titolari, altrimenti si finisce come a Cardiff quando uscì Dybala ed entrò Lemina.
Ottimo anche l’arrivo di Szczęsny, che nelle ultime giornate si è dimostrato un portiere di grande livello, confermando la speranza di aver trovato, almeno in campo, l’erede di Buffon. Era partito un po’ in sordina, vedi il piazzamento della barriera contro il Benevento, ma ormai le ultime prestazioni hanno cancellato quella papera pesante.
Anche De Sciglio parrebbe un acquisto azzeccato: arrivato tra la risate isteriche generali, al grido di “abbiamo svenduto Bonucci e strapagato De Sciglio”, ha ritrovato piano piano la sua dimensione e, dopo il rientro dall’infortunio di Barcellona, ha inanellato alcune prestazioni davvero notevoli. Poi si è infortunato di nuovo, peccato, ma le impressioni rimangono molto positive.
Douglas Costa… è il classico giocatore croce e delizia: estro e fantasia sopra la norma, velocissimo, molto bravo a saltare l’uomo, un esterno come cercavamo da anni, ma indisciplinato a livello tattico. Allegri lo ha migliorato molto negli ultimi mesi e lui piano piano sta venendo fuori, a Cagliari il suo ingresso ha di fatto spaccato la partita.
Gli ho mandato tante offese ma mi sta facendo ricredere a forza di giocate di gran classe.
Bentancur all’inizio ha stupito tutti, un ragazzo di 20 anni capace di prendersi sulle spalle il centrocampo della Juve non si trova facilmente: deve crescere ma comunque non ha bisogno di farsi le ossa in provincia, anche se l’averlo definito “fenomeno” dopo un paio di partite giocate bene è stato un po’ prematuro e azzardato. Bravissimo nella fase di distruzione del gioco avversario, è uno che non tira mai indietro la gamba, scolastico e timido in fase di impostazione. Aspettiamolo.
Höwedes per ora non è pervenuto, tante buone intenzioni, è il classico difensore che servirebbe alla squadra, ma è infortunato. Spero si risolva il problema.
In definitiva stiamo bene così: forse siamo scoperti a centrocampo perché Marchisio è sul viale del tramonto? Forse manca un’alternativa ad Higuaín? Oh, non è che possiamo avere delle rose di 35 giocatori per stare tranquilli.
Vediamo di recuperare chi è fuori forma, poi a fine anno ne riparleremo; comunque a Gennaio (Coutinho a parte) i giocatori buoni non si muovono, e sinceramente basta con i Rincon.

Stefano Moscarda
Molto bene tutti i nuovi acquisti. Ovviamente sono arrivati ottimi giocatori, ma credo che nella loro crescita e nel loro inserimento molto del merito sia, ancora una volta, di Allegri. Tra i nuovi arrivi mi ha sorpreso molto Bentancur (adesso è un po’ in calo, è vero, ma non dimentichiamo che è un ragazzo di soli 20 anni), anche se il miglior acquisto per costo/rendimento credo sia Matuidi. Senza dimenticare De Sciglio. La sorpresa in negativo è invece Howedes: nell’unica partita che ha giocato si è comportato molto bene, però ad oggi rimane un oggetto misterioso.
La rosa, a mio avviso, è completa. Inoltre, per tesserare gente come Rincon o Osvaldo, direi che stiamo bene così. Credo che Marotta, come tutti gli anni a gennaio, se lo farà, farà l’acquisto di un giovane per il futuro.

3) Come valuti il lavoro di Allegri fino a questo momento? Credi che il mister sia riuscito a sfruttare appieno le potenzialità dei giocatori o che debba ancora trovare la quadra tattica? Qual è secondo te l’undici adatto ad affrontare le partite che contano e con quale assetto tattico?

