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Torino – Juve 2-1: la legge dei grandi numeri

Venti lunghissimi anni dall’ultima vittoria del Torino sulla Juventus. Venti lunghissimi anni per assistere a un bel match tra le due squadre di Torino, se visto da occhi neutrali. Venti lunghissimi anni per perdere il derby della Mole più inutile della storia del calcio. Più di un secolo per vedere per la prima volta in assoluto due pullman girare per le vie di Torino a fine stagione: uno nostro e uno loro.

La Juventus perde così il suo primo derby dopo tanto tempo, immeritatamente. La partita giocata non è stata sicuramente perfetta, ma una vittoria della squadra in testa alla classifica sarebbe stata giusta. Allegri va di 4-3-1-2 proponendo Ogbonna, Padoin, Sturaro e Matri come novità, dando continuità a Pirlo e rinunciando allo squalificato Marchisio. I ritmi non sono altissimi, ma neanche bassi come ci si poteva attendere, prevedendo una partita più tattica. I bianconeri hanno due buonissime opportunità per passare in vantaggio: prima Pirlo imbecca splendidamente Matri in area di rigore, stop e tiro alto, ma forse viene ostacolato irregolarmente; poi è Pereyra che recupera un pallone sulla destra e mette in mezzo per lo stesso Matri, anticipato. Il Torino prova di tanto in tanto a costruire gioco, ma le difficoltà create alla difesa avversaria sono pochissime. Al minuto 35 Gazzi controlla un pallone al limite della propria area di rigore, si fionda Matri per recuperarlo e finisce per subire fallo. Calcio di punizione, alla battuta Pirlo. Il numero 21 calcia in maniera perfetta e porta in vantaggio la Juventus, mettendola sotto la traversa.

I minuti che susseguono il goal sono molto calmi, con la Vecchia Signora che gestisce benissimo il vantaggio rischiando praticamente nulla. Al minuto 45 però un pallone calciato in profondità rimbalza a tradimento avvantaggiando Quagliarella su Bonucci; l’ex-attaccante della Juventus sterza un’altra volta e salta ancora il numero 19 bianconero, ingenuo a concedergli spazio. Palla a Darmian, l’esterno del Torino controlla malissimo, ma è un controllo così osceno che taglia fuori praticamente tutta la difesa della Juventus: Pirlo aspetta l’intervento di portiere e difensori centrali; Ogbonna rimane a guardare pensando che i suoi compagni di reparto controllino la situazione; Lichtsteiner rimane abbracciato a Maxi Lopez allontanandosi dal pallone; Bonucci pensando a un tiro di Darmian si avvia sulla linea per proteggere le spalle di Buffon; lo stesso numero 1 bianconero si aspetta una spazzata ignorante da qualche compagno e parte troppo tardi; situazione assurda, Darmian si trova tutto solo in area di rigore e batte facilmente a rete. Pareggio.

Non c’è tempo per reagire, il primo tempo è finito. Alla ripresa, col risultato di parità, la Juventus può continuare a gestire il match senza troppa difficoltà, provando a risultare minacciosa. Altro calcio di punizione, stavolta siamo più lontani, ma Pirlo può calciare direttamente in porta. Punizione simile a quella con il Monaco e stessa sorte. Palo numero uno. Sull’azione successiva del Torino, El Kaddouri è bravo a servire Darmian sulla sinistra che mette il pallone in mezzo, difensori bianconeri anticipati e Quagliarella lascia il segno, non esultando. Seconda squadra di Torino in vantaggio, in maniera alquanto immeritata.

La Juventus non ci sta, vuole almeno pareggiare la gara e lo meriterebbe. Esce Morata, entra Tevez. Pereyra crossa per Vidal, colpo di testa fuori di poco. Altro colpo di testa, stavolta è di Matri. Palo numero due. Ancora azione offensiva della Juventus, Matri sulla sinistra crossa, nessuno tocca il pallone e la sfera si stampa ancora sul… Palo numero tre. Pirlo, oggi fantastico, pennella un altro pallone sulla testa di Sturaro: colpo di testa del giovane centrocampista, ma Padelli è reattivo e riesce a respingere, anche se il pallone poteva e doveva essere colpito meglio. Gli ultimi minuti sono un assalto, sicuramente diverso da quello che abbiamo potuto osservare con Cesena e Parma al ritorno, o Sassuolo e Sampdoria all’andata.

Il match però finisce e il derby va al Torino, con la Juventus che torna a casa senza nessun punto seppure ne meritasse almeno uno. Mercoledì arriverà la Fiorentina allo Juventus Stadium e una nostra vittoria metterebbe praticamente fine al campionato. In caso contrario bisognerà fare ulteriori sforzi, dando per scontato che la partita di sabato prossimo verrà comunque “gestita” in vista della semifinale di Champions League contro il Real Madrid e che quindi si potrebbero ancora allungare i tempi per la certezza matematica dello scudetto numero 33. Una partita per volta. Piano, piano. Relax.

Fino alla fine…

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