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Super sfida al Real in un girone che non deve far paura

Un destino comune che intreccia due tra le più grandi squadre del calcio mondiale: il sorteggio odierno al Grimaldi Forum ha messo insieme per l’ennesima volta Juve e Real Madrid, nel segno di una rivalità europea che si fa sempre più radicata.

La sfida alle merengues sarà il vero piatto forte del girone B, che ha riservato ai bianconeri anche il confronto infuocato con il Galatasaray dell’ex Felipe Melo e il ritorno dopo un anno nel gelido teatro del Parken Stadion per affrontare il Copenaghen.

Un girone che si presenta di difficoltà media, ideale per mantenere alta la concentrazione ma non gravato dallo stress di quattro super big match. Il rischio è stato grande: essendo la Juve sorteggiata nello stesso pool del Bayern ha evitato di default un pericoloso incrocio con il Borussia, ma ha rischiato fortemente di vedersi appioppare il Manchester City, finito con sorteggio cieco nel gruppo D dei campioni in carica (e con un solo altro gruppo aperto, proprio il B).

Tutti i riflettori saranno ovviamente puntati sul doppio confronto con i Blancos di Carletto Ancelotti: la squadra ha bisogno di pochissime presentazioni, specialmente dopo un’estate dove hanno ricominciato a fare spese folli, dall’acquisto record di Bale, fino alle costosissime acquisizioni dei giovani talenti Isco e Illaramendi, che si sono aggiunte ad un pacchetto offensivo dotato di stoccatori del calibro di Cristiano Ronaldo e Karim Benzema.

Un grande test per tutta la Juventus, ma soprattutto per il reparto difensivo di Conte che dovrà vedersela contro un attacco dalla spaventosa potenza di fuoco: se il trio Barzaglia-Bonucci-Chiellini, coadiuvato dal grande lavoro di filtraggio di gente come Vidal e Pogba, sarà all’altezza delle grandi prestazioni mostrate in campo nazionale, allora è lecito pensare ad un confronto decisamente equilibrato, con in palio il primo posto del girone.

Il pacchetto centrale di centrocampo e di difesa degli spagnoli sembra infatti un gradino sotto quello bianconero e la grande esperienza portata da Tevez e Llorente (uno che il Real lo ha già colpito) potrebbe fare la differenza.

Si annuncia comunque una sfida molto più incerta di quella vista contro il Bayern Monaco lo scorso anno.

Il Galatasaray è la mina vagante del gruppo: storicamente temibili in casa ( dove nei precedenti confronti la Juve ha raccolto un pareggio e una secca sconfitta), fanno affidamento sull’esperienza e sul talento della coppia Sneijder-Drogba. Con tutta probabilità mancherà però l’apporto in zona gol di Burak Yilmaz, in procinto di vestire il biancoceleste della Lazio.

Al pari del Real Madrid, difesa e centrocampo non sono all’altezza del reparto offensivo: sarà fondamentale reggere l’urto e la grinta con la quale si esprimeranno ad Instanbul e non farsi intimorire dall’urlo dei 50.000 della Turk Telekom Arena.

Conte e i suoi ragazzi sembrano però avere le spalle larghe per sopportare qualsiasi difficoltà ambientale: il gap tecnico a favore dei bianconeri è importante e nel complesso il Galatasaray sembra meno completo dello Shakhtar affrontato nella passata stagione: da rispettare, ma da affrontare con la consapevolezza di essere più forti.

Chiude il girone il Copenaghen: dopo il Nordsjaelland ci sarà un’ulteriore trasferta in Danimarca.

Nella quarta fascia l’unico rischio concreto sembrava rappresentato dalla Real Sociedad (anche se il Viktoria Plzen poteva a suo modo essere fastidioso), evitati i baschi per effetto dell’accoppiamento con il Real Madrid, il livello era sostanzialmente assestato verso il basso.

Per i danesi sembra infatti ormai un lontano ricordo l’epoca d’oro di qualche anno fa che li portò fino agli ottavi contro il Chelsea: nella rosa non spicca nessun elemento in particolare, a parte la vecchia conoscenza Olof Mellberg (e sarà un piacere rivederlo a Torino).

Lo zoppicante avvio in Superligaen (zero vittorie in 6 partite e penultimo posto davanti al Brondby) sembra inquadrare la compagine del leone come l’autentico materasso del gruppo B: le uniche difficoltà potrebbero arrivare dal rigido clima danese o da un atteggiamento ultradifensivo, teso a portare a casa almeno un punto di prestigio (ma in Serie A la Juve ci ha fatto l’abitudine..).

In sostanza un gruppo all’insegna del “poteva andare meglio, ma poteva andare molto peggio”: il Real è un avversario più duro del Chelsea di Di Matteo, ma una Juve al meglio delle sue possibilità dovrebbe giocarsi esclusivamente i primi due posti del girone, avendo incamerato la giusta esperienza nella stagione passata

Sei sfide da vivere con passione e con il fiato in gola, per provare a spiccare il volo verso la definitiva “reunion” con le big del calcio europeo…

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