Passata la settimana della nazionale siamo tornati al campionato e alle coppe. Una settimana in cui forse, ci scopriamo tutti un po’ meno italiani.
C’era un tempo, non troppo lontano, in cui Juve e nazionale erano quasi sinonimi, due facce della stessa medaglia. E sono stata sempre orgogliosa di questa italjuve, fiera che i nostri vestissero anche l’azzurro. Sembra passato un secolo eppure sono trascorsi meno di dieci anni, molti eroi del 2006 erano bianconeri ma il 2006 non è stato un anno, è stato l’anno! E’ stato quasi come uno spartiacque, come, senza voler essere blasfema, il passaggio dal vecchio al nuovo testamento, la fine dell’età antica e l’inizio di quella moderna.
Il 2006 è stato l’anno della scissione, l’Italia da una parte e la Juve dall’altra, come se, all’improvviso si fosse staccato dalla penisola un isolotto tutto nostro, in cui rifugiarci, in cui costruire la nostra fortezza per respingere il nemico e ricominciare a vincere.
Anno complicato il 2006 ma, allo stesso tempo, l’anno in cui l’orgoglio juventino è diventato più forte, in cui essere juventini significava coesione ed in ognuno di noi ardeva e cresceva ancor più il senso di APPARTENENZA.
Ed era quel senso che sapevi di ritrovare in ogni bianconero, insieme a quello forte di ingiustizia, che in questi anni si è trasformato in sete di vendetta.
Oggi quel 2006 è lontano, ma è ancora più lontano il nostro essere uniti, essere un gruppo, essere le note del nostro inno, la voce unica della nostra bandiera.
Non ricordo da juventina una così grande scissione nella tifoseria bianconera, non ricordo un così grande scetticismo nei confronti di un allenatore ed un amore sconfinato verso un condottiero che ha abbandonato la nave, lontana dalla riva, una venerazione illogica, quasi un sentimento mistico.
E fa male. Fa male pensare che pur condividendo una così grande passione ci possano essere divisioni, non semplici divergenze, su questo o quell’altro calciatore, ma vere e proprie distonie capaci anche di impedire il semplice confronto verbale tra tifosi. Fa male vedere che l’ammirazione, la stima per un ex allenatore possa prevalere sulla maglia.
Ovviamente è tutt’altro che una critica, è soltanto una riflessione ed un invito, un appello accorato: non lasciamo che il bianconero sbiadisca.
#Finoallafine…ed anche oltre