I tanti 1-0 del passato facevano schifo a molti, perché denotavano la scarsa propensione della Juve a un gioco “europeo” (definizione che mi fa sorridere ogni volta): “Ma che schifo, che volgarità, che spreco di talento!”
In tanti storcevano il naso quando si faceva notare, noi poveri esponenti del Tardo Impero, che il gioco del calcio è fatto da due fasi. Una si svolge quando la palla ce l’hai tu, l’altra quando l’amata sfera è in possesso a quegli altri. Saper fare bene entrambe è il segreto del giocare bene, argomento sviscerato alla perfezione in questo articolo, la cui epitome è: “Giocar bene”, al contrario del “bel gioco”, non ha nulla a che vedere con l’estetica, ma solo con la pragmatica: una squadra gioca bene se crea tante occasioni da gol e ne concede poche.”
Ne concede poche.
9 gol subiti in 3 partite.
In 2 di queste eravamo avanti 2-0 e la squadra ha smesso di giocare bene, lasciando buchi clamorosi in difesa. Spazi in cui gli avversari hanno fatto il bello e il cattivo tempo, trovando inserimenti e trame di passaggio come fossero allenamenti con le sagome al posto di persone in carne e ossa.
Sagome. In quei frangenti i giocatori della Juve sono paragonabili a delle sagome.
Ieri il Sassuolo ha mostrato tutto il repertorio fatto vedere in questi anni di gestione De Zerbi: trame efficaci e veloci in fase offensiva e fase difensiva imbarazzante. La Juve ha giocato a specchio, forse per educazione e rispetto verso i padroni di casa, adeguandosi al canovaccio e imitando gli avversari. Il risultato è che abbiamo assistito al festival dell’ignoranza calcistica. Squadre spesso allungate, distanze enormi tra i reparti, errori e orrori in fase di impostazione.
Una gita al luna park, tra un giro sulle montagne russe, uno nella caverna degli orrori, una burla tra amici e il solito scherzo allo scemo della compagnia.
La partita poteva finire in qualsiasi modo, le reti sono state persino poche e la colpa (o il merito fate voi) è tutta bianconera: Szczesny ha salvato il risultato con almeno 4 parate fantastiche mentre Ronaldo ha sprecato un paio di occasioni che gridano vendetta, degli errori inspiegabili per uno come lui; sintomo che è ancora in fase di rodaggio per il finale di stagione. Speriamo che la Juve sia ancora in corsa per la Champions quando lui tornerà ai suoi standard.
Potremmo parlare delle scelte di Sarri, del rischiare Chiellini, del panchinare Dybala, delle sue sostituzioni fatte con la carta carbone, dell’inutilità di Bernardeschi e Douglas Costa, ma sono argomenti che rischiano di stufare, sono già inflazionati. Meglio andare a comprare lo zucchero filato.
Col pareggio della Lazio, stasera potrebbe di nuovo cambiare l’occupante del secondo posto. Salvo sorprese avremo l’Inter a 6 punti ma con solo 5 partite da disputare, gli scontri diretti a nostro favore e un calendario che non dovrebbe nascondere particolari insidie. La Lazio di questi tempi è messa peggio della Juve; Samp, Udinese e Cagliari non dovrebbero più avere molto da chiedere al campionato; la Roma all’ultima giornata spero costituisca una gita di piacere per i ragazzi della Under e della Primavera…
Questo finale di stagione ricorda una di quelle tappe del Giro d’Italia tutta in pianura, messa lì per i velocisti. Nella terza settimana di corsa, capita che il gruppo, provato dalla fatica, lasci troppa strada al fuggitivo. Ecco, la Juve è quel fuggitivo che prova a staccare tutti per evitare la volata, è all’ultimo chilometro con un discreto margine. Davide Cassani commenta: “Se ha ancora fiato non lo prendono più, gli hanno lasciato troppo vantaggio.”
La Juve ha ancora fiato?