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Sneijder e la definizione di opportunità di mercato

VIAGGIO NELLA CRISI PROFONDA DEL GALATASARAY E DEL CALCIO TURCO.

In questi giorni rimbalzano sui quotidiani sportivi le voci che accostano la stella olandese del Galatasaray alla Juventus. Più nel dettaglio a spingere verso l’esito favorevole la trattativa sarebbe lo “scenario di crisi” in cui versa lo storico club turco alle prese con difficoltà così pressanti da dover mettere sul mercato la stella della squadra, a prezzi da saldo. A questo scenario va in fretta collegato quello che è stato il mantra dell’a.d. bianconero in tema di mercato: “cogliere le opportunità che il mercato offre“.

L’opportunità del mercato invernale ha il nome di Wesley Sneijder.

Capire i motivi che hanno portato Marotta a fiutare l’affare in Turchia è molto importante per seguire l’evolvere della trattativa tra Juventus e Galatasaray.

UN SEGNO DELLA CRISI. L’11 Giugno 2014 Roberto Mancini chiude consensualmente il rapporto con il Galatasaray in virtù di un imminente ridimensionamento del club secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa. Le parole con cui il tecnico commenta l’addio sono sibilline: “Comunico la decisione di terminare la mia esperienza al Galatasaray: con il Club abbiamo consensualmente stabilito di sciogliere il rapporto di lavoro. Come allenatore comprendo le esigenze del mio Club. Quando ho accettato l’incarico di tecnico del Gala gli obiettivi erano diversi“.
Mancini si libera dal Galatasaray rinunciando ad un contratto di 3,5 milioni di euro a salire a 4,5 milioni nella stagione 2014/2015 e 2015/2016.

L’11 Luglio 2014 Cesare Prandelli approda con un biennale da 2,1 milioni di euro più bonus, lascia il club durante la stessa stagione sportiva dopo un esonero per le deludenti prestazioni (così motiva l’esonero la stampa turca). In realtà i dissapori tra tecnico e società erano evidenti già prima dell’eliminazione dalle competizioni europee. Prima dell’esonero queste le dichiarazioni alla stampa del tecnico italiano: “Il nostro ex Presidente (dimissionario, ndr) mi ha convinto proponendomi un progetto importante e innovativo per competere con i migliori club d’Europa]…[Dopo aver avviato alcune operazioni di mercato come Pato, Ibarbo, Doria, Balanta, Marcelo e Douglas, abbiamo cominciare a trattare il trasferimento di Campbell e Song. Volevamo acquistare almeno due di questi giocatori. successivamente, mi è stato comunicato]…[che non avevamo abbastanza soldi per queste operazioni. Il Presidente ha continuato a proporre alcuni nomi, dicendo che i problemi sarebbero stati superati. Sapete tutti quello che è successo dopo (non è arrivato nessun calciatore promesso, ndr)”.
Altra grana per Prandelli oltre l’esonero è il mancato pagamento da parte del Galatasaray dei 5 mesi lavorativi e con lui l’intero staff.

Il successore dell’allenatore italiano è stato Hamzaoğlu, tecnico turco ingaggiato per 400.000 euro fino al termine della stagione. Come si può notare il Galatasaray in pochi mesi ha affrontato un taglio drastico palesando un chiaro ridimensionamento.

LA CRISI SOCIETARIA E LA VIOLAZIONE DEL FAIR PLAY FINANZIARIO. Nella primavera 2013, il presidente in carica del Galatasaray dichiarava che il club aveva fortissimi problemi economici, 328 milioni di dollari di debiti di cui 78 milioni in scadenza nel breve-periodo aggiungendo che se avesse conosciuto la “vera” situazione finanziaria del club non avrebbe mai assunto l’incarico. Parole forti con un risvolto soprattutto politico, infatti il club aveva precedentemente annunciato l’intenzione di ricorrere ad una ricapitalizzazione di 98 milioni di dollari tramite l’emissione di nuove azioni ostacolata però dall’autorità di vigilanza. In passato se il Galatasaray ha potuto far fronte alle necessità economiche l’ha fatto tramite ricapitalizzazioni effettuate, l’ultima nel 2011 (Fpf permettendo) di 50 milioni di dollari, tramite emissioni di nuove azioni. L’ultima ricapitalizzazione però aveva diluito il valore delle partecipazioni degli azionisti di riferimento in maniera preoccupante e sospetta rendendo ancora più controversa la situazione, in conseguenza furono allontanati dal Capital Markets Board – autorità di controllo e supervisione sotto lo stretto controllo del Ministero delle Finanze – i responsabili che avevano permesso l’operazione di ricapitalizzazione.

