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Welcome to Juventus Mario Mandžukić

Mario Mandžukić è un attaccante croato di 187 centimetri nato il 21 maggio 1986 a Slavonski Brod, allora sotto il controllo politico della Ex-Jugoslavia. E’ un centravanti moderno, ben strutturato fisicamente, che ha nel colpo di testa la sua arma letale. Possiede anche un ottimo fiuto del gol, un carattere da lottatore in campo che gli è valso l’appellativo di Strassekaempfer (Street Fighter) affibbiatogli da Hasan ‘Brazzo’ Salihamidžić, come riporta Fantagazzetta, ed una discreta velocità, nonostante la stazza possente.

Dopo aver trascorso le giovanili nella squadra della sua città, il Nogometni Klub Marsonia, che veste le strisce bianconere proprio come la Juventus, Mandžukić sottoscrive il suo primo contratto tra i professionisti con la maglia della Nogometni Klub Zagabria. E’ l’estate del 2006. La prima stagione si conclude con nove presenze e tre gol realizzati di cui uno nella partita d’esordio ed uno nel derby contro i rivali più titolati della Dinamo Zagabria.

Nella stagione successiva, proprio questi ultimi notano i miglioramenti del centravanti croato e decidono di ingaggiarlo per l’annata 2007-08. Le pressioni e le aspettative nella Dinamo Zagabria sono molto diverse da quelle vissute nella realtà precedente: Mandžukić, perciò, è chiamato alla prima prova di maturità. Il club lotta per la vittoria del campionato da campione in carica ed è alla ricerca del terzo titolo consecutivo.

Il ragazzo non delude le aspettative: trentotto presenze e quattordici gol nel primo anno, vittoria del campionato, della Coppa e della Supercoppa di Croazia. In questa stagione realizza la sua prima doppietta in carriera ed anche i suoi primi gol nelle competizioni europee. La sconfitta per 5-3 subita contro il Werder Brema nel terzo turno dei preliminari di Champions retrocede la Dinamo Zagabria alla Coppa Uefa. Nella vittoria per 3-2 contro i lanceri olandesi dell’Ajax, il nome di Mandžukić compare per la prima volta in un tabellino europeo ed addirittura per una doppietta.

L’attaccante viene riconfermato anche per le due stagioni successive dove vincerà in entrambe il campionato, la Supercoppa per altre tre volte ed un’altra Coppa di Croazia. Nel 2008-09 realizza anche la sua prima tripletta in carriera e porta il bottino a 20 gol stagionali su 46 presenze totali. I suoi primi gol nei preliminari di Champions League non permetteranno però al club croato di accedere alla fase a gironi della competizione europea più importante.

La terza ed ultima stagione in Croazia, vede Mandžukić realizzare 17 gol su 38 presenze totali e dalla Germania arriva la chiamata del Wolfsburg, la squadra della Volkswagen. Mario saluta la Dinamo Zagabria con nove titoli nazionali vinti. Il club raggiunge lo storico traguardo di cinque scudetti consecutivi messi in bacheca e, ad oggi, toccherà quota dieci, vincendo tutti i campionati seguenti.

In Bassa Sassonia, con la maglia biancoverde, il croato trova ad aspettarlo Andrea Barzagli, Edin Džeko e Diego Ribas da Cunha. Rimarrà al Wolfsburg per due stagioni realizzando ventotto gol totali senza però vincere alcun titolo.

E’ l’estate del 2012 quando Karl-Heinze Rumenigge decide di portare Mandžukić in Baviera. Il croato veniva da un buonissimo Europeo in Ucraina-Polonia con tre gol realizzati ed il titolo di capocannoniere in coabitazione con altri attaccanti. Uno di questi tre gol viene realizzato proprio all’Italia nella gara finita 1-1.

Il feeling con Joseph ‘Jupp’ Heynckes è subito totale e la fiducia del tecnico viene ripagata completamente dall’attaccante: ventidue gol in quaranta presenze permettono ai tedeschi di realizzare il Treble, dominando in Germania ed in Europa. Il grandissimo stato di forma dell’attaccante croato gli ha permesso di scavalcare nella gerarchia della squadra un’istituzione del club come Mario Gomez.

Ai quarti di finale di quell’edizione di Champions League, la Juve di Conte si è trovata di fronte proprio la macchina da guerra bavarese e non ha potuto far nulla per contenere lo strapotere del Bayern. Nella gara allo Juventus Stadium, Mandžukić ha realizzato il gol che ha cancellato le residue speranze dei bianconeri di rimontare il passivo. In merito a quella partita Javi Martinez, suo compagno di squadra, ha detto, come riportato sempre da Fantagazzetta: “Contro la Juventus Mario ha fatto l’attaccante, il centrocampista ed il difensore”. Suo sarà anche il primo gol nella finalissima di Wembley contro i connazionali del Borussia Dortmund. Curiosamente, in quell’annata, il bomber croato correva per il titolo di capocannoniere con Robert Lewandowski. A precisa domanda sull’importanza di questa classifica, Mario ha risposto: “Segnare fa piacere, ma io voglio vincere tutto col Bayern”. Lo farà.

La stagione successiva, con Guardiola in panchina, l’attaccante croato non trova molto spazio e, a fine campionato, arriva la chiamata di Simeone che lo vuole all’Atletico Madrid per sostituire Diego Costa. Mandžukić lascia la Germania con cinque titoli nazionali vinti, da campione del mondo e con la Supercoppa Europea in bacheca.

Nella capitale madrilena, in una ridimensionata rivinicita della finale di Champions League 2014, vince subito la Supercoppa di Spagna realizzando il gol che piega le resistenze del Real Madrid. Con i colchoneros realizza dodici gol in campionato e cinque in Champions League, tre dei quali in nella gara contro l’Olympiacos.

Dal web si scopre come Mario sia follemente innamorato della sua compagna Ivana ed anche del suo cane Lene. Sembra sia molto scaramantico ed il suo gesto ‘portafortuna’ è quello di fasciarsi entrambi i polsi prima di scendere in campo. Famosi sono anche i suoi tatuaggi tra cui spiccano un poker d’assi sull’avambraccio, una coppia di dadi, una croce ed una preghiera in croato.

Nel 2012 suscitò polemica il braccio teso mostrato dopo un gol nella gara contro il Norimberga. Alcuni hanno visto nel gesto un festeggiamento relativo al ritorno in libertà di due generali croati, assolti dopo la condanna per crimini di guerra. L’attaccante prese subito le distante dalle polemiche ma un commento del suo agente confermò la tesi per la quale venne aperta un’inchiesta.

Il blitz di Marotta a Madrid di pochi giorni fa ha portato Mandžukić alla corte di Massimiliano Allegri. Cifre dell’operazione: 15 milioni più tre di bonus; contratto triennale con opzione sul quarto a 3,5 milioni netti a stagione.

Non ci resta che sperare che l’attaccante ripeta quanto di buono fatto in tutte le squadre in cui ha militato.

In bocca al lupo Mario e Forza Juve!

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