

Il sottotitolo di questo articolo potrebbe essere: “Mascherano vice-Busquets, esperimento fallito.”
Il rebus tattico della vigilia viene risolto (si fa per dire) dal tecnico blaugrana inserendo il nazionale argentino davanti alla difesa, difesa schierata a 3 rinunciando a Jordi Alba per fare spazio ai centimetri di Mathieu sui calci piazzati, uno dei talloni d’Achille degli spagnoli, come vi abbiamo raccontato nell’ultima puntata di “Terzo Tempo J3S” domenica scorsa.
Andiamo a vedere, allora, come si è comportato il numero 14 catalano nelle situazioni di gioco più pericolose create dalla Juventus.
La partita è giocata, sin dai primi istanti, con un atteggiamento molto aggressivo da parte dei bianconeri che vanno a togliere tranquillità agli avversari già dal primo giro palla basso. La feroce aggressione porta subito i frutti sperati: al settimo la Juve è già in vantaggio.
Nel riguardare l’azione dell’1-0 abbiamo catturato due momenti, il primo è questo:
Ricevuta la palla da Khedira, Higuaín si gira e lancia magnificamente Cuadrado ma, volendo, avrebbe potuto servire l’imbucata a Dybala che si propone nello spazio.
E che spazio!
Queste situazioni, come vedremo, saranno il leitmotiv di tutto il primo tempo, enormi buchi lasciati dal Barcellona in cui la Juve si infila sempre con crudele perfezione.
In questo caso Umtiti esce su Higuaín con ritardo facendo un doppio danno: lasciare il tempo a Gonzalo di passare con libertà e creare il vuoto dietro di sé. Compito di coprire quel vuoto era di Mascherano che, però, vediamo abbondantemente in ritardo.
Non sarà l’unica volta.
Sul proseguimento dell’azione il Barcellona torna con 8 uomini a occupare l’area contro i soli 5 della Juve. Nonostante la notevole superiorità numerica osservate quanto spazio viene lasciato a Dybala che avrà tutto il tempo di stoppare la palla, girarsi e insaccare alla destra di Ter Stegen. Attorno a lui ci sono Piqué, Iniesta e Neymar.
Questo per sottolineare come siano stati proprio i celebrati campioni a tradire il Barcellona allo Juventus Stadium.
Facciamo un salto nel secondo tempo perché vogliamo mostrarvi come si è comportata la Juve in un frangente simile. Ne avevamo parlato domenica a “Terzo Tempo”, quando vi abbiamo mostrato un’azione della partita col Napoli e questa è la dimostrazione di quanto certi movimenti siano allenati.
Chiellini esce coi tempi giusti su Messi, ma il funambolo argentino riuscirà ugualmente a superarlo. Il punto però è un altro: l’avanzamento del compagno è coperto perfettamente da quella specie di robot travestito da umano a cui hanno dato il nome di Sami Khedira. Il risultato è che, nonostante lo scambio di posizioni, la Juve è comunque schierata con due linee per il 4-4-2 previsto in queste fasi di gioco!
Nonostante questi movimenti sincronici, però, Messi riesce a trovare lo spazio per l’assist a Suarez che, nota dolente di questa stagione, non è coperto alla perfezione da Bonucci:Invece di mettersi tra la palla e la porta, come da manuale, il nostro difensore resta di lato, lasciando all’attaccante uruguaiano il tempo di girarsi e calciare, costringendo Buffon al secondo miracolo della serata.
Chi ci segue sa che questi errori di marcatura non sono nuovi per Leonardo, quest’anno non sembra essere davvero la sua migliore annata. Intendiamoci, Bonucci è un signor giocatore ma è proprio dai campioni che si pretendono prestazioni all’altezza delle aspettative.
Torniamo al primo tempo e vediamo l’altro errore da matita blu commesso dalla nostra difesa, quello che ha costretto al primo grande intervento “san” Buffon.