Alle contemporanee difficoltà societarie, nella stagione 2011/2012 il Galatasaray ha chiuso in passivo con un risultato prima delle imposte pari a 15,7 milioni di euro esprimendo una situazione di squilibrio economico con un patrimonio netto negativo per 109,5 milioni di euro. Riprendendo le conclusioni fatte da Luca Marotta al termine del bilancio 2012: “Ai fini del Fair Play Finanziario, se considerassimo conformi al “fair value” i ricavi con le parti correlate, potrebbe essere tollerata, per l’esercizio 2012/13, anche una perdita di poco inferiore ai 30 milioni di euro“.

Tutto questo cosa comporta? Una scelta ambiziosa, rafforzare il club attraverso un mercato importante per aumentare i ricavi, stabilizzare la presenza in Champions del Galatasaray e così far fronte alle necessità economiche del club. La finestra estiva ed invernale porta al Galatasary grandi nomi con operazioni dispendiose, come lo stesso Sneijder e Drogba (non a caso la scelta del club ricade su giocatori con ingaggi elevati e cartellini ridotti, sfruttando la legge “che agevola” la polisportiva del Galatasaray con una tassazione del 15%).

I dati sono espressi in migliaia di lire turche. Il cambio varia nell'anno di riferimento. I dati sono espressi in migliaia di lire turche. Il cambio varia nell’anno di riferimento.

La stagione 2012/2013 si conclude con un risultato incoraggiante dal punto di vista dei ricavi e dell’incidenza del costo del personale ma i conti del club non migliorano chiudendo in perdita per poco più di 40 milioni di euro. Come in precedenza riportato ai fini del fair play finanziario la perdita supera la soglia cumulata e fa scattare il campanello d’allarme così il club entra sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa.

I controlli del CFCB portano alla sanzioni (dietro patteggiamento) così come previste dalla normativa sul Fpf. In tal caso:

– rispetto dei parametri del Fpf entro la stagione 2015/2016 (triennio 2012-2015)

– divieto di aumentare i costi del personale fino al 2015-16

una multa di 200’000 euro trattenuta sugli introiti derivanti dalla partecipazione a competizioni europee
Fpf Galatasaray

La stagione successiva (2013/2014) si chiude per il Galatasaray però ancora con una perdita netta di 41,4 milioni di euro peggiorando la situazione.
Nel frattempo il Galatasaray ha orchestrato una serie intrigata di operazioni straordinarie con parte correlata (Galatasaray Spor Kulübü) prima riguardante lo stadio, poi mediante la conversione parziale del debito con correlata Galatasaray Spor Kulübü in capitale sociale (tutto ciò ha anche reso incomparabili i valori di bilancio del 2013/2014 a causa di una diversa riclassificazione con il precedente triennio) e riportato “quasi allo zero” il patrimonio netto: -5,5 milioni di euro (recuperando dall’iniziale negativo di 109,5 e assorbendo le perdite maturate).
Nella nuova struttura il rapporto tra costo del personale e ricavi è salito al 93%.

L’esercizio appena concluso evidenzia come il Galatasaray dall’ultimo controllo sul Fpf non abbia fatto nulla per migliorare l’attuale situazione e il risultato promesso alla precedente sanzione è improbabile (secondo le stime di Luca Marotta il bilancio dovrebbe chiudersi con un risultato positivo di 35 milioni), ciò comporterà sicuramente ulteriori sanzioni dall’Uefa.

In definitiva il Galatasaray vive una difficile situazione economica necessitando tra l’altro di una “reale” ricapitalizzazione che permetterebbe al club anche di porre rimedio agli squilibri finanziari del club.
Quindi le voci che volevano un forte ridimensionamento del club sono tutt’altro che infondate e Sneijder rappresenta il controsenso della situazione vissuta dal club turco che ha deciso di affrontare la crisi economica scommettendo sull’aumento del fatturato. E’ chiaro come il giocatore sia un lusso non sostenibile per le casse del club.