Matteo Tremolada
Finora, discreto. Siamo dove dobbiamo essere, in campionato, Coppa Italia e Champions. Apprezzo Allegri per come sia riuscito a trovare la quadra negli ultimi tempi, però, nell’inizio traballante, qualche colpa ce l’ha. Più di altri anni, sembra andato in “confusione” in alcune circostanze.
Mi aspetto una seconda parte con più spazio per Douglas Costa, che ormai sta sempre più abbandonando l’anarchia tattica per abbracciare una maggiore “civilizzazione”.
Non credo che il 4-2-3-1 venga abbandonato come idea di base. Essendo un modulo estremamente dispendioso, però, può essere sfruttato al massimo solo se tutti sono in ottima condizione. Credo verrà alternato al 4-3-3, che ormai pare destinato a diventare il modulo base, a seconda di avversari e condizione dei nostri.

Massimiliano Mingioni
Allegri è Allegri. Vorrebbe la vita semplice, Marotta si diverte a complicargliela, lui hai i suoi tempi ma alla fine sistema: i risultati al momento sono dalla sua, quella del “bel gioco” è un’allucinazione collettiva. Quanto al modulo l’optimum sarebbe un 4-3-3 ma c’é Dybala come possibile equivoco tattico: ho visto equivoci peggiori. Il mister gestirà con pragmatismo, e poi parafrasando Lucio Colletti la tattica è la scienza dei nullatenenti.

Alessio Epifani
Allegri, al solito, ci ha messo un po’ ma alla fine la quadra l’ha trovata. Ma questo era chiaro a tutti tranne ai suoi haters di lungo e nuovi corso. Spero rimanga ancora per tantissimi anni, anche per loro.
Undici ideale: Buffon, De Sciglio, Benatia, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic, Matuidi; Dybala (Douglas Costa) Higuain, Mandzukic.

Salvatore Scarso
Come ogni anno, Allegri si è ritrovato a dover sostituire alcune pedine fondamentali della squadra e inserirne nuove per cui gli inizi sono sempre titubanti e difficili. Però è un allenatore intelligente, che non si fissa con delle idee tattiche e sa adattarsi al materiale a disposizione e infatti anche questa volta è riuscito a risistemare la squadra. Tuttavia, questo nuovo modulo, il 4-3-3, non riesce a sfruttare appieno il potenziale offensivo per cui mi auguro che il vecchio modulo, il 4-2-3-1, non venga abbandonato e continui a insistere su entrambi.
L’11 ideale secondo me è il seguente: Buffon, De Sciglio, Benatia, Chiellini, Sandro; Marchisio, Pjanic, Matuidi; Dybala, Costa, Higuain per un 4-3-2-1.

Angelo Parodo
Il discorso è sempre lo stesso: Allegri impiega un tempo più o meno lungo ogni anno per trovare la quadra a livello di gestione della rosa, quindi la risposta è no. Ma sono sicuro che l’apice verrà raggiunto durante la fase “calda” delle competizioni. Spero che Allegri e il suo staff siano in grado di portare tutta la rosa allo stesso livello di condizione atletica tra marzo e maggio e che riescano a limitare per quanto possibile gli infortuni.
Vedo una rosa costruita per il 4-2-3-1 ma Allegri, stante la scadente forma di alcuni elementi, ha pensato di utilizzare un 4-3-3 abbastanza coperto. Penso che per valorizzare al meglio Dybala il 4-4-2 “mascherato” da 4-2-3-1 sia sempre la soluzione migliore, ma presuppone (appunto) che la condizione degli interpreti sia eccellente. Abbiamo visto che quando Pjanic non gira, non gira niente e questo potrebbe rappresentare un problema. Per quanto riguarda la “formazione tipo” vedo un 4-2-3-1 con Buffon, De Sciglio, Benatia, Chiellini e Alex Sandro in difesa. Pjanic e Khedira/Matuidi a centrocampo (pistola alla tempia, oggi, scelgo il francese). Douglas Costa (oggi lo preferisco ai vari Cuadrado e Bernardeschi, domani chissà) Dybala e Mandzukic dietro Higuain.

Fabio Debellis
Il lavoro svolto da Allegri fino a ora lo ritengo più che discreto, come sempre è riuscito a inserire gradualmente i nuovi acquisti trovando il momento giusto per lanciarli e farli rendere al meglio.
La quadratura tattica è stata trovata con il passaggio al centrocampo a 3; non a caso da quel momento la difesa, fin troppo ballerina a inizio stagione, ha ritrovato compattezza.
L’undici ideale per le partite che contano (principalmente la Champions) è composto da Buffon, De Sciglio, Chiellini, Benatia, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Matuidi, Dybala, Douglas Costa, Higuaìn; 4-3-2-1.

