Sotto il diluvio di Genova una rete di Carlitos Tevez permette alla Juventus di uscire vittoriosa dal catino di Marassi e di incamerare i primi tre punti della stagione.
Esordio complicato per la banda Conte, che si trova a fronteggiare un avversario molto ben messo in campo, grintoso e compatto nell’arco dei 90 minuti. Il tecnico pugliese conferma la formazione che ha schiantato la Lazio, con il solo Pogba al posto di Marchisio, mentre Delio Rossi si affida al pressing di Obiang e Krsticic e agli spunti di Eder e Gabbiadini.
La Juve parte in maniera brillante, con Vucinic e Tevez abili a mordere le caviglie dei difensori doriani e a duettare nello stretto: ne nasce subito una bella azione che libera Pirlo alla conclusione, insidiosa ma centrale, con Da Costa attento a smanacciare in angolo.
La Sampdoria gradualmente prende le misure all’attacco bianconero, abbassa la linea di difesa ed intasa gli spazi, provando qualche ripartenza: da segnalare un numero favoloso sulla linea di fondo di Gabbiadini che costringe Chiellini ad un rischiosissimo fallo dal limite dell’area.
A complicare la manovra juventina ci si mette anche una pioggia sempre più battente: il giro palla diventa più lento e macchinoso, ma arrivano comunque due ottime occasioni da gol, con un colpo di testa da distanza ravvicinata di Asamoah e con una fulminea conclusione di Tevez dopo una ripartenza veloce orchestrata da Vucinic.
L’intensità della partita si mantiene alta per tutto il primo tempo, ma il grande ordine tattico della Samp non permette al gioco di svilupparsi in maniera ariosa come visto a lunghi tratti in Supercoppa.
Si va a riposo sullo 0-0.
Nella ripresa la Juve sfodera il colpo del ko grazie ad un’azione corale orchestrata da quattro dei suoi uomini più talentuosi: Vucinic protegge palla al limite, gira per Vidal che pesca in profondità Pogba in area di rigore: il francese mantiene la testa alta e appoggia a Tevez per il più facile dei tap in.
Per il centrocampista cileno in particolare questo è l’unico lampo di una partita giocata in maniera insolitamente sonnacchiosa, ma per giocatori di questo livello può bastare una sola giocata per spostare gli equilibri di un match, mentre Pogba fa registrare la solita prestazione tutta intensità e raffinatezza
Dopo il gol si rivede in campo il leit motiv della stagione passata: squadra quadratissima, pochissime occasioni concesse agli avversari (gol di Costa in netto fuorigioco, cross pericoloso di Eder sventato dal solito monumentale Barzagli e sventola a lato di Obiang) e possesso palla gestito in assoluta tranquillità: i minuti scorrono verso il novantesimo senza squilli particolari da una parte e dall’altra, fatta eccezione per il rosso a Castellini (entrataccia pericolosa su Lichtsteiner) e per il debutto di Llorente.
La Juve esce quindi da un campo molto complicato con 3 punti, già fondamentali in vista della impegnativa doppietta Lazio-Inter delle prossime due giornate: la brillantezza dei giorni migliori è ancora lontana, ma la squadra gioca con certezza nei propri mezzi e non si lascia mai prendere dall’affanno e di conseguenza forza pochissime giocate.
Il gol è frutto di una grande giocata collettiva scaturita dall’eccezionale talento individuale a disposizione di Conte, che sembra aver trovato in Tevez il giocatore in grado di dialogare attivamente con il centrocampo ma nel contempo capace di farsi trovare pronto sottoporta (fermo restando che l’Apache troverà la sua vera dimensione dopo un rodaggio di più partite)
Il reparto difensivo fa registrare la consueta sincronia: Chiellini soffre a tratti nel primo tempo l’intraprendenza di Gabbiadini, ma una volta prese le misure si fa notare per il perfetto timing di chiusure in coppia con Barzagli, attentissimo come al solito anche nelle situazioni più delicate. Buona partita anche di Asamoah, estremamente preciso nelle diagonali
La sfida al campionato è lanciata, con la consapevolezza dei forti…
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