SNEIJDER. Acquistato nel Gennaio 2013 per una cifra di 7,5 milioni di euro (non è in mio possesso l’effettivo esborso della società turca in quanto nei bilanci pubblicati non si fa riferimento al dettaglio del singolo calciatore) Sneijder ha un valore residuo approssimativo di 3,2 milioni di euro, cifra sotto la quale la società turca realizzerebbe una minusvalenza (ipotesi da scartare).

Per quanto riguardo il peso elevato di Sneijder sulle casse del Galatasaray per la componente salariale (5,5 milioni di euro netti bonus compresi) entrano in gioco due fattori di seguito elencati che rendono la vendita ancor più una esigenza oltre alle già citate pessime acque in cui i turchi si muovono:

– la svalutazione della lira turca
– la fine della Flat Tax per gli sportivi

Cambio Eur Try

IL PROBLEMA DEL CAMBIO. Come emerso dalla lettura il Galatasaray opera con un sistema monetario diverso dal nostro. La lira turca negli ultimi 2 anni ha subito una consistente svalutazione portando difficoltà nell’onorare i contratti stipulati con giocatori non Turchi e nel pagamento degli interessi passivi ammontati nell’ultimo esercizio complessivamente a 23 milioni.

Alla stipula del contratto di Sneijder il cambio Lira Turca/Euro era di 0,42553 mentre al 2 Gennaio si è assestato a 0,35526 con una svalutazione nei confronti dell’euro del 16,5%.

Questo ha reso lo stipendio di Sneijder per le casse turche un impegno dal momento dell’acquisto certamente superiore. In questo senso a farne le spese potrebbe essere non il solo olandese ma tutti quei calciatori che hanno con il club stipulato un contratto in valuta estera.

*

LA POLITICA TOGLIE I PRIVILEGI. Come si può intuire anche in Turchia il calcio ha i proprio intrecci con la politica e i recenti scandali nel campionato turco (partite truccate) hanno portato ad una dura reazione del governo locale. In particolare il ministro delle finanze turco Mehmet Simsek in una intervista riportata da Bloomberg.com annuncia che a breve la Flat Tax del 15% sparirà e così i club saranno costretti ad adeguarsi agli standard fiscali del paese: 35%.

Un colpo durissimo per l’intero sistema calcistico turco commentato così commentato da uno degli agenti di calciatori più potenti del paese Caliskan: “Even under current conditions, Turkish clubs are on the verge of bankruptcy. If the taxes are increased immediately, I think they will definitely go bust” e da Erdil Arpaci ex d.g. del Besiktas ora agente: “The clubs’ fiscal situation is already very bad and they’re still spending huge amounts on foreign players“.

L’eventuale cambio di regime fiscale sarebbe comunque soltanto una parte della manovra di pulizia che il governo turco si appresta a portare nel mondo sportivo, come lo stesso ministro Simsek afferma l’obiettivo è scavare a fondo e portare trasparenza nei bilanci della squadre di calcio e fermare il riciclaggio di denaro sporco o altre questioni tuttora poco chiare.

RIFLESSIONE CONCLUSIVA. Ho voluto scrivere questo lungo articolo e toccare una serie di problematiche fiscali, monetarie e di bilancio per capire meglio la trattativa che imporrà secondo logica la dirigenza bianconera. E’ chiaro che per i fattori in precedenza illustrati il Galatasaray ha poca forza contrattuale nella trattativa e un accordo anticipato con il calciatore permetterebbe di far leva sulla resistenza di facciata del club turco. Il gioco al ribasso e la pazienza mai come in questo caso saranno armi a favore del club bianconero forte della “scomoda posizione” del Galatasaray trincerato dietro la clausola da 20 milioni di euro. E’ fatto noto che nel calciomercato i fattori determinanti siano molteplici e a volte ben nascosti nelle trame societarie, nei nomi dei procuratori, nei contratti di sponsorizzazione ecc.

* non è da escludere che il Galatasaray abbia effettuato delle operazioni di copertura sui flussi di cassa in valuta estera e un mio controllo diretto nei bilanci pubblicati dal Galatasaray in lingua turca non è stato possibile. In ogni caso tutti i mezzi di informazione anche stranieri e lo stesso Luca Marotta dal quale ho tratto le informazioni sul bilancio non riportano alcun riferimento in materia.

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