Celebrate le esequie della Juve in seguito al sorteggio dei quarti di Champions da parte di moltissimi addetti ai lavori e tifosi bianconeri, cerchiamo, nei limiti del possibile, di comprendere ciò che è accaduto a Nyon e cosa ci aspetta da qui a tre settimane.
Posto che poteva andarci decisamente meglio (e grazie al ca…rro), posto altresì che servirà un’impresa titanica per accedere alle semifinali, è evidente che fasciarsi la testa già da ora, senza nemmeno essere scesi in campo, non ha alcun senso e rischia soltanto di non far godere appieno la sfida che si andrà ad affrontare.
Sorvolando sul valore dell’avversario a cui dev’essere riconosciuto, giocoforza, il favore del pronostico, analizziamo alcuni punti in maniera razionale.
- Barcellona “preferibile” in gara secca o nel doppio confronto? Da più parti si è detto “meglio affrontarli nella partita singola che sulla distanza dei 180 minuti, perché, nel secondo caso, non hai scampo”. A modestissimo parere di chi scrive, trattasi di una considerazione meramente teorica quando hai di fronte una corazzata del genere. Peraltro, proprio noi a Berlino avemmo la prova (almeno nel primo tempo) che, se sono in serata di grazia, ti fanno girare a vuoto anche nel match singolo.
- Andata in casa: vantaggio o svantaggio? Atteso che molto difficilmente rivedremo i catalani subire un’imbarcata stile Parco dei Principi, giocare la prima in casa può essere un (piccolo) vantaggio per la considerazione che gli (molto) eventuali supplementari si giocherebbero al Camp Nou, con tutto ciò che ne potrebbe derivare in caso di reti realizzate nell’extra-time.
- Era meglio incontrare una squadra di livello pari o inferiore al nostro? Eccolo il grande dilemma di questi giorni; sgomberato il campo dal luogo comune trito e ritrito “se vuoi arrivare alla fine prima o poi le devi incontrare tutte”, al riguardo si impone un’osservazione essenziale. Si parla tanto di dover crescere a livello internazionale, di acquisire maggior appeal e considerazione agli occhi dei top clubs europei; poi, però, si spera di pescare il Leicester della situazione perché “meglio così”. Delle due, l’una: se si vuol (realmente) fare il salto di qualità allora occorre scontrarsi con i più forti, altrimenti teniamoci il contentino di un percorso non troppo impegnativo, festeggiando un secondo posto “a testa alta” perché in finale ci tremeranno le gambe al cospetto di un avversario più forte.
- La finale del 2015 peserà sulla testa di chi c’era? È indubbio che l’aspetto mentale conterà tantissimo ed è il profilo su cui mister Allegri dovrà lavorare maggiormente. Scrollarsi di dosso le ombre di quella sera e giocare a mente completamente libera sarebbe già un ottimo punto di partenza.
Non essendo visionari, siamo perfettamente consapevoli che la Juve ha più possibilità di uscire che di andare avanti, ma siamo altrettanto consci che la squadra disponga di una rosa altamente competitiva e abbia raggiunto la maturità sulla propria forza che le consentiranno di giocarsi appieno le proprie chances di successo.
Da più parti, nelle ultime ore, ci si è affrettati a dire che “non è più il Barcellona stellare che abbiamo conosciuto in questi anni“; sarà, ma è pur sempre reduce da una rimonta storica che soltanto loro potevano portare a termine.
Ultimo appunto di carattere personale: il Barcellona è certamente più forte della Juve, più abituato a questo genere di sfide e magari ci eliminerà, ma preferisco sempre giocarle tali partite piuttosto che guardare le altre davanti alla TV.
E poi, siamo sicuri che dall’altra parte abbiano esultato all’apertura del bussolotto contenente il nome della Juventus?
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