Messi galleggia sulla trequarti e vede l’inserimento di Iniesta, l’unico dell’intera partita, per fortuna. Come si vede nel fermo-immagine, Dani Alves vede l’ex compagno scattare e compie la sua scelta, quella di seguirlo. Poi all’improvviso si ferma per girarsi (o per lasciarlo in fuorigioco) ma è troppo tardi perché il lancio è già partito ed è passato, non si capisce come, in mezzo a 3 juventini. L’indecisione del nostro brasiliano poteva costare cara: una volta deciso di seguire il taglio di Iniesta (aveva scelto anche i tempi giusti) doveva continuare la corsa.
Questi due, però, sono stati gli unici errori della organizzatissima fase di non possesso imbastita da Allegri, mentre quelli dei blaugrana non si contano soprattutto nel primo tempo, definito da Luis Enrique “un vero incubo.”
Sul ribaltamento di fronte del calcio d’angolo successivo alla parata di Buffon su Iniesta la Juve raddoppia.
In questa azione si vede tutta la differenza di atteggiamento tra le due squadre. Sono fuori schermo ma i 3 fenomeni del Barcellona tornano verso la loro porta con molta lentezza, lasciando i compagni in balia degli incursori avversari. Compagni che avrebbero tutta la necessità di essere aiutati, perché le scelte che compiono sono devastanti. Osserviamo, infatti, quanto spazio ha Pjanic davanti a sé, lasciato libero ancora una volta da Mascherano, con Rakitic e Iniesta anch’essi in ritardo, per non parlare di Mathieu. Lo stesso Piqué non pensa minimamente di ostacolare l’avversario. Il bosniaco ha tutto il tempo di scegliere al meglio l’utilizzo di quel pallone lanciando Mandzukic sulla sinistra nell’uno contro uno con Sergi Roberto.
Arrivato sul fondo, all’attaccante croato non sarà sembrato vero di servire Dybala che definire libero è un eufemismo. Mascherano non ha recuperato e nessuno degli altri difensori si preoccupa del numero 21 avversario che, sentitamente, ringrazia con la caramella del 2-0.
Come ci ha raccontato il giornalista di Fox Sports, Alvaro Von Richetti, nell’ultima puntata di J3SRadio, Dybala è entrato nel club dei giocatori desiderati dalle grandi squadre, Real e Barça su tutte, e il gioiello di Laguna Larga ha scelto la serata migliore per mostrare quello di cui è capace. Mentre scrivo, però, arriva l’ufficialità del rinnovo, il nuovo contratto scade nel 2022. Speriamo di averlo ancora tanti anni con noi perché il dolce sospetto che il ragazzo sia un papabile vincitore dei prossimi Palloni d’Oro è molto fondato.
Torniamo a martedì sera e ai 45′ da incubo per il Barcellona. Allo scadere della prima frazione ancora un episodio che mette a nudo tutti i problemi difensivi degli orfani di Busquets. Alex Sandro è raddoppiato da due avversari, ma alle sue spalle…
I commenti, a questo punto, paiono superflui.
All’intervallo Luis Enrique cerca di mettere una pezza al disastro della prima frazione cambiando modulo, togliendo Mathieu per un altro centrocampista, André Gomes. Il tecnico catalano deve essersi reso conto dell’attuale inadeguatezza di Mascherano a ricoprire il ruolo di Busquets. “El jefecito” pare aver dimenticato i movimenti da play maker basso e indossato definitivamente i panni del difensore; gli errori commessi l’altra sera ne sono una triste (per lui) conferma.
Questa mossa, però, si rivelerà altrettanto deleteria perché sarà proprio Mascherano a occuparsi di Chiellini sui calci d’angolo, col risultato che conosciamo.
Per chiudere questa breve analisi una curiosità, scoperta riguardando la partita e sfuggita ai più in diretta.
Sul calcio d’inizio del secondo tempo, nello scacchiere bianconero c’è qualcosa che non torna, il posizionamento dei 10 giocatori di movimento sembra strano.
A guardare bene si nota Chiellini che è sulla linea di centrocampo (!!!)
Al fischio dell’arbitro, Giorgione si attacca come un francobollo a Suarez, è di fronte a lui a pochi metri di distanza, fin da subito e i due ruzzoleranno a terra mentre l’azione si porta da tutt’altra parte. Il difensore toscano sembra voler ricordare a Suarez il legame di sangue instaurato tra loro in Uruguay-Italia del mondiale brasiliano nel 2014…
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