Raffaele Magaldi
Rischio sempre di non essere obiettivo quando parlo di Allegri, anche perché l’avversione nei suoi confronti che si legge troppo spesso sui social mi fa incazzare abbestia. Al netto dell’ammirazione che personalmente provo per il nostro allenatore, è ora che ci si renda conto che ottiene risultati straordinari (non solo sul campo ma anche nei rapporti umani con i suoi giocatori) mantenendo intatto uno stile di comunicazione e una immagine che sono il meglio che questa squadra possa chiedere. Per me Allegri ha tutte le carte in regola per diventare il numero uno assoluto. E vorrei che questo accadesse con noi. Non parlo di moduli e di tattica prima di tutto perché sono il meno indicato di tutta la redazione per farlo, e poi perché anche quest’anno le parole chiave sono equilibrio, resilienza e duttilità. Non sarà secondo me un modulo particolare a decidere la stagione della Juventus, anche se inevitabilmente, a fine anno, riconosceremo una struttura comune alle varie soluzioni proposte dall’allenatore.

Dimitri Cimolato
La Juve è partita con l’intento di proseguire sulla falsariga della seconda parte della stagione scorsa e a causa della condizione fisica non brillante dei primi mesi, e di Mandzukic in particolare che è fondamentale per quell’assetto, ha subito troppo e Allegri ha giustamente cambiato.
Ogni stagione con Max ha avuto un percorso diverso e il ritorno al centrocampo a 3 credo sia definitivo, con il centrocampo a 2 usato come arma tattica a gara in corso.
La particolarità di quest’anno è il continuo cambiamento dell’11 nei primi quattro mesi e ora che si è trovata un’alchimia vincente in partite pesanti e difficili penso che si continui su questa strada; il turnover sarà effettuato in base alla forma del momento soprattutto nel trio d’attacco.

Salvador Righi
Allegri si sta dimostrando per l’ennesima volta un allenatore molto intelligente, pragmatico e anche duttile: sa che in primis alla Juve conta il risultato, quindi non si vergogna di portare via 3 punti anche giocando male, in compenso non si fa problemi a cambiare schemi e moduli in base ai giocatori che si trova a disposizione e anche nella gestione dei giocatori sa come usare il bastone e la carota con un gruppo sempre più pieno di “primedonne” e con molti meno “gregari” rispetto a qualche anno fa.
Dimenticavo che ora, dopo le solite sbandate di inizio stagione, la squadra dovrebbe aver trovato la retta via, restando anche in competizione su tutti e tre i fronti.
Sul modulo non vorrei dire fesserie, ma forse le dirò perché non sono un esperto di tattica, ma quello ad albero di Natale mi sembra molto efficace: un centrocampo a 3, con Matuidi a fare il lavoro sporco, favorisce molto Pjanić, diventato ormai l’elemento imprescindibile della squadra. Sulla formazione tipo non saprei, quest’anno finalmente abbiamo l’imbarazzo della scelta in fatto di qualità e lo si è visto a Cagliari, quando un infortunato Dybala è uscito facendo entrare Douglas Costa.

Stefano Moscarda
Il lavoro di Allegri finora è stato ottimo. Ancora una volta ha cambiato la disposizione tattica inziale, dimostrando grande flessibilità, per ottimizzare la rosa a disposizione.
Non ho un 11 preferito: purché sia funzionale ad ottenere la vittoria, per me potrebbe giocare pure il magazziniere. Se però devo proprio deciderne 11, la formazione iniziale potrebbe essere questa: Szczęsny; Alex Sandro, Chiellini, Benatia, De Sciglio; Matuidi, Pjanic, Khedira; Mandzukic, Higuain, Dybala. Detto questo, lascio volentieri la patata bollente ad Allegri. Quest’anno la rosa è ricca di campioni e consente diverse soluzioni tattiche; incastrare tutti i pezzi del puzzle si preannuncia più difficile del solito